Il regista Dwight H. Little (Phantom of Opera, Deep Blue) porta sullo schermo uno dei videogiochi più amati di tutti i tempi, Tekken, che sarà al cinema dal prossimo 5 Agosto. Egli riporta fedelmente il gioco sul grande schermo, dando vita a tutti i principali personaggi che fino ad oggi gli appassionati di videogiochi, muovevano con i loro joystick comodamente seduti in poltrona. Il film è ambientato in un mondo difficilmente classificabile in un determinato periodo storico, in cui la civiltà normale non è più riconosciuta e dalle ceneri di essa si sta delineando una nuova era in cui il potere è nelle mani di alcune Corporazioni onnipotenti. In particolare, l’America è governata dalla Tekken Corporation, e dal suo Amministratore Delegato Heihachi Mishima.  Fuori dalle mura della ricca e futuristica Tekken City, il mondo è immerso nella povertà e nella desolazione, con dosi di proteine al posto dei pasti giornalieri e tra la popolazione , si distingue un ragazzo , in apparenza normalissimo ma con un grande talento nascosto, Jin Kazama. Il fuoco della vendetta per la morte di sua madre, lo porta ad avere un solo scopo nella sua vita, ovvero uccidere Mishima, responsabile secondo lui del brutale assassinio. Così decide di prendere parte all’Iron Fist, una serie di crudi combattimenti tra gladiatori bizzarri e potenti, ognuno caratterizzato da una forza particolare e mosse di combattimento originali.

Ritroviamo nel film del gioco, protagonisti indimenticabili come Yoshimitzu, le sorelle Anna e Nina Williams, il ballerino di Capoira Raven e tanti altri, fedeli al gioco sia nel modo di lottare sia nei loro

costumi e la loro esteriorità fisica. Divertente vedere in carne ed ossa quei colorati e bizzarri lottatori di Tekken il gioco, mentre si scontrano tra di loro su un palcoscenico che cambia persino ambientazione proprio come avviene sulle varie console. La scenografia è stata curata da Nathan Amundsen, e oltre a rendere bene l’atmosfera stile Tekken, ricorda molto un futurismo fantascientifico di Il Quinto Elemento o Blade Runner, in cui la vita normale non esiste e ci sono altre priorità e modi per emergere.  Jin Kazama diventa il simbolo del popolo oppresso che deve riportare la pace e l’armonia nel mondo, ma John Foo nei panni dell’eroe di Tekken non risulta del tutto convincente, almeno per quanto riguarda la fisicità. Nel gioco infatti Jin non appare un ragazzino sprovveduto e impacciato, che però sa combattere, ma è un uomo ben piazzato con la storia della morte della madre alle spalle. Coraggiosa la scelta della produzione di mettere l’attore Foo in questi panni, anche se comunque dal punto di vista recitativo risulta abbastanza convincente.

Il ritmo del film si articola bene e dinamicamente, alternando la vita alla serie di combattimenti, che sono ben costruiti e risultano molto realistici. Infatti, sarebbe stato facile per il regista e la troupe cadere nell’errore di realizzare gli scontri soltanto al computer e riproducendo un gioco nel gioco. Invece, appare chiara la veridicità della lotta pura e cruda che poi in fase di montaggio è sicuramente stata perfezionata e accellerata. Nel complesso, Tekken, è il film meglio riuscito della serie di film di questo genere che si stanno diffondendo a macchia d’olio, tra “Dragon Ball Z”, “Yattaman” e altri. Anche non conoscendo il videogioco della Namco e Bandai Games Inc. si può apprezzare il film come un action movie, che racconta il viaggio emotivo di un ragazzo con grandi capacità, mettendo al centro la bellezza e la forza dell’arte del combattimento tra arti marziali e il più attuale wrestling, in cui oltre all’agire è fondamentale l’apparire.

 

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