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Maturità 2025: 5 serie tv da vedere per rilassarti (o caricarti) prima degli esami

Ansia da maturità? Niente paura. Ecco cinque serie tv da guardare per scacciare via i pensieri o per darvi la carica in vista delle prime prove da affrontare.

La maturità 2025 si avvicina e noi siamo qui a consigliarvi cinque serie tv che hanno raccontato meglio di altre l’adolescenza. Cinque consigli da seguire se volete allontanare il pensiero degli esami e rilassarvi un pochino sul divano.

Skam Italia

Non c’è dubbio che SKAM Italia sia (o comunque sia stata) la serie italiana adolescenziale migliore di sempre, grazie proprio al lavoro fatto su ambienti, realismo e recitazione (quindi anche sui dialoghi). Dalla quinta stagione si è smesso di seguire la traccia della serie originale norvegese, che si fermava prima, per inventare nuove storie inedite italiane.

Parallelamente, una parte consistente del gruppo che ha creato la serie è andata a fare altro. Oltre a un ricambio negli attori c’è quindi stato un ricambio (più o meno) anche nel team creativo. Pur difettando forse di quella sofisticazione che l’ha resa inizialmente così speciale, ancora oggi, con i nuovi episodi, della produzione Cross Productions resta comunque intatto lo stile ed è facile riconoscere immediatamente la cura negli ambienti, nei colori, nei suoni.

Prisma

Ma dove è finito chi prima lavorava a SKAM Italia? Beh, è finito a lavorare su Prisma, un progetto che lo stesso regista e showrunner Ludovico Bessegato ha curato personalmente con grande impegno, affrontando argomenti che di solito non trovano spazio in altri prodotti simili.

Nonostante la prematura chiusura, Prisma è stata una serie pioniera nel trattamento realistico delle identità queer e in generale delle diversità e delle marginalità che popolano gli e le adolescenti di oggi. Le due stagioni ad oggi disponibili rappresentano un racconto ardito, sperimentale e decisamente insolito per il panorama italiano, anche a livello estetico e narrativo.

Non è un caso che la decisione di Prime Video di cancellare la serie abbia innescato una campagna online e tantissime petizioni con un proprio hashtag: #SavePrismaLaSerie. Vale la pena recuperarla.

Derry Girls

Siamo nell’Irlanda del Nord, negli anni Novanta. Erin, sua cugina Orla, le loro amiche Clare e Michelle ed il cugino inglese di quest’ultima, James, vivono il periodo della loro adolescenza a Derry durante i disordini che hanno coinvolto e segnato la loro nazione. Il gruppo frequenta una scuola cattolica secondaria per sole ragazze, gestita dalla sarcastica Sorella Michael, preside dell’istituto.

Molti fatti descritti della serie sono basati su avvenimenti realmente accaduti alla creatrice dello show durante l’adolescenza. L’aggiunta di storie vere agli episodi ha reso la serie ancora più vivida e realistica, permettendo agli spettatori di empatizzare con gli atteggiamenti adolescenziali dei personaggi.

La giustapposizione della violenza dei disordini con la spensieratezza e l’umorismo della vita dei giovani protagonisti ha colpito molti spettatori e critici, rendendola una delle caratteristiche che ha reso la serie tanto celebre.

Glee

Non si tratta di essere fan sfegatati o convinti detrattori di un determinato show, piuttosto arrivare a comprendere il motivo per cui un semplice telefilm può diventare fenomeno di costume, tanto da mobilitare l’intero star system hollywoodiano e oltre. Questo è stato il caso di Glee, serie televisiva musicale statunitense, prodotta e trasmessa dal 2009 al 2015, creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Ian Brennan.

Glee è di fatto, nei temi e nello svolgimento, un teen-drama. Ma è allo stesso tempo riduttivo ridurlo a questa categoria, anche perché, a ben guardare, il principale motivo di successo sta forse nella scelta di un genere ben preciso: il musical. Una cosa magari scontata oggi, ma una scommessa in quegli anni, che portò una ventata di freschezza in un ambiente un po’ troppo fossilizzato su polizieschi, medical drama e procedural come quello delle serie tv statunitensi.

Win or Lose

Ceata da Carrie Hobson e Michael Yates, Win or Lose è la prima serie televisiva originale prodotta dalla Pixar. La serie ruota attorno a una squadra mista di softball di una scuola media chiamata Pickles, raccontata nel corso della settimana che precede la loro più importante partita di campionato.

Ogni episodio, dallo stile visivo unico, mostra il punto di vista di un membro diverso della squadra sugli stessi eventi. Non è solo la prima storia ideata dalla Pixar per uno sfruttamento seriale, cioè finalizzata e congegnata per avere un senso attraverso varie puntate.

Ma, ancora di più, è la prima storia con la quale il leggendario studio ha voluto cimentarsi con la cosiddetta “new television” (quel tipo di serialità più adulta e matura a cui, da decenni, ci siamo abituati), proprio nel momento storico in cui questa sembra essere al tramonto.

 

Davide Sette
Davide Sette
Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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