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I 10 migliori remake horror

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Da oltre un decennio a Hollywood impazza la remake-mania. I registi e gli autori americani preferiscono riportare in auge i cult del passato piuttosto che inventare qualcosa di nuovo. Il risultato è quasi sempre una profanazione di opere che hanno segnato la storia del cinema di genere; eppure ci sono ben 10 remake che, in un modo o in un altro, hanno superato in tensione ed efferatezza l’originale:

Blob

10) Blob – Il fluido che uccide: Diretto da Chuck Russell e interpretato da Kevin Dillon, Blob – il fluido che uccide è uno dei migliori horror degli anni ’80. Il mix di spettacolari effetti speciali, tensione e gore rende il remake del cult di Irvin S. Yeaworth Jr. del 1958 un’opera ancora oggi sconvolgente.

Thirteen-Ghosts

9) I 13 Spettri: L’omonimo cult di William Castle del 1960 è una sorta di filmino amatoriale messo a confronto con il remake di Steve Beck del 2001. Interpretato da Tony Shalhoub e Matthew Lillard, I 13 Spettri è un divertente film di genere caratterizzato da un CG efficace e da un’originalità fuori dal comune.

il mistero della casa sulla collina

8) Il mistero della casa sulla collina: Diretto da William Malone e interpretato da Geoffrey Rush e Famke Janssen Il mistero della casa sulla collina è un remake che supera l’originale di William Castle grazie a migliori effetti speciali e a qualche brivido in più.

amityville horror

7) Amityville Horror: Non era facile ricreare la tensione dell’omonimo cult di Stuart Rosenberg del 1979 eppure Andrew Douglas ha sviluppato un remake di impeccabile qualità. Interpretato da Ryan Reynolds e Melissa George, Amityville Horror è un’opera inquietante e originale che destabilizza lo spettatore.

6) Non aprite quella porta: Quando abbiamo scoperto che Marcus Nispel avrebbe diretto il remake di un capolavoro del cinema di genere come Non aprite quella porta di Tobe Hooper abbiamo storto il naso. Eppure l’horror del 2003 con Jessica Biel è efferato, sconvolgente e originale proprio come il cult del 1974.

5) L’alba dei morti viventi: Prima di dirigere cinecomics come Man of Steel e Batman v Superman: Dawn of Justice, Zack Snyder ha firmato nel 2004 l’apprezzatissimo remake de La notte dei morti viventi di George Romero; un vero e proprio capolavoro del cinema di genere efferato, brillante e originale.

the ring

4) The Ring: L’originale di Hideo Nakata è un horror discreto ma il remake del 2002 di Gore Verbinski è un vero e proprio cult. Interpretato da Naomi Watts e Brian Cox, The Ring presenta delle scene ancora oggi sconvolgenti. Chi di voi non ha fatto un balzo sulla sedia per il terrificante make up di Rick Baker?

3) La mosca: L’originale del 1958 non è celebre e iconico come l’omonimo remake del 1986 di David Cronenberg. Interpretato da Jeff Goldblum e Geena Davis, La Mosca è caratterizzato da sorprendenti effetti speciali e da sequenze difficili da guardare fino alla fine. Quando il remake supera l’originale…

le colline hanno gli occhi

2) Le colline hanno gli occhi: Disturbante, originale, sconvolgente. Con queste tre parole possiamo descrivere Le colline hanno gli occhi, il remake dell’omonimo cult di Wes Craven del 1977. Diretto da Alexandre Aja, Le colline hanno gli occhi è uno degli horror più spettacolari del decennio. Il regista di Alta Tensione ha avuto briglia sciolta nello sviluppo del film e la prova è una efferatezza mai vista sul grande schermo

1) La cosa: Il film di John Carpenter del 1982 non è solo il migliore dei remake ma è anche uno degli horror più brillanti ed efficaci di sempre. Interpretato da Kurt Russell La Cosa presenta un mix di tensione, gore ed effetti speciali neanche sfiorati dall’originale del 1950. Dopotutto parliamo di un horror firmato da John Carpenter, uno dei più grandi maestri del cinema di genere.

Fonte: We Got This Covered

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I 10 migliori film horror del 2015

 

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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La docuserie Netflix che non ti farà più dormire: l’amore è pericoloso

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Worst Ex Ever su Netflix

In questi giorni nei quali il romanticismo sembra regnare incontrastato sulla piattaforma di Netflix, con l’uscita di Emily in Paris 4, in maniera diametralmente opposta, c’è un altro titolo che sta mettendo attirando l’attenzione di molti utenti. Si tratta di una docuserie composta da quattro episodi nella quale vengono raccontate – dettagliatamente – delle storie terrificanti.

Come il caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde, delle bellissime e sognanti storie d’amore con il tempo hanno rivelato la loro vera natura, trasformando la vita dei protagonisti in un inferno vero e proprio. Abusi di varia natura, crudeltà, pressioni psicologiche sono parte di quello che hanno vissuto i sopravvissuti, a queste vicende tutt’altro che romantiche.

Worst Ex Ever

Un frame di Worst Ex Ever (Foto: Netflix) – NewsCinema.it

Il lato horror dell’amore su Netflix

La docuserie Worst Ex Ever si concentra su complotti mortali architettati da ex partner ai danni di coloro che dicevano di amare – è il caso di dire – da morire. Attraverso una ricostruzione investigativa accurata, con interviste alle famiglie delle vittime e dei carnefici, a chi ha cercato di aiutare e chi non si è mai accorto di nulla, questa produzione ha posto sotto i riflettori soprattutto quelle che potrebbero essere avvisaglie importanti da non ignorare nella vita reale.

Prima di continuare, è bene precisare un aspetto di fondamentale importanza. Chi si appresterà a vedere questi episodi, deve sapere che nonostante la presenza di scene ricreate con l’animazione, le testimonianze di chi è riuscito a scampare alla morte, restano molto forti e non adatte a un pubblico particolarmente sensibile. I dettagli efferati, aggravati dalla crudeltà mostrano quanto queste persone possono definirsi tutto tranne che esseri umani.

Cosa succede nel primo episodio di Worst Ex Ever

Il titolo del primo capitolo di questa docuserie, esprime al meglio cosa è stata costretta a subire la vittima: “Dating the Devil“. Ben Foster è colui che senza pensarci due volte ha deciso di porre fine alla vita della fidanzata Justin Siemens.

Accusato nel 2017 di violenza domestica nel 2019 ha tenuto segregata in casa la sua ragazza per due settimane, procurandole la rottura di sette costole, occhi neri e ferite ai polsi a causa delle fascette. Accusato di altri reati è stato condannato a 30 mesi di carcere. Ma da qui, dopo 730 giorni è stato rilasciato in attesa del processo.

Successivamente, dopo essersi trasferito in Oregon e aver conosciuto Siemens, per la giovane donna iniziò un vero e proprio incubo, fatto di torture, abusi sessuali, fisici e botte, tanto da farle perdere i sensi. Provvidenziale il salvataggio di un’amica della povera Justin, prima dell’epilogo che portò Foster a togliersi la vita a fine gennaio del 2023.s

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Hugh Grant rivela qual è il film che ha cambiato per sempre la sua carriera

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hight grant film

L’affascinante attore Hugh Grant per la prima volta si è messo a nudo, parlando del ruolo che gli ha salvato la carriera e di quei “no” che lo hanno portato a lasciare alcuni personaggi cinematografici ben noti, ad altri colleghi.

I fan e le fan dell’attore inglese Hugh Grant conoscono bene gli alti e bassi che hanno caratterizzato la sua carriera. Titoli indimenticabili come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Due settimane per innamorarsi e Il diario di Bridget Jones, sono solo alcuni dei film cult che hanno contribuito a renderlo famoso e amato in tutto il mondo.

Come molti noteranno, queste produzioni  – campioni di incassi al box office – sono accumunate da un dettaglio: il genere di appartenenza. Tutte sono commedie romantiche nelle quali Grant è diventato uno dei sex symbol più amati dal pubblico. Tuttavia, la sua vita non è stata così rosea come molti potrebbero pensare.

Il film che ha cambiato la vita di Hugh Grant

Secondo quanto dichiarato da Hugh Grant a Deadline, ad avergli offerto un ancora di salvataggio furono le sorelle Lana e Lily Wachowski, con il film Cloud Atlas. Una proposta che come dice ironicamente Grant, probabilmente è stata una sorta di imposizione da parte dei distributori, affinché ci fosse un nome di risonanza all’interno del cast.

Motivazioni a parte, a quanto pare Grant come villain non solo è risultato credibile agli occhi degli spettatori, ma ha avuto una duplice valenza: avergli salvato la vita e la carriera. I tanti piccoli ruoli da antagonista offerti dalle Wachowski si sono rivelati perfetti per la sua professione, tanto che era stato scelto dai registi Scott Beck e Bryan Woods, per interpretare il ruolo del diabolico Mr.Reed nel film Heretic.

I ruoli rifiutati dall’attore inglese

Per quanto riguarda la questione rifiuto, Hugh Grant ha affermato che alcune volte si è trovato costretto a compiere delle azioni ‘particolari’ nei confronti dei registi che lo volevano a tutti i costi. L’attore sottoponeva ad una specie di interrogatorio, i cineasti per capire come avessero intenzione di impiegarlo all’interno del film.

Per stessa ammissione di Grant: “Ho rifiutato un po’ di parti. Capita quando senti che c’è una grande corporation col fiato sul collo dei registi. Parlo con loro in maniera schietta e faccio domande. Sin dall’inizio ti accorgi, che magari hanno delle idee sulla parte prima di firmare il contratto e capisci che di lì a poco potresti avere problemi e resistenza da parte degli executive”.

 

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L’arte di Botero a Roma: la mostra a Palazzo Bonaparte è da non perdere

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mostra Botero Roma

“Una delle mostre più belle su Botero con tante opere inedite” l’ha definita Iole Siena, Presidente di Arthemisia in conferenza stampa. Il 16 Settembre si è svolta l’inaugurazione a Palazzo Bonaparte, Roma, della mostra dedicata all’artista Botero che sarà aperta al pubblico dal 17 Settembre 2024 al 19 Gennaio 2025.

Ci sono anche alcune opere che si pensavano disperse” ha aggiunto, sottolineando l’entusiasmo per questa mostra piena di racconti dalla voce dell’artista, dipinti, sculture e disegni. Siena ha presentato la mostra in compagnia dei tre figli di Botero che hanno condiviso ricordi e parole di affetto e stima per il padre scomparso lo scorso 15 Settembre 2023.

Un anno dopo la sua morte, festeggiamo l’uomo e l’artista che amava tanto l’Italia. L’ho conosciuto nel 2015 a Verona e mi ha colpito moltissimo perché, viste le sue opere pensavo fosse un artista sudamericano sregolato alla Diego Rivera, invece era esattamente il contrario. Una persona a modo, seria, elegante e precisa; mi ha dato un grande insegnamento raccontando l’enorme rispetto per il suo lavoro. Mi ripeteva spesso che la sua vita aveva senso solo nella misura in cui poteva dipingere” ha raccontato Siena con commozione.

La mostra di Botero a Roma: l’esaltazione del volume

Palazzo Bonaparte offre due piani interamente dedicati all’arte di Botero per questa mostra ricca di opere da vivere e analizzare. L’allestimento raffinato e ben organizzato accoglie i visitatori in spazi suggestivi che rendono giustizia a quegli esseri umani pieni e colorati, pilastri del suo stile.

Il fascino innato del volume è presente nel mio lavoro da quando ho iniziato a dipingere” si legge in un pannello della mostra che riporta le parole di Botero.

arte Botero

L’opera di Botero (Foto: ufficio stampa) – NewsCinema.it

Lo stile unico di Botero

Abbiamo fatto varie mostre in tutto il mondo per tenere viva la memoria di mio padre, ma questa mette in risalto il suo legame con l’Italia che è stata la sua seconda patria” ha dichiarato la figlia Lina Botero in conferenza stampa, aggiungendo: “La prima volta che mio padre è venuto qui è rimasto colpito dagli artisti del 400 e qui ha capito l’importanza del volume e ha dedicato la sua arte all’esaltazione del volume che ha definito poi il suo stile unico e originale”.

La sua è stata una strada abbastanza solitaria, ha nuotato contro le tendenze. Anche negli anni 60 a New York mentre andava l’arte pop, lui ha abitato lì continuando per la sua strada e difendendo sempre l’importanza dell’arte nel creare piacere e mantenere contatto con la gente“.

Botero a Roma: date e orari della mostra

Più di 120 opere

animano la mostra a Roma delineando i tratti più magici e affascinanti dell’universo di Botero. Dai personaggi della corrida, alle donne formose, gli artisti del circo, e anche dipinti più crudi e sanguinosi che catturano momenti di guerra.

Un viaggio eclettico e interessante che attraverso opere come la Ballerina alla Sbarra, l’Omaggio a Mantegna, La Manina e tante altre opere. La mostra di Botero a Roma è aperta dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 19.30 e il venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 21

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