Venezia 77 | The Disciple, il canto Khayal tra misticismo e industria musicale

Il regista, produttore e sceneggiatore indiano Chaitanya Tamhane è uno dei pupilli del Festival di Venezia, dove ha esordito nel 2014 con il suo lungometraggio Court, un film di forte critica sociale al mondo della giustizia indiana che ricevette il premio come miglior film di Orizzonti e il Leone d’oro del futuro come miglior opera prima. 

Dopo quella folgorante vittoria, Alfonso Cuarón, un altro che alla kermesse veneziana deve molto, lo ha preso con sé nella lavorazione di Roma, facendogli da tutor per due anni nell’ambito del programma Rolex Mentor. Oggi il trentatreenne regista torna al Lido con The Disciple, riflessione sulla musica classica indiana, raccontata al pubblico con il gusto e il piacere dell’aneddoto e della ricerca intellettuale. 

The Disciple | il mistero del canto Khayal

Con una buona dose di ironia, Chaitanya Tamhane sceglie di aderire al classico modello del racconto americano del giovane che cerca di diventare il migliore nel suo campo, per rivederne completamente ritmi, metodi e finalità. Gli elementi classici di quel modello cinematografico sono tutti sul tavolo: necessità di curare il proprio corpo, la costanza nell’esercizio, la fatica e la privazione per raggiungere risultati accettabili. Persino i protagonisti del film, come da consuetudine hollywoodiana, sono vere star della musica classica indiana, come il cantante Aditya Modak, discepolo di Pt. Dr. Ram Deshpande, un maestro che ha saputo creare quello stile vocale unico detto Gayaki, che fonde perfettamente i Gharana del Gwalior, dello Jaipur e dell’Agra (sono diverse denominazioni di alcune delle radici locali della musica indostana).

Eppure la forma di canto classico conosciuta come Khayal (termine arabo-persiano che significa “emozione” o “stato d’animo”) trova il suo fondamento nella tecnica vocale e nella filosofia del suono indiana, conosciuta come nada-yoga. La disciplina si trasmette da guru a discepolo per via orale attraverso decenni di studio e preparazione. Un processo di “appropriazione” musicale che quindi nega già dal principio la formula cinematografica della rincorsa al successo, ma che invece richiede un racconto dilazionato nel tempo, con ellissi temporali e salti in avanti. 

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Idealismo ed esigenze di mercato

Tamhane sceglie invece di concentrare quasi tutta la durata del film sugli anni della preparazione giovanile, quando Sharad, da adolescente idealista, si lascia guidare dal proprio guru in un percorso di venerazione e rispetto nei confronti dei suoi maestri e di devozione ad una musica che sempre più difficilmente trova spazio nel panorama discografico indiano. Con il trascorrere degli anni, il ragazzo sarà costretto a scendere a compromessi tra la complessità della vita nella Mumbai odierna e la carriera a cui ha dedicato tutto se stesso. Il momento di “rottura”, quando nel racconto idilliaco irrompono i discorsi più bassi e venali su quel mondo che il protagonista aveva sempre considerato “sacro” e meritevole di ammirazione, viene trattato invece molto più velocemente, a sottolineare quanto poco ci metta la realtà dei fatti a spazzare via un’adolescenza intera fatta di favole e ingenuità. 

Il gusto della scoperta intellettuale

Consapevole della scarsa conoscenza che il pubblico può avere del genere musicale in questione, Chaitanya Tamhane si appassiona nel raccontarglielo attraverso storie, chiacchiere da bar e conversazioni di amici uniti dall’amore per il “raag”. Scegliendo di non spiegare mai didascalicamente tutto ciò che potrebbe riguardare la tecnica del canto, la maniera in cui si modula la voce e si sceglie la melodia da eseguire, Tamhane lascia che il pubblico scopra da sé il mistero di questa arte arcana e mistica, fino ad una chiusura bellissima e malinconica che, nella riduzione “industriale” di ciò che fino a quel momento era stato presentato come trascendentale, non rinuncia alla poesia e all’enigma del suono.

Venezia 77 | The Disciple, il canto Khayal tra misticismo e industria musicale
4 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora