Compirà lo storico traguardo soltanto domenica 31, ma non è mai troppo presto per celebrare il novantesimo compleanno di una personalità che ha segnato indelebilmente la Settima Arte, sia dietro che davanti la macchina da presa. Nella speranza che possa seguire le orme del compianto collega portoghese Manoel de Oliveira, il cui ultimo progetto prima della morte venne diretto alla veneranda età di 106 anni, ripercorriamo insieme le tappe più significative di un volto simbolo del cinema, capace di reinventarsi continuamente in una carriera iniziata, citando Sergio Leone, con solo due espressioni – una con il cappello e una senza cappello.
Clint Eastwood | Gli inizi

Per un pugno di dollari
Ed è proprio al grande maestro italiano che Clint deve la sua fama iniziale, quando venne scelto per il ruolo di protagonista nel film simbolo del filone spaghetti western, ossia l’immortale Per un pugno di dollari (1964). Prima del “remake” non autorizzato del grande classico di Akira Kurosawa La sfida del samurai (1961), il Nostro era conosciuto esclusivamente dal pubblico d’Oltreoceano: dopo alcuni parti da comprimario, il suo primo ruolo importante è quello di main character nella serie western Gli uomini della prateria – andata in onda per otto stagioni – e proprio il suo portamento per la figura del cowboy risulterà un elemento chiave della sua intera carriera. La trilogia del dollaro consacra Eastwood a star di risonanza mondiale e da lì sarà tutto in discesa.
Clint Eastwood | La fama

Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo
Ancora star di frontiera nel solido Impiccalo più in alto (1968) e nello stesso anno è protagonista di L’uomo dalla cravatta di cuoio – inizio di un altro fortunato sodalizio con un regista di culto come Don Siegel – e co-star al fianco di Richard Burton del memorabile war/spy movie Dove osano le aquile. I cachet aumentano notevolmente e l’attore realizza un suo grande sogno, quello di avviare una compagnia di produzione ossia la Malpaso Production, attiva con successo tutt’oggi. Dopo il western leggero, in cui divise il set con la grande Shirley MacLaine, Gli avvoltoi hanno fame – diretto nuovamente da Siegel – gli anni ’70 segnano l’inizio della fortunata saga dell’ispettore Callaghan: cinque titoli che confermano la sua immagine di vendicatore duro e puro, senza compromessi, pur al netto di qualche critica dalle frange più pacifiste dell’opinione pubblica che criticavano l’esaltazione di un personaggio reazionario.
Quel decennio segna anche il debutto dietro la macchina da presa, prima con il misconosciuto Brivido nella notte (1971) e poi con il solido western Lo straniero senza nome (1973), dove palesa influenze proprio dal cinema di Leone e Siegel. Altre prove registiche degne di nota del periodo sono Assassinio sull’Eiger (1975) e Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976) è ormai Clint è apprezzato e affermato da entrambi i lati della camera, mentre nel 1979 prende parte ad un sempiterno cult quale Fuga da Alcatraz (1979).
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Clint Eastwood | Gli anni ’80

I ponti di Madison County
Gli eighties gli regalano inizialmente meno soddisfazioni, ma grazie a Callaghan torna sulla breccia e con due film solitamente poco considerati come Corda tesa (1984) e Per piacere… non salvarmi più la vita (1984) torna nei favori del pubblico, che lo premia anche per la sua nuova regia ossia Il cavaliere dal viso pallido (1985), ennesimo e vincente ritorno al western, e per il dissacrante Gunny (1986), anche questo da lui diretto. La parallela carriera d’autore gli porta fortuna alla fine del decennio, quando vince il Golden Globe come miglior regista per il biografico Bird (1988). Un preludio a quanto avverrà pochi anni dopo, quando con il magnifico e dolente western Gli spietati (1992) agguanta ben quattro premi Oscar – tra cui miglior film e regia – su nove nomination. Nell’immediato futuro alterna i due “mestieri”, prendendo parte o realizzando progetti di successo critico e commerciale come Nel centro del mirino (1993) e lo struggente Un mondo perfetto (1993), per dirigere e interpretare poi un grande classico come I ponti di Madison County (1995) al fianco di Meryl Streep.
Clint Eastwood | Dal 2000 in poi

Gran Torino
Il nuovo millennio gli consegna il Leone d’oro alla carriera e altre soddisfazioni come le sei nomination agli Oscar per Mystic River (ma in questo caso Clint rimarrà a bocca asciutta). Poco male, perché nel 2005 si rifarà con le quattro statuette per Million Dollar Baby – film e regia incluse. L’Eastwood regista è ormai un fiume in piena e da lì a breve firma un dittico bellico dallo sguardo inedito, raccontando la battaglia di Iwo Jima da due diversi punti di vista in titoli distinti, tra i quali spicca quello in ottica giapponese: Lettere da Iwo Jima (2006) è un’opera coraggiosa e intensa, recitata in lingua nipponica nella sua versione originale. Due anni dopo il Nostro annuncia il primo ritiro dalle scene nelle vesti di attore, coincidente con l’interpretazione in Gran Torino (2008) – magistrale, provvisoria, chiusura di una carriera con un’uscita di scena delle grandi occasioni.
Come tutti sappiamo Clint ha poi cambiato idea, prima prestandosi al mediocre dramma familiare Di nuovo in gioco (2012) e poi nel più recente Il corriere – The mule (2018), ad oggi sua ultima performance davanti allo schermo. Da regista invece continua a sfornare film su film, passando da titoli eccellenti come Changeling (2008), Invictus (2009) e l’ultimo Richard Jewell (2019) ad altri minori quali Hereafter (2010) e Ore 15:17 – Attacco al treno (2018), tenendo comunque sempre alta la sua idea di cinema e di vita. Perché pur da repubblicano incallito, Eastwood non ha mai smesso di mettere in risalto luci e ombre di un Paese con uno stile e relativo approccio risultante un unicum nel panorama mondiale, sospeso tra il classico e la modernità di un uomo – perfetta, instancabile, crasi tra due epoche.
News
Don Matteo 14: un noto conduttore si aggiunge al cast | Chi è

Don Matteo – Fonte: Instagram – Newscinema.it
Good news per tutti i fan sfegatati di Don Matteo! Un nuovo conduttore entrerà nel set in una delle fiction più longeve e più amate di sempre. Ecco di chi stiamo parlando, non ci credereste mai.
Don Matteo è una leggenda ormai per quanto riguarda il mondo della fiction della Rai. È arrivato alla quattordicesima stagione, le puntate attualmente in lavorazione, saranno trasmesse dall’emittente statale nel 2024. Ovvio la differenza si sente, in quanto la mancanza di Terence Hill è percepibile, non possono sicuramente pensare di spazzare 13 anni di presenza in cinque minuti, ma siamo sicuri che anche Raoul Bova riuscirà ad entrare nel cuore degli spettatori.
Essendo la nuova stagione, attualmente in lavorazione, sono tutti alla ricerca di nuovi indizi o di piccoli spoiler, per capire la “via” che prenderà il nuovo copione. Dalle ultime indiscrezioni è emerso che un nuovo conduttore entrerà nel cast di una puntata di Don Matteo. Ecco di chi stiamo parlando.
Una new entry in Don Matteo
Don Matteo è passato da un grande prete in bici ad un altro altrettanto bravo in moto che sta cercando, giorno dopo giorno, di raggiungere anch’esso il cuore dei suoi fan. Senza togliere nulla al grande Raoul Bova che è un attore eccezionale, ovvio che Terence Hill sarà sempre il guru degli attori. Lui e Bud Spencer hanno segnato un’era, ma questa è un’altra storia.
Ad ogni modo, Hill è entrato ancora di più nel cuore dei suoi fan, con questa fiction, indossando gli abiti un pò da prete e un pò da Sherlock Holmes. Il suo modo di risolvere i casi, la sua estrema generosità, per non parlare dei siparietti comici con il suo amico Frassica, sono i momenti più belli che ricordano i fan. Insomma, Don Matteo è sempre stato uno di quei telefilm che non ti stancheresti mai di guardare. Poi per cambi di rotta interni, Terence ha passato “la palla” al nuovo parroco di Spoleto, il bel Don Massimo e anche con lui, le cose stanno iniziando a farsi interessanti.
Un nuovo crossover in #DonMatteo.
In #DonMatteo14 con Raoul Bova e Nino Frassica sarà coinvolto anche il gioco #ReazioneACatena e il suo conduttore Marco Liorni.
Dall’estate il game show passerà a Pino Insegno che, sempre secondo @_DAGOSPIA_, incasserebbe €1.200.000 per 2 anni pic.twitter.com/w0KDSEdP7Q
— Cinguetterai (@Cinguetterai) November 28, 2023
Chi è il nuovo conduttore?
Terence Hill come dicevamo, ha salutato nella tredicesima stagione uno dei suoi personaggi più amati dal pubblico, cioè Don Matteo, il quale però sta resistendo al cambio della guardia a favore di Don Massimo, alias Raoul Bova. A dimostrazione di ciò, la lavorazione dell’attuale 14esima stagione, nella quale pare ne vedremo delle belle. In primis, un bravo conduttore che tutti conosciamo, parteciperà ad una puntata della fiction di Mamma Rai.
Stiamo parlando di Marco Liorni, il quale da quello che abbiamo potuto leggere sul blog di Davide Maggio, dovrebbe interpretare se stesso, grazie ad un crossover di Reazione a Catena. I fan, dopo aver appreso questa notizia, non vedono l’ora di sapere chi vestirà i panni del concorrente, in uno dei game show più amati in Rai.
News
Macaulay Culkin: il bambino di Mamma ho perso l’aereo sulla Walk of Fame

Macaulay Culkin – Fonte: Twitter – newscinema.it
Macaulay Culkin, il bambino protagonista del cult Mamma ho perso l’aereo, riceverà una propria stella sulla Walk of Fame.
Il giovanissimo protagonista del cult del 1990 Mamma ho perso l’aereo Macaulay Culkin avrà presto una sua stella sulla Walk of Fame di Hollywood.
Macaulay Culkin avrà una stella sulla Walk of Fame. A più di trenta anni dal ruolo del protagonista nel cult natalizio Mamma ho perso l’aereo l’attore statunitense oggi quarantatreenne viene dunque insignito di uno dei più importanti e prestigiosi riconoscimenti del mondo del cinema.
Macaulay Culkin avrà una stella sulla Walk of Fame
La stella della Walk of Fame di Hollywood numero 2.765 sarà presto di Macaulay Culkin. La cerimonia durante la quale avrà luogo la premiazione del bambino protagonista di Mamma ho perso l’aereo avverrà per la precisione il prossimo venerdì primo dicembre, con Culkin che riceverà la propria stella nella categoria Motion Pictures.
Queste le dichiarazioni al riguardo da parte della produttrice della Hollywood Walk of Fame Ana Martinez:
“Macaulay Culkin è un appuntamento fisso della cultura pop da decenni. Con una vasta gamma di lavori, il suo Mamma ho perso l’aereo si distingue come uno dei film natalizi in assoluto più amati in tutto il mondo. In più è incredibilmente appropriato che Catherine O’Hara, che ha interpretato la madre di Macaulay nel film, si riunisca con il figlio del film e parli alla cerimonia“.
La carriera di Macaulay Culkin

Macaulay Culkin – Fonte: Twitter – newscinema.it
Nato a New York il 26 agosto del 1980, Macaulay Culkin ha iniziato la sua carriera intorno all’età di quattro anni tramite alcune brevi apparizioni come ad esempio quella in Rocket Gibraltar, film nel quale ha vestito i panni del nipote di Burt Lancaster.
Dopo aver recitato in altri film come Io e zio Buck del 1989, Ci penseremo domani del 1989 e Allucinazione perversa del 1990, Culkin trova infine il ruolo che finisce con il consegnarlo per sempre alla storia del cinema, ovvero quello del bambino Kevin McCallister in Mamma ho perso l’aereo diretto dal regista Chris Columbus: per tale ruolo Culkin ricevette addirittura una nomination ai Golden Globe del 1991, con il successo che venne replicato anche dal sequel Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York del 1992.
La carriera di Culkin resterà da allora per sempre legata indissolubilmente al personaggio di Kevin McCallister, ma l’attore avrà comunque modo di farsi valere anche in altri film: tra questi vi sono ad esempio The Good Son, The Pagemaster, Richie Rich e Saved!. In ambito televisivo da ricordare invece le partecipazioni a Kings, Robot Chicken o anche American Horror Story.
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La tragedia di Justine Mattera: chiamato il prete per l’estrema unzione

Justine Mattera – Fonte: Ansa – newscinema.it
Momento duro per Justine Mattera: l’attrice e conduttrice televisiva alle prese con seri problemi che hanno a che fare con la propria famiglia.
Momenti di ansia e preoccupazione per Justine Mattera: la conduttrice televisiva e showgirl ha dovuto avere a che fare con problemi di tipo familiare.
Ansia e paura per Justine Mattera. La conduttrice televisiva, showgirl e attrice statunitense naturalizzata italiana ha vissuto momenti di enorme spavento per un terribile episodio che ha riguardato la sua famiglia. Ecco di cosa si tratta e cosa è successo nello specifico.
Justine Mattera: la sorella Jessica ricoverata dopo un arresto cardiaco
Justine Mattera vive e lavora ormai da tantissimi anni in Italia. L’attrice e conduttrice ha dovuto però in questi giorni fare improvviso e immediato negli Stati Uniti a causa di quanto accaduto alla sorella Jessica. Quest’ultima è stata infatti ricoverata in terapia intensiva dopo essere stata colpita da un arresto cardiaco all’inizio di questo mese di novembre.
A rendere nota la vicenda è stata tramite il proprio profilo Instagram proprio Justine Mattera, che ha raccontato come sia addirittura arrivato anche un prete allo scopo di dare l’estrema unzione alla sorella Jessica.
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Jessica Mattera ricoverata in ospedale: il racconto di Justine
Justine Mattera ha raccontato i dettagli della vicenda relativa al ricovero della sorella nel post Instagram sopra citato. Queste alcune delle parole della conduttrice a corredo di un’immagine nella quale appare lei con la sorella stesa sul letto del reparto d’ospedale sullo sfondo:
“Cosa vuol dire Thanksgiving per me? La possibilità di vedere mia sorella fare i primi passi dopo l’arresto cardiaco di diciotto giorni fa. Ieri sera ho dormito in ospedale con lei ed è stato angosciante. Avevano appena fatto una tracheotomia dopo che era stata intubata per una settimana“.
Justine ha parlato di come a un certo punto si fosse seriamente temuto per la vita di Jessica, una situazione che aveva spinto per l’appunto a far arrivare un prete che le potesse dare l’estrema unzione. L’attrice ha inoltre rivelato che per via di una malattia della quale la sorella soffre fin dalla tenera età sarà necessario anche un trapianto di cuore, un’operazione ovviamente estremamente delicata: “Ci mancano ancora molti passi prima del trapianto di cuore ma io sono ottimista e grata ai bravissimi medici che la stanno curando“.
Infine, tornando alla malattia della sorella, Justine ha dichiarato che a Jessica è stato diagnosticato a soli undici anni il linfoma di Hodgkin’s, curato a quel tempo con la radioterapia.
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