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I personaggi indimenticabili di Renato Pozzetto che hanno cambiato la comicità italiana

Buon compleanno Renato Pozzetto ricordando alcuni dei suoi personaggi più iconici e divertenti.

Il 14 luglio si festeggia un compleanno importante nel panorama della comicità e del cinema italiano: Renato Pozzetto. Una carriera lunghissima, iniziata nel cabaret milanese con l’inseparabile Cochi Ponzoni, e poi esplosa sul grande schermo, dove ha dato vita a personaggi indimenticabili, capaci di entrare nell’immaginario collettivo e di far ridere, ma anche riflettere, intere generazioni.

Il suo umorismo surreale, la sua mimica inconfondibile e quello sguardo stralunato che lo ha reso unico, hanno caratterizzato una galleria di figure che oggi vogliamo ripercorrere.

Cochi e Renato: le radici della comicità surreale

Impossibile parlare di Renato Pozzetto senza menzionare il suo sodalizio artistico con Cochi Ponzoni. Il duo Cochi e Renato, nato dal fertile terreno del Derby Club di Milano, ha rivoluzionato il cabaret e la televisione italiana con sketch innovativi e canzoni diventate veri e propri cult (“E la vita, la vita”, “Canzone Intelligente”).

I loro personaggi, spesso impacciati, ingenui o fuori dagli schemi, hanno gettato le basi per la comicità che Pozzetto avrebbe poi affinato e personalizzato nella sua carriera solista.

Il ragazzo di campagna: Artemio, l’emblema della “milanesità” (e non solo)

Se c’è un personaggio che ha scolpito Renato Pozzetto nell’immaginario collettivo, è senza dubbio Artemio de Il ragazzo di campagna (1984). Questo contadino lombardo, con la sua incolmabile ingenuità e il suo profondo legame con la terra, decide di affrontare la frenetica e incomprensibile Milano, trovandosi di fronte a un mondo di “modernità” e contraddizioni che lo lasciano perennemente perplesso.

Artemio incarna la nostalgia per un’Italia più semplice e autentica, ma anche la difficoltà di adattamento dell’uomo comune di fronte ai cambiamenti sociali. Le sue battute e il suo “Taac!” sono diventati veri e propri modi di dire, rendendo Artemio un’icona non solo della “milanesità“, ma di tutti coloro che si sentono un po’ spaesati di fronte alla complessità del mondo.

Renato Pozzetto tv
Renato Pozzetto e Pippo Baudo (Foto: Ansa) – Newscinema.it

“Mia moglie è una strega”: un tocco di magia nel quotidiano

In Mia moglie è una strega (1980), Pozzetto interpreta un uomo comune che si ritrova a convivere con una strega moderna, interpretata da Eleonora Giorgi. Il film gioca con l’elemento fantastico per esplorare le dinamiche di coppia, le incomprensioni e i piccoli grandi drammi del quotidiano.

Il suo personaggio, spesso esasperato ma sempre innamorato, rappresenta l’uomo medio alle prese con l’eccezionalità, un tema ricorrente nella sua filmografia che lo vede spesso in situazioni paradossali.

Le Comiche: il ritorno alla coppia e l’umorismo slapstick

La saga de Le Comiche, iniziata nel 1990 con il sodalizio con Paolo Villaggio, ha riportato Pozzetto a esplorare la comicità di coppia, in una dimensione più vicina al genere slapstick. I personaggi di Renato e Paolo, due attori sfortunati e pasticcioni, si muovono tra disastri e situazioni surreali, omaggiando la grande tradizione della comicità muta e strappando risate con gag fisiche e dialoghi esilaranti.

Da “Per amare Ofelia” a “Casa mia, casa mia”: l’uomo in crisi e la critica sociale

Fin dagli esordi cinematografici con Per amare Ofelia (1975), che gli valse il Nastro d’Argento come miglior attore esordiente, Pozzetto ha mostrato una propensione a interpretare personaggi con un fondo di malinconia o di disagio. Spesso si tratta di uomini in crisi esistenziale, alle prese con l’insoddisfazione, la solitudine o l’incapacità di relazionarsi con un mondo che sembra non capirlo.

Film come La patata bollente (1979), in cui affronta con sensibilità il tema dell’omosessualità, o Casa mia, casa mia… (1988), che tratteggia il dramma dello sfratto e della difficoltà economica, mostrano la sua capacità di veicolare messaggi sociali e di attualità attraverso la lente dell’umorismo agrodolce.

Renato Pozzetto, l’eterno “ragazzo di campagna”

La carriera di Renato Pozzetto è costellata di personaggi che, pur nella loro specificità, condividono un filo conduttore: quello dell’uomo semplice, spesso fuori luogo, che si aggrappa alla sua ingenuità o alla sua testardaggine per affrontare la complessità del mondo.

Che sia un contadino in città, un marito di strega, un malcapitato attore o un geometra sognatore, i suoi personaggi hanno sempre saputo parlare al pubblico con autenticità, mescolando risate a momenti di inaspettata tenerezza.

A 85 anni, Renato Pozzetto rimane un punto di riferimento per la commedia italiana, un artista che ha saputo creare un universo comico unico, popolato da figure che continueranno a vivere e a divertire, tramandando la sua inconfondibile “pozzettianità” alle nuove generazioni. Tanti auguri, Renato!

Letizia Rogolino
Letizia Rogolino
Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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