Fire Squad – Incubo di fuoco, la recensione del film di Joseph Kosinski

“Esse quam videri”

ossia “Essere più che apparire”. Questa locuzione latina, inserita nel discorso del capo della squadra Eric Marsh (Josh Brolin), per il raggiungimento della qualifica di Hotshots, racchiude il pensiero di chi decide di essere un vigile del fuoco di incendi boschivi. La dedizione, il pericolo e il sacrificio, sono le colonne portanti della vita di questi eroi, i quali per tutta la durata del film non pensano ad altro, se non a salvare la natura e l’uomo, mettendo continuamente in pericolo la propria vita. Tratto da fatti realmente accaduti, Fire Squad – Incubo di fuoco è un film che cattura l’attenzione dello spettatore dal primo minuto, rendendolo, per quanto possibile, parte integrante della squadra.

Fire Squad – Incubo di fuoco: mai così attuale

L’empatia e la solidarietà che si viene a creare con l’intero gruppo è palpabile, soprattutto in alcune situazioni, come l’attesa che precede la conferma di essere diventati Hotshots, ossia l’élite dei vigili del fuoco, pervenuta da Duane Steinbrink (Jeff Bridges). A onor del vero, in questi giorni dove gli incendi stanno devastando la Grecia, vedere un film incentrato su argomenti similari, colpisce emotivamente e dimostra, ancora una volta, quanto l’uomo sia piccolo di fronte a catastrofi di questo tipo. Nel caso specifico, essere a conoscenza del fatto, che i fatti raccontati sono stati vissuti realmente da persone in carne ed ossa, è un continuo cazzotto nello stomaco, che solo alla fine delle due ore e 14 minuti, ci mostra l’enorme livido.

Miles Teller nel film Fire Squad – Incubo di Fuoco

Fire Squad – Incubo di fuoco: la squadra Hotshots a lavoro

A contribuire a tutto questo clima di condivisione, ci ha pensato il regista Joseph Kosinski che, nelle immagini ampie, mostra uno scenario tanto spettacolare quanto inquietante. È riuscito a spiegare e raccontare cosa avviene prima di scendere in campo, ossia il duro addestramento, in maniera fluida ed interessante. Fedeltà nel raccontare i diversi incendi che la Granite Mountain Hotshots è stata chiamata a fronteggiare, nel corso degli anni 2000, seguendo passo passo, la cronaca fino all’incendio di Yarnell Hill avvenuto in Arizona, nel 2013.

Conoscere la vita di questi 20 eroi, perché è di eroi che si sta parlando, complica ulteriormente le cose. L’inesistente quotidianità di una vita sempre fuori casa, lontana dai figli che a volte faticano a riconoscere il proprio padre, rende l’idea dello spirito di sacrificio di questi uomini ignari di ciò che potrebbe accadergli, impossibilitati di fare progetti, come ad esempio la scelta di avere un figlio, per la coppia formata da Amanda (Jennifer Connelly) ed Eric Marsh.

Ovviamente, la menzione d’onore va è per il personaggio di Brendan McDonough (Miles Teller) tra i più positivi e discussi di tutta la storia. Dopo aver trascorso una adolescenza da tossicodipendente, Brendan matura, trasformandosi da anatroccolo malmesso a cigno, scoprendo sentimenti come l’amore e il rispetto per se stesso e per chi fa parte della propria vita. La voglia di rimboccarsi le maniche e di mettere finalmente la testa a posto, per amore della sua primogenita Michaela, nella speranza di poterle dare un futuro migliore di quello che la vita aveva riservato per lui, fino a quel momento, sono la sua spinta motivazionale, il suo fuoco.

Foto della vera squadra Granite Mountain Hotshots dopo il salvataggio dell’ albero di ginepro di 200 anni.

Fire Squad – Incubo di Fuoco: la natura minacciata dal fuoco

Fire Squad – Incubo di fuoco

mette in luce, indaga anche sulla differenza tra chi decide di essere vigile del fuoco dei boschi e chi pompiere di città. Trattandosi di mestieri volti al rischio, in questa storia, vi renderete conto di quanto sia ancor più pericoloso questo lavoro. In particolar modo in situazioni estreme, quando davanti vi trovate da soli con una pala per circoscrivere il perimetro, torce per combattere il fuoco con altro fuoco e un incendio di dimensioni epocali, davanti ai vostri occhi. Solitamente siamo abituati a vedere serie tv dedicate ai vigili del fuoco di città, pronti a salvare persone da appartamenti in fiamme, ma contrariamente a quanto avete visto fin’ora, il loro lavoro non solo si occupa del salvataggio delle persone nei pressi di boschi, ma pone la stessa attenzione anche alla salvaguardia della natura, come l’albero di ginepro di circa 200 anni, salvato in extremis.

In film come questi, dove al centro vi è il rapporto uomo – natura, si resta impietriti davanti a scene di alberi secolari bruciare come fiammiferi oppure la corsa disperata di un orso coperto dalle fiamme. Questo doveroso atto d’amore, nei confronti dei 20 componenti della Granite Mountain Hotshots, un gruppo affiatato e pronto a guardarsi le spalle a vicenda in ogni situazione, espone anche le fragilità e le dinamiche famigliari non sempre facilissime, di questi uomini che non hanno neanche il “lusso” di poter avere paura e che vorrebbero poter stare vicino alle proprie mogli e figli, sempre. Nonostante questo si ha tempo anche per sorridere, mostrando la quotidianità di questi uomini, mariti e padri, in grado di salvare ettari interi di boschi, ma allo stesso tempo, incapaci di misurare la temperatura ad una bimba piccola. Merita senza dubbio l’attenzione da parte del pubblico, perché l’atto eroico della squadra Granite Mountain Hotshots durante l’ incendio di Yarnell Hill, non deve essere dimenticato.

By Leila Cimarelli

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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