Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli | Tra Marvel e wuxiapan

In arrivo in sala il 1 settembre 2021, Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli porta per la prima volta sul grande schermo un supereroe asiatico.

La nuova pellicola targata Marvel e distribuita da Walt Disney, è energia, divertimento, spettacolo. Una boccata d’aria fresca dopo il periodo trascorso e in attesa del nuovo Spider-Man.

Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli | Il cinecomic dai tratti orientali

Le vicende di Shang-Chi appaiono ricche e capaci di attrarre un’ampia fetta di pubblico. La poetica orientale si mescola con il gusto e l’ironia dei cinecomic, dando origine a qualcosa di particolare e assolutamente godibile.

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I combattimenti – elemento così essenziale di determinati prodotti – vengono pensati e organizzati come delle vere e proprie danze. Un esempio su tutti è quello che vede protagonisti Wenvu (Tony Leung) e Jiang Li (Fala Chen), futuri genitori di Shang-Chi (Simu Liu).

La loro è una danza d’amore a tutti gli effetti, ma poiché rappresenta anche il momento in cui per la prima volta si confrontano – e, in un certo senso, conoscono – mette in campo tutta una serie di indizi sui loro stati d’animo. Si passa così dalla diffidenza all’interesse, dal desiderio di sopraffare o difendersi a quello di entrare in contatto. Il tutto nel bel mezzo di salti, colpi e acrobazie incredibili. L’arte del wuxiapan si manifesta ed avvolge lo spettatore con la sua bellezza magnetica.

Spazio al “ritmo metropolitano”

A fare da sfondo ed esaltare la sensazione, il regno immaginato e incantato di Ta Lo. E siamo solo all’inizio della storia. Di lì a poco, il film acquista una sorta di “ritmo metropolitano”, per cui ogni azione viene accompagnata da una musicalità ben cadenzata e perfettamente sincronizzata.

E la scena del bus, sulla falsariga di un cult come Speed, non consente di restare inchiodati sulle poltrone tanta è la voglia di partecipare, fare il tifo, battere le mani. Ecco, per quasi l’intera durata di Shang-Chi questo è il mood principale. Un’opera di intrattenimento esemplare, che non nasconde però anche valide riflessioni.

Amicizia e famiglia | I valori di Shang-Chi

Se al centro c’è sempre un uomo, come ben espresso a inizio film, dietro ogni uomo ci sono la famiglia, gli amici, il lavoro, i sentimenti, le responsabilità. Shang-Chi e Katie (Awkwafina) incarnano allora il ruolo di due giovani con grandissime potenzialità, che hanno scelto un’esistenza non condivisa dagli altri, ma a loro congeniale.

Una scena di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli

La sindrome di Peter Pan non sembra affatto disturbarli, anzi, gli permette di godersi la vita come meglio credono. Almeno sino al giorno in cui saranno costretti a cambiare prospettiva, a crescere e a combattere per se stessi e per coloro a cui vogliono bene.

La lealtà, l’amicizia, sono dei valori importantissimi e centrali nelle vicende dei protagonisti, disposti davvero a tutto pur di proteggersi a vicenda. Il fatto poi che non venga mai accennato seriamente a un loro coinvolgimento sentimentale non fa che renderli più interessanti. E, senza dubbio, unici.

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La famiglia è quindi un aspetto determinante: sebbene abbiano un rapporto conflittuale con la propria, entrambi vengono accolti e accettati senza remore da quella dell’altro. Ed è anche grazie a Katie se Shang-li ricuce il legame con la sorella (Meng’er Zhang), spezzatosi anni prima.

Abbandonata a se stessa e costretta a cavarsela da sola, non ha più bisogno di nessuno, tanto meno di chi le ha voltato le spalle nel momento più difficile. La figura della donna forte, emancipata, emerge in tutta la sua potenza attraverso il personaggio di Xialing – a tal proposito, non abbandonate la sala prima della seconda scena post credit!