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Serie tv

New Girl, da questa sera in onda su Fox

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Dopo la commedia romantica 500 giorni insieme la spumeggiante Zooey Deschanel torna alla ribalta con la nuova serie tv Fox New Girl. Prodotta, creata e sceneggiata da Elizabeth Meriwether, New Girl racconta la storia di Jessica (Zooey Deschanel), una maestra trentenne tradita e abbandonata dallo storico fidanzato che si ritrova a convivere con tre ragazzi: Nick (Jake M. Johnson), anche lui single dopo un lungo fidanzamento, Winston Bishop (Lamorne Morris), un giocatore di basket senza successo e Schmidt (Max Greenfield), il donnaiolo del gruppo. Ad arricchire l’improbabile gruppo di Jess troviamo anche la sua storica migliore amica Cece (Hannah Simone), una modella dallo sguardo e dalle parole fulminanti. Tra situazioni imbarazzanti e momenti esilaranti la convivenza di Jess con i tre ragazzi si trasformerà in una grande amicizia che contribuirà a rendere la protagonista della storia una New Girl.

Dopo lo straordinario debutto americano dei primi due episodi (visti da oltre 10.2 milioni di telespettatori pari al miglior esordio di una comedy Fox degli ultimi dieci anni) e dopo il grande successo di pubblico e critica riscosso dal telefilm, New Girl ha già ottenuto una estensione della prima serie dai 13 episodi originariamente previsti ai 24 attualmente ordinati dalla Fox. Il pilot del telefilm, intitolato Jess, è stato diretto dal regista hollywoodiano Jake Kasdan, già artefice di brillanti commedie del calibro di Orange County, Walk Hard – La storia di Dewey Cox e il recente Bad Teacher. Il telefilm, da questa sera alle 22:45 in onda su Fox (canale 111 di Sky), si prepara ad assumere il ruolo di degno successore di comedy brillanti quali Friends e Big Bang Theory.

 

GUARDA  IL PRIMO EPISODIO IN ANTEPRIMA

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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Serie tv

Agatha All Along è uscita su Disney+: i primi episodi sono dark, intriganti e divertenti

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Kathryn Hahn Agatha Alla Along

Dal 19 Settembre è su Disney+ la nuova serie Agatha All Along con Katherine Hahn. Abbiamo visto i primi episodi ed ecco la nostra recensione.

Ideata da Jan Schaeffer, Agatha All Along è la serie spinoff di Wandavision, il successo Marvel Disney del 2021. Basata sul personaggio di Agatha Harkness dei fumetti, questa nuova avventura suddivisa in 9 episodi trova Katherine Hahn protagonista insieme a Joe Locke, Sasheer Zamata, Ali Ahn e una perfida e sensuale Aubrey Plaza.

La vicina di casa di Wanda Maximoff e Visione torna al centro di una nuova storia, ma si rivela per ciò che è veramente costruendo una dark comedy che dai primi episodi sembra intrigante e curiosa con una ironia sottile che dona leggerezza. Hahn ha dichiarato in un’intervista che durante le riprese della serie anche la magia sfrutta effetti pratici invece della CGI.

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La recensione di Agatha Harkness (Foto: Chuck Zlotnick. © 2024 MARVEL) – Newscinema.it

La trama di Agatha All Along

La celebre Agatha Harkness si ritrova sconfitta e senza potere dopo che un misterioso goth teen la aiuta a liberarsi da un incantesimo distorto.

Il suo interesse si accende quando lui la prega di accompagnarlo sulla leggendaria Strada delle Streghe, una serie di prove magiche che, se superate, ricompensano una strega con ciò che le manca. Agatha insieme a questo misterioso adolescente riuniscono una congrega spietata per affrontare questa missione.

Agatha All Along: recensione

Dopo aver visto i primi episodi di Agatha Alla Along abbiamo registrato questa breve reaction per dirvi cosa ne pensiamo di questa nuova avventura fantasy dalle tinte horror e mistery ambientata nel mondo Marvel.

Buona visione! E se la vedete scrivete nei commenti al video la vostra, siamo curiosi. Grazie

 

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News

La docuserie Netflix che non ti farà più dormire: l’amore è pericoloso

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Worst Ex Ever su Netflix

In questi giorni nei quali il romanticismo sembra regnare incontrastato sulla piattaforma di Netflix, con l’uscita di Emily in Paris 4, in maniera diametralmente opposta, c’è un altro titolo che sta mettendo attirando l’attenzione di molti utenti. Si tratta di una docuserie composta da quattro episodi nella quale vengono raccontate – dettagliatamente – delle storie terrificanti.

Come il caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde, delle bellissime e sognanti storie d’amore con il tempo hanno rivelato la loro vera natura, trasformando la vita dei protagonisti in un inferno vero e proprio. Abusi di varia natura, crudeltà, pressioni psicologiche sono parte di quello che hanno vissuto i sopravvissuti, a queste vicende tutt’altro che romantiche.

Worst Ex Ever

Un frame di Worst Ex Ever (Foto: Netflix) – NewsCinema.it

Il lato horror dell’amore su Netflix

La docuserie Worst Ex Ever si concentra su complotti mortali architettati da ex partner ai danni di coloro che dicevano di amare – è il caso di dire – da morire. Attraverso una ricostruzione investigativa accurata, con interviste alle famiglie delle vittime e dei carnefici, a chi ha cercato di aiutare e chi non si è mai accorto di nulla, questa produzione ha posto sotto i riflettori soprattutto quelle che potrebbero essere avvisaglie importanti da non ignorare nella vita reale.

Prima di continuare, è bene precisare un aspetto di fondamentale importanza. Chi si appresterà a vedere questi episodi, deve sapere che nonostante la presenza di scene ricreate con l’animazione, le testimonianze di chi è riuscito a scampare alla morte, restano molto forti e non adatte a un pubblico particolarmente sensibile. I dettagli efferati, aggravati dalla crudeltà mostrano quanto queste persone possono definirsi tutto tranne che esseri umani.

Cosa succede nel primo episodio di Worst Ex Ever

Il titolo del primo capitolo di questa docuserie, esprime al meglio cosa è stata costretta a subire la vittima: “Dating the Devil“. Ben Foster è colui che senza pensarci due volte ha deciso di porre fine alla vita della fidanzata Justin Siemens.

Accusato nel 2017 di violenza domestica nel 2019 ha tenuto segregata in casa la sua ragazza per due settimane, procurandole la rottura di sette costole, occhi neri e ferite ai polsi a causa delle fascette. Accusato di altri reati è stato condannato a 30 mesi di carcere. Ma da qui, dopo 730 giorni è stato rilasciato in attesa del processo.

Successivamente, dopo essersi trasferito in Oregon e aver conosciuto Siemens, per la giovane donna iniziò un vero e proprio incubo, fatto di torture, abusi sessuali, fisici e botte, tanto da farle perdere i sensi. Provvidenziale il salvataggio di un’amica della povera Justin, prima dell’epilogo che portò Foster a togliersi la vita a fine gennaio del 2023.s

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Festival

Venezia 81 | Alfonso Cuarón presenta Disclaimer: “Complicato non rivelare troppo”

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La conferenza stampa di Disclaimer

La conferenza stampa di Disclaimer

La conferenza stampa di Disclaimer (Foto: Ufficio stampa) – Newscinema,it

Tra i protagonisti della mattina del 29 agosto di Venezia 81 la serie Disclaimer di Alfonso Cuarón fuori concorso, con Cate Blanchett e Kevin Kline.

La magia della 81ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia ha ufficialmente preso il via. Con lei, anche tutte le principali conferenze stampa. Su tutte, spunta quella di giovedì 29 agosto, dove il vincitore del Leone d’Oro per Roma (2018) Alfonso Cuarón ha presentato la sua nuova serie TV thriller.

Quest’ultima, scritta e diretta dal medesimo Cuarón, si chiama Disclaimer – La vita perfetta e vede Cate Blanchett e Kevin Kline nei panni dei protagonisti. Una miniserie complessa e contorta, tratta dall’omonimo romanzo bestseller di Renée Knight.

Non resta che scoprire tutti i segreti dell’ultima fatica realizzata per il piccolo schermo dal regista messicano, prima che la stessa sbarchi su AppleTV+ l’11 ottobre 2024.

Disclaimer: di che cosa parla la serie

Catherine Ravenscroft (Cate Blanchett) è un’acclamata autrice di documentari. Un giorno, scopre che un suo terribile segreto sta per essere rivelato, mediante un romanzo incentrato proprio su di lei.

Stando alla sinossi ufficiale, “quando la giornalista riceve un romanzo da un autore sconosciuto, rimane inorridita nel realizzare che ora è la protagonista di una storia che svela i suoi segreti più oscuri.

Pertanto, mentre Catherine cerca di scoprire la vera identità dello scrittore, è costretta a confrontarsi con il suo passato prima che distrugga sia la sua vita sia i suoi rapporti con il marito Robert (Sacha Baron Cohen) e il loro figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee)”.

Perché fare una serie TV e non un film? Risponde Alfonso Cuarón

La conferenza stampa alla 81ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia comincia direttamente con una domanda per il regista, fondamentale per comprendere la natura del progetto.

Ho letto il libro e inizialmente ci ho visto un film, ma non sapevo come realizzarlo. Il film che mi immaginavo era troppo lungo. Pertanto è diventata una serie TV“, risponde Cuarón.

Quando scrivevo la sceneggiatura, Cate c’era già

Viene spontaneo indagare se, durante la sceneggiatura, il regista avesse già in mente il cast definitivo. “Quando scrivevo la sceneggiatura, Cate c’era già“, dice Cuarón. “Non posso mentire”. La performance di Kevin Kline? “Ha portato ulteriore charme e carisma al progetto“. Infine aggiunge: “Realizzare la serie TV non è stato semplice. Devo tanto al cast“.

Sugli incredibili tecnicismi messi in atto – voice over, transizioni particolari e flashback continui – il regista racconta: “Ammiro il voice over, quando ben utilizzato. L’idea di fare qualcosa con differenti voci è interessante. Dalla messa in scena al montaggio, fa parte dell’avere più punti di vista“.

Cate Blanchett Disclaimer

Cate Blanchett in Disclaimer (Foto: Apple TV+) – Newscinema.it

Cate Blanchett: “Non sappiamo mai davvero che cosa pensa”

Tantissime le domande per Cate Blanchett, che interpreta un personaggio oscuro, controverso, con dei segreti. All’inizio, incontriamo una donna di successo, convinta di sé. Poi, improvvisamente, cominciamo a sospettare che non lo sia.

Lei è una documentarista. La sua vita l’ha esposta a traumi e ingiustizie. Penso che la sfida di interpretare un personaggio del genere è che non sappiamo niente su di lei. È stato complicato non rivelare troppo. Catherine è una donna di cui non conosciamo mai davvero il punto di vista“.

Tornano sempre le cose che abbiamo evitato, più di quelle che abbiamo affrontato

Indagare il lato oscuro di Catherine non deve essere stato facile. E invece, “È stata la parte che ho amato di più – risponde l’attrice. “Tutti abbiamo lati oscuri che vogliamo nascondere. Penso che si chiami privacy. Ci sono cose che ancora noi dobbiamo capire su noi stessi. Cose che non per forza sono sbagliate. Interpreto una donna che ha sepolto traumi, che rimangono nel corpo. Tornano sempre le cose che abbiamo evitato, più di quelle che abbiamo affrontato. È interessante“.

Non sappiamo in che cosa credere

Kevin Kline racconta: “Mi ha affascinato l’idea dell’affidabilità e dell’inaffidabilità dell’era in cui viviamo. In cosa credere? Come discernere le informazioni che riceviamo? Il modo in cui le menti di questi personaggi funzionano mi ha affascinato tantissimo. Le menti di tutti i personaggi sono in continua evoluzione“.

Più di 200 giorni di riprese. C’è stato spazio per le improvvisazioni?

Le riprese di Disclaimer – La vita perfetta sono durate più di 200 giorni. Un lungo periodo di tempo. Pertanto, viene spontaneo domandarsi: gli attori hanno improvvisato o si sono sempre attenuti alla sceneggiatura?

Risponde il regista: “Tutto era scritto ma allo stesso tempo è stato riscritto dagli attori, con i loro pensieri e la loro aggiunta di dettagli. Gli attori non hanno fatto che porre domande e suggerimenti, che hanno influenzato la struttura. Kevin o Cate avevano sempre nuove idee“.

Cate Blanchett aggiunge: “La sceneggiatura di Alfonso era perfetta. Ma quando hai a che fare con qualcosa, impari cose sul tuo personaggio e sugli altri e hai l’opportunità di rivedere cosa viene dopo. Abbiamo sfruttato questa opportunità“.

E aggiunge: “Alfonso ci ha spiegato come si immaginava ogni momento. La prospettiva della telecamera era importante per la psicologia dei personaggi“. In fatto di alchimia, il medesimo Cuarón non può che annuire: “È stato un piacere lavorare con loro“.

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