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Sopravvivere (con stile) a un Venerdì 13: le regole non scritte dei film horror

Le lezioni nascoste dei film horror per vivere il Venerdì 13 senza paura, con ironia e un tocco di stile.

Ogni volta che arriva un Venerdì 13, ci sentiamo un po’ come dentro un film horror: le luci tremolano, il gatto fa un salto strano e, ovviamente, la porta scricchiola anche se è chiusa bene. Ma tranquillə, non serve nascondersi sotto il letto (anzi, mai farlo!).

Al di là delle maschere, dei colpi di scena e delle colonne sonore inquietanti, i film horror hanno da sempre un codice implicito: una serie di regole non scritte che separano i sopravvissuti da chi fa una brutta fine. In questo articolo proviamo a riscrivere quelle regole per affrontare il Venerdì 13 con ironia, consapevolezza e, perché no, un tocco di stile.

1. Non dire mai “torno subito”

Nel cinema horror, ogni volta che un personaggio pronuncia questa frase, si può stare certi che non tornerà affatto. È una specie di condanna annunciata. Nel quotidiano, può tradursi nell’abitudine di allontanarsi dalle situazioni senza lasciare traccia, come uscire da una festa senza salutare o chiudere una conversazione con un generico “ti scrivo dopo” che spesso resta sospeso nel nulla.

Meglio restare presenti, dire le cose con chiarezza e, se proprio si deve uscire di scena, farlo con eleganza. Magari con un look da “final girl”: jeans comodi, felpa oversize e stivaletti. Pronta a tutto, ma senza rinunciare a se stessa.

2. Non esplorare la casa da soli

Uno dei cliché più resistenti del genere è quello del personaggio che, a un rumore sospetto, si allontana da solo per andare a controllare. Puntualmente, senza lieto fine. Nel mondo reale, l’analogia è evidente: affrontare tutto in solitudine, anche quando non è necessario, può portare a scelte avventate.

Che si tratti di uscire, viaggiare o affrontare un momento complicato, avere qualcuno accanto rende tutto più semplice e più sicuro. E poi, ogni buon film ha il suo comprimario brillante: quello che fa battute, spezza la tensione e sa quando è il momento di scappare. Trovare quella persona e tenerla vicino è già una forma di sopravvivenza.

Venerdì 13
Come passare il Venerdì 13 – Newscinema.it

3. Non scendere in cantina (e non aprire quella porta)

Nei film, la cantina è simbolo dell’ignoto. È il luogo dove si nasconde il pericolo, spesso noto ma volutamente ignorato. Aprire quella porta è una sfida al destino. Nel nostro quotidiano, quella “cantina” può essere rappresentata da un passato che continuiamo a voler esplorare anche quando sappiamo che non ci farà bene.

Può essere una vecchia relazione, una conversazione lasciata in sospeso, o semplicemente un errore già vissuto. A volte è meglio chiudere quella porta e rivolgersi altrove. Scegliere una buona lettura, un film classico come The Others e dedicarsi al presente, piuttosto che farsi risucchiare da ciò che è meglio resti sepolto.

4. Attenzione a chi si comporta troppo bene

Nei migliori horror, il pericolo non ha sempre l’aspetto del mostro. Spesso è il personaggio più insospettabile a rivelarsi il vero antagonista: gentile, educato, sempre disponibile… fino a quando non lo è più. Nella vita di tutti i giorni, questa dinamica si ripete sotto forme più sottili.

Diffidare non significa essere paranoici, ma prestare attenzione a chi si presenta sempre in modo impeccabile, troppo perfetto per essere vero. Soprattutto in giornate cariche di simbolismo come il Venerdì 13, è bene ascoltare quel piccolo campanello d’allarme che suona dentro di noi quando qualcosa non torna. Fidarsi del proprio istinto è spesso la scelta più saggia.

5. Quando senti una strana presenza, ascoltala

Un altro elemento ricorrente nei film dell’orrore è il protagonista che ignora i segnali: il freddo improvviso, la sensazione di essere osservato, la voce interiore che dice di scappare. Chi presta attenzione a questi segnali spesso si salva.

Anche nella vita quotidiana, esistono intuizioni che non si possono spiegare razionalmente, ma che non dovremmo sottovalutare. Quando qualcosa ci mette a disagio, che sia una situazione, una persona o una scelta da fare, è il nostro subconscio a suggerirci di essere prudenti. Ascoltarlo non è debolezza, ma intelligenza emotiva.

Conclusione: essere protagonisti, non comparse

In fondo, il Venerdì 13 può essere visto come una piccola prova narrativa: un giorno simbolico in cui siamo chiamati a non ignorare i segnali, a non cadere nei soliti tranelli e – soprattutto – a non farci trovare impreparati.

Conoscere le regole dei film horror non ci proteggerà davvero da un serial killer mascherato, ma ci aiuterà a muoverci con più consapevolezza nei film che scriviamo ogni giorno: quelli in cui il vero finale aperto siamo noi.

Letizia Rogolino
Letizia Rogolino
Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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