Twin Peaks compie 30 anni | cosa rende unica la serie cult di David Lynch

Non è una semplice serie televisiva, come testimoniato anche da una delle voci per eccellenza della critica cinematografica, ossia i francesi di Cahiers du Cinéma che ne hanno eletto la recente incarnazione nella terza stagione quale il miglior film del decennio. Una mossa spiazzante e che non ha messo d’accordo tutti, per via della diversità di format (sulla scia del Nobel per la letteratura assegnato a Bob Dylan), ma che conferma l’essenza indefinibile della creatura di David Lynch, regista e artista che d’altronde non è mai rientrato in convenzione alcuna.

I segreti di Twin Peaks veniva trasmesso per la prima volta Oltreoceano, sulla nota emittente ABC, l’8 aprile del 1990: ebbene sì, sono passati oggi esattamente trent’anni da quando il pubblico americano (quello italiano dovette attendere il gennaio successivo) poté assistere all’arrivo nell’omonima cittadina dell’agente speciale dell’FBI Dale Cooper. Per l’occasione andiamo a ripercorrere i motivi del successo di uno dei franchise che ha fatto la storia del piccolo schermo.

Twin Peaks – Niente è come sembra

i segreti di twin peaks
I segreti di Twin Peaks

Storia del piccolo schermo che si divide nettamente in un prima e in un dopo Twin Peaks: l’uscita della serie cambierà radicalmente il modo in cui le compagnie si sono approcciate a produzioni per l’allora tubo catodico e, seppur senza mai raggiungere livelli di tale eccellenza per organicità e atmosfere, il mezzo ha da allora acquisito quelle maturità e consapevolezza tali che oggi gli permettono di gareggiare con il fratello maggiore cinema, a volte anche battendolo.

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Il 1990 è stato un anno d’oro per Lynch, co-creatore della serie insieme al collega Mark Frost, che lo ha visto vincere – solo qualche settimana dopo – la Palma d’Oro per lo scatenato Cuore selvaggio e lo ha consegnato a imperitura gloria per questa incarnazione seriale nel quale ha potuto gettare tutte le sue ispirazioni e inclinazioni visionarie, assoggettando il genere poliziesco ad un’ottica mystery tipica del suo stile unico e inimitabile.

Perché I segreti di Twin Peaks si spinge oltre quando gli altri si fermano – citando Star Trek dove nessuno è mai giunto prima” –  e non teme le ricadute in un potenziale, ovviamente, evitato, ridicolo, raggiungendo al contrario una sublimazione di sfumature e istinti artistici che si evolve progressivamente nel prosieguo dell’intricata vicenda.

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Twin Peaks ora e sempre

kyle maclachlan
Kyle MacLachlan

Ormai tutti, o quasi, sanno chi ha ucciso Laura Palmer, con tanto di film prequel – Fuoco cammina con me del 1992 – realizzato proprio per chiudere ipoteticamente quel cerchio poi riaperto dalla succitata terza stagione, Twin Peaks: il ritorno (2017).

Ma chi si addentra oggi alla scoperta di quell’infinito sottobosco, tale da caratterizzare l’opinione pubblica e i discorsi da bar in una maniera fino ad allora mai vista per un’opera destinata alla tv – e questo ben prima dell’avvento dei social network – troverà un universo di sorprese e colpi di scena, un’atmosfera torbida e inquieta che non ha perso un briciolo del suo primigenio smalto e ancora in grado, ci riferiamo ovviamente alle puntate degli anni ’90 in quanto le più temporalmente “stagionate”, di rapire totalmente lo spettatore senza cali di intensità e di ritmo.

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Trent’anni che non si sentono per un’opera invecchiata benissimo e ancor oggi fonte di ispirazione per molti, tentati, emuli contemporanei, nella quale tutti ci troviamo a condividere la curiosità dell’iconico personaggio di Kyle MacLachlan nell’imprevedibile risoluzione del caso.