Negli ultimi anni I Fantastici Quattro sono stati progressivamente declassati a personaggi secondari nell’universo multimediale della Marvel, complice anche una serie di insuccessi cinematografici. Adesso, con il nuovo film in arrivo, diretto da Matt Shakman, le cose potrebbero cambiare.
I Fantastici Quattro sono stati per decenni una delle squadre più popolari nei fumetti, eppure numerosi adattamenti mediocri in live-action, e la mancanza di solidi contenuti animati, li hanno resi personaggi sempre meno popolari per i lettori (e soprattutto per gli spettatori) più giovani.
Cronologicamente antecedenti a personaggi iconici come Spider-Man e Hulk, a team come i Vendicatori e gli X-Men, i Fantastici Quattro sono affettuosamente indicati come la Prima Famiglia della Marvel: un appellativo che subito chiarisce la loro importanza per la casa editrice e per l’universo supereroistico in generale.
Il team, infatti, ha agito come una sorta di perno per l’intero Universo Marvel, contestualizzando ogni altra storia e personaggio in relazione alla propria. Il primo albo di Spider-Man, non a caso, lo ha visto incrociarsi con i Fantastici Quattro, poiché la squadra era all’epoca il gruppo più iconico della Marvel.
Ogni grande cambiamento nello schema generale dell’Universo Marvel è avvenuto sulle pagine dei Fantastici Quattro nei primi anni. Ed è per questo davvero ingeneroso sottovalutare l’impatto che la serie originale di fumetti dei Fantastici Quattro ha avuto sul mondo della Marvel Comics: un numero insondabile di personaggi, luoghi, trame e idee non esisterebbe senza i Fantastici Quattro e senza la creatività dei suoi papà, ovvero Stan Lee e Jack Kirby.

Cosa rende speciali I Fantastici Quattro
Almeno all’inizio, i Fantastici Quattro offrivano ai lettori una cosa (nessun gioco di parole!) che mancava alla maggior parte delle altre storie a fumetti: quel respiro cosmico che permetteva di infondere vitalità e sorpresa in una infinità di avventure differenti. Se era facile amare il proprio amichevole Spider-Man di quartiere, che teneva le strade di New York City al sicuro da personaggi del calibro di Green Goblin e Doctor Octopus, era impossibile non amare il modo in cui i Fantastici Quattro tenevano al sicuro l’intera galassia.
E per loro quella era la parte facile! La parte difficile era invece andare d’accordo tra di loro. Ogni numero del fumetto mostrava che i Fantastici Quattro non solo dovevano avere a che fare con i supercriminali più pericolosi dell’universo (o di più universi), ma che dovevano affrontare anche una serie apparentemente insormontabile di problemi personali. Come il matrimonio. E la rivalità tra fratelli. E avere a che fare con un adolescente arrogante che poteva anche incenerirti se lo provocavi troppo.
Perché, a differenza dei Vendicatori, c’era un diverso tipo di legame tra questi quattro personaggi che non si vedeva altrove. Erano marito e moglie (Reed Richards e Sue Storm). Erano fratello e sorella (Sue e Johnny Storm). Erano amici di lunga data (Reed e Ben Grimm). E sono state queste relazioni complesse, così come l’azione su larga scala e i cattivi più carismatici dell’Universo Marvel, a rendere i Fantastici Quattro davvero memorabili e amatissimi da milioni di appassionati.

Mister Fantastic si allunga, ma sappiamo tutti che è la sua mente brillante la sua più grande forza. I poteri della Donna Invisibile sono riassunti nel suo soprannome, così come quelli della Torcia Umana. Poteri molto utili, ma sicuramente nulla di paragonabile a quelli di altri personaggi dell’universo Marvel.
E per quanto forte sia la Cosa, non è sicuramente forte come Hulk. Nessuno di loro quattro entrerebbe tra i primi cinquanta personaggi più potenti dei fumetti Marvel. Forse nemmeno tra i primi cento. Ma in qualche modo, quando lavorano insieme, portano sempre a casa il risultato. Ed è questa una delle caratteristiche che li rende così affascinanti.
Ciò che non esisterebbe senza I Fantastici Quattro
Senza i Fantastici Quattro, non ci sarebbero stati gli Inumani, Galactus e Doom. Personaggi che hanno mantenuto intatta la loro popolarità anche quando quella dei Fantastici Quattro scendeva. Storie come Secret Wars, Secret Invasion e The Annihilation Saga cesserebbero di esistere senza la Prima Famiglia della Marvel.
Senza i Fantastici Quattro, non ci sarebbe l’Osservatore e non ci sarebbero le serie What If, in forma di fumetto o in forma animata. Ma soprattutto, non ci sarebbe uno dei personaggi oggi più popolari nell’universo cinematografico della Marvel: ovvero Pantera Nera. La prima apparizione di Black Panther nei fumetti è avvenuta infatti sulle pagine di Fantastic Four n. 52, pubblicato nel luglio 1966.

In quella storia, il personaggio, il cui vero nome è T’Challa, viene introdotto come il sovrano del Wakanda e come un potente eroe con abilità fisiche straordinarie e tecnologia avanzata. Ma non era uno dei buoni, anzi.
Pantera Nera si presenta inizialmente come un antagonista, che invita in Wakanda i Fantastici Quattro per affrontarli uno a uno, dando così prova a sé stesso di essere pronto a vendicare il padre affrontando Klaw. In seguito, il sovrano farà adeguatamente ammenda col gruppo di supereroi e collaborerà con loro per sconfiggere un nemico comune, stabilendo un legame e aprendo la strada alla sua presenza in altre storie dei fumetti Marvel.
Insomma, per questi e per tanti motivi, è giunta l’ora di rendere onore ai Fantastici Quattro con un film degno del loro nome. Speriamo che la promessa venga mantenuta.