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Festival di Roma: Main dans la main, la recensione

Abbiamo visto in occasione della settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma il nuovo attesissimo film di Valerie Donzelli: Main dans la main. Scritto da Valerie Donzelli, Jeremie Elkaim e Gilles Marchand e interpretato da Valerie Lemercier, Valerie Donzelli, Jeremie Elkaim, Eric Lartigau, Philippe Laudenbach e Katia Lewkowicz Main dans la main narra la bizzarra storia di Helene (Valerie Lemercier) e Joachim (Jeremie Elkaim), due figure agli antipodi collegate da un destino comune: restare uniti. Helene è una brillante direttrice di una prestigiosa scuola di danza parigina mentre Joachim è un semplice dipendente di una piccola impresa di specchi fuori città. Sono due persone completamente diverse destinate a non condividere neanche una parola nel corso della loro esistenza eppure il fato è dietro l’angolo: Joachim chiamato per sostituire alcuni specchi della scuola di danza si imbatte in una Helene triste e affranta e la bacia. Da quel momento in poi (come per magia) i due diverranno inseparabili nel vero senso della parola. Se Joachim alza un braccio Helene è costretta fare la medesima cosa. Se Helene sente l’esigenza di bere Joachim ripete come un robot la stessa azione e così via. I due, diversi per stato sociale, educazione e mestiere diverranno una sola cosa, un solo corpo, un solo spirito imparando al contempo i piaceri e le difficoltà delle loro esistenze.

Dopo il grande successo di La guerra è dichiarata Valerie Donzelli torna a dirigere e interpretare una delle prime sorprese di questa settima edizione del Festival di Roma: Main dans la main. Posto a metà strada tra una commedia, un dramma e (in parte) una fiaba Main dans la main è un prodotto confezionato a regola d’arte, scritto e diretto con grande classe e interpretato da un cast di attori eccezionali e mai sopra le righe. A dispetto della trama, tanto stravagante quanto geniale, Main dans la main rimane un film dotato di una propria coerenza, personalità e stile che pur partendo dai meandri della fantasia finisce con l’ancorarsi alla più vera e cruda realtà. I due protagonisti sembrano legati dalla magia ma sono semplicemente bloccati dalle loro più inconsce paure. Joachim non vuole crescere, vive ancora con sua sorella (gelosa e morbosa nei confronti del fratello) e sente l’esigenza di spiccare il volo ma preferisce restare all’interno del suo nido sicuro. Helene odia il suo lavoro, mal sopporta la gente del suo mondo e non riesce a gioire di nessuna cosa della vita, eppure non lotta mai con le unghie e con i denti per cambiare una volta e per tutte la sua esistenza. Joachim ed Helene, così diversi da essere uguali, usano il pretesto della magia per ancorarsi l’un l’altro e per ritrovare quella solidità e quella concretezza che non hanno mai avuto nella loro vita. Dotato di umorismo, sagacia, ritmo e intelligenza Main dans la main è un prodotto delizioso che porta a riflettere su tematiche importanti quali la crisi di coppia (meravigliosa la descrizione dei vicini di casa di Joachim), l’emancipazione e l’incapacità di essere autosufficienti riuscendo con la semplicità di una piccola opera a conquistare una volta e per tutte il cuore degli spettatori. Main dans la main è in concorso alla settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

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Carlo Andriani
Carlo Andriani
Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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