In occasione della Festa della mamma abbiamo deciso di proporvi cinque film nei quali questa figura femminile, fondamentale nella vita di noi tutti, assume un ruolo di peso ai fini narrativi. La nostra cinquina di titoli spazia su diversi generi e atmosfere, da produzioni più leggere ad altre più autoriali e cariche di emozioni, nella ricerca di uno sguardo a 360° capace di coprire più sfumature possibili e offrire al contempo spunti di riflessione e un sano divertimento. Per facilitare il compito abbiamo inserito anche la piattaforma di streaming dove il film è eventualmente disponibile per la visione.
Quel pazzo venerdì (Disney+)

Quel pazzo venerdì
La giovane Anna è una fan sfegatata delle musica rock e suona in un gruppo musicale. La madre della ragazza, Tess, è rimasta vedova e sta per risposarsi con il fidanzato Ryan. Tra le due donne di famiglia non scorre buon sangue: la ragazza vorrebbe maggior indipendenza mentre Tess, psicologa ossessionata dal lavoro, la costringe a seguire rigide regole. Dopo aver mangiato dei biscotti della fortuna, il mattino successivo – un venerdì – si risvegliano l’una nel corpo dell’altra e dovranno convivere nelle nuove identità finché non riusciranno a spezzare l’incantesimo. La situazione darà modo alle due di comprendersi meglio ma le metterà anche davanti ad eventi imprevedibili.
Terza – la seconda per il grande schermo – trasposizione cinematografica del romanzo di Mary Rodgers, Quel pazzo venerdì punta sulla notevole alchimia tra Jamie Lee Curtis e una Lindsay Lohan ancora tosta e frizzante, al centro di una commedia fantastica che gioca sugli equivoci per rinsaldare il rapporto tra mamma e figlia. Il leit-motiv del body switching viene sfruttato in maniera briosa e spensierata, capace di intrattenere il grande pubblico per l’ora e mezzo di visione.
Tutto su mia madre

Tutto su mia madre
Un film più disperato ma ricco di estremi atti d’amore, come quello compiuto dalla protagonista Manuela che, in seguito alla morte dell’amato figlio, decide di far ritorno a Barcellona per esaudire il suo ultimo desiderio. Il ragazzo infatti non aveva mai saputo l’identità del padre, che ha cambiato sesso e ora si fa chiamare Lola. Nella sua ricerca dell’ex compagno Manuela ritrova la vecchia amica – anche lei transessuale – Agrado e fa la conoscenza della giovane Rosa, una suora che scopre di essere sia incinta che sieropositiva.
A dispetto della scabrosità delle tematiche, il ritratto di questo legame che non si dissolve neanche dopo la morte del figlio mette in mostra tutte le sfumature umane dei rapporti materni, incarnati sia dalla figura di Manuela che da quella di Rosa. D’altronde nessuno come Pedro Almodovar ha mai saputo fotografare l’universo femminile e anche in quest’occasione riesce a trovare la giusta profondità di sguardo per raccontare una storia ricca di sensibilità.
Leggi anche: Mamma Mia! Ci risiamo, un sequel tra ritmo, nostalgia e paillettes
Lion – La strada verso casa

Lion – La strada verso casa
Due mamme sono al centro di questo intenso e moderno melodramma di stampo classico: una è quella adottiva, l’altra quella naturale. La storia ha infatti inizio negli anni ’80, in una cittadina indiana dove il piccolo Saroo cresce in una famiglia di umili origini. Le condizioni di estrema povertà spingono lui e il fratello a compiere piccoli furti ma una notte il bambino finisce per addormentasi su un treno deserto, risvegliandosi il giorno dopo a Calcutta, lontana oltre mille chilometri dal suo luogo natale. Dopo alcune peripezie Saroo viene mandato in un orfanotrofio e adottato da una famiglia che vive in Tasmania. Quando diventa ragazzo, il protagonista cerca di far ritorno a casa per ritrovare la sua vera madre.
Il film è ispirato ad una storia realmente accaduta e già raccontata dal reale Saroo in un libro autobiografico, fattore che amplifica ulteriormente la carica emotiva della vicenda. Di mamma in questo caso non ve ne è una sola, ma due, e Nicole Kidman si offre anima e corpo nel ruolo della figura adottiva, lasciando al catartico epilogo il compito di mettere tutti d’accordo. Un’avventura dell’anima che esaspera con la giusta intensità l’importanza dei legami familiari e coinvolge il grande pubblico con una furba, ma contagiosa, semplicità d’intenti.
Perché te lo dice mamma

Perché te lo dice mamma
Daphne è un’allegra donna sui sessant’anni, dallo spirito giovanile e stravagante. Divorziata, ha tre amatissime figlie: la psicologa Maggie, la più disinibita Mae e la tenera Mandy. La protagonista teme che proprio quest’ultima segua il suo infelice destino coniugale e, dopo aver già “accasato” le altre due, cerca in tutti i modi di trovare l’uomo giusto per lei. Daphne pubblica così un annuncio e al relativo colloquio si presentano diversi spasimanti, con la mamma che pensa di aver individuato il prescelto in un un impeccabile architetto; tra i vari candidati c’era anche un musicista rock, che con l’inganno riesce ad incontrare Mandy. Sarà solo l’inizio di un menage a trois che sconvolgerà la routine della famiglia.
Una commedia dal taglio classico che trova il suo vero punto di forza nella strabordante interpretazione di un’attrice di razza quale Diane Keaton, magnifica nel dar vita ad una mamma nevrotica che vuole il meglio per le sue bambine ad ogni costo, intromettendosi direttamente nelle loro vite sentimentali. Un film leggero in grado di divertire con semplicità e senza cullare altre ambizioni di sorta.
Lady Bird (Prime Video)

Lady Bird
Il recente cult di Greta Gerwig, prima dell’acclamato Piccole donne (2019), è un irresistibile coming-of-age che ci offre anche uno dei rapporti madre-figlia più intensi degli ultimi anni. Il legame contrastato tra la giovane Christine – soprannominata Lady Bird – e la genitrice, tra amore e odio, offre spazio a pagine toccanti e struggenti nel corso dei novanta minuti di visione. La protagonista, carattere ribelle, è ingabbiata da una vita noiosa in una piccola cittadina e sogna di studiare a New York.
Nel procedere dei turbolenti eventi la ragazza scoprirà di più non solo su se stessa ma anche sul come relazionarsi col mondo esterno e in questo percorso di formazione, aderente ai vari classici step del filone – sussulti romantici inclusi -, non manca ovviamente la fase riconciliatoria con la madre. Saoirse Ronan e Laurie Metcalf si offrono con la giusta intensità a due ruoli ricchi di sfumature e in grado di emozionare a più riprese.
Speciali
Bruce Willis: i 10 migliori film dell’attore americano

Bruce Willis in Motherless Brooklyn (fonte: IMDB)
Bruce Willis, a cui è stata recentemente diagnosticata una demenza fronte temporale, ha festeggiato da poco i 68 anni circondato dall’affetto dei suoi cari. Per l’occasione, ricordiamo i suoi ruoli cinematografici più memorabili.
La folgorante carriera di Bruce Willis fu lanciata nel 1985 dalla romcom televisiva Moonlighting, prima che diventasse il re dei film d’azione grazie alla saga cinematografica di Die Hard.
Nel corso della sua filmografia, Willis ha dimostrato attraverso tantissimi ruoli diversi la sua versatilità nelle decine di film in cui ha recitato, prima di essere costretto a ritirarsi per motivi di salute. Ecco quali sono i suoi ruoli più memorabili.
John McClane in Die Hard
Considerato a ragion veduta uno dei ruoli più iconici dell’attore, Willis ha interpretato il detective della polizia di New York John McClane nella popolarissima serie di film Die Hard. La saga, che ha attraversato quasi due decenni, è basata sul romanzo di Roderick Thorp dal titolo Nothing Lasts Forever. Bruce Willis fu la sesta scelta considerata per il ruolo di protagonista. Prima di lui, infatti, erano stati candidati Arnold Schwarzenegger, Charles Bronson, Sylvester Stallone, Burt Reynolds e Richard Gere.

Una scena da Moonrise Kingdom (fonte: IMDB)
Malcolm Crowe ne Il Sesto Senso
Nel 1999, Willis ha conquistato il pubblico di tutto il mondo nel ruolo dello psicologo infantile Malcolm Crowe ne Il sesto senso. Il film, nominato per sei premi Oscar, fu prodotto con un budget di 40 milioni di dollari, ma subito si rivelò un successo enorme. Debuttò infatti al primo posto del botteghino nordamericano con un incasso di oltre 26 milioni nel suo primo weekend e divenne un vero e proprio caso di studio, incassando 293.506.292 nei soli Stati Uniti e 379.300.000 all’estero, per un totale di 672.806.292 in tutto il mondo. Fu il secondo più alto incasso di quell’anno dopo Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma.
Ernest Menville ne La morte ti fa bella
Nel 1992, Willis ha recitato al fianco di Goldie Hawn e Meryl Streep ne La morte ti fa bella di Robert Zemeckis: un film fantasy satirico che racconta la storia di due rivali in amore, interpretate da Streep e Hawn, che cercano di conquistare l’affetto del personaggio di Willis. Il film ha raggiunto il primo posto al box-office nel suo weekend di apertura ed è stato tra i primi film a utilizzare effetti avanzati generati al computer.
James Cole ne L’esercito delle dodici scimmie
Le scelte iniziali di Terry Gilliam per il suo cult fantascientifico erano Nick Nolte per il ruolo di James Cole e Jeff Bridges per quello Jeffrey Goines, ma la Universal obiettò. Il regista allora, che aveva incontrato Bruce Willis durante i casting del suo precedente film La leggenda del re pescatore (1991, il ruolo fu affidato in quel caso proprio a Jeff Bridges), lo richiamò per interpretare il personaggio principale di Cole, che, secondo la sua idea, doveva essere «forte e pericoloso, ma anche vulnerabile».

Bruce Willis ne L’esercito delle dodici scimmie (fonte: IMDB)
Capitano Sharp in Moonrise Kingdom
Uno dei ruoli più memorabili della carriera di Willis è sicuramente quello del capitano di polizia Sharp sull’isola immaginaria di New Penzance nel meraviglioso coming-of age diretto da Wes Anderson nel 2012. Willis riesce ad essere estremamente toccante nel suo malinconico ritratto di un “poliziotto triste e stupido”, come lo descrive brutalmente la piccola protagonista Suzy a sua madre. Moonrise Kingdom è il film che ha definitivamente dimostrato come Willis, così facilmente identificabile con i film d’azione, fosse capace di muoversi anche nell’ambito della commedia.
Frank Minna in Motherless Brooklyn
Motherless Brooklyn racconta la storia di Lionel Essrog, solitario detective privato afflitto dalla sindrome di Tourette, deciso a risolvere l’omicidio del suo mentore ed amico Frank Minna, interpretato proprio da Bruce Willis nella prima parte del film.
La scarsa autonomia sul set di Willis, già compromessa dai problemi di salute divenuti tragicamente ingestibili poco tempo dopo, non gli ha permesso di avere molte scene nel noir diretto da Norton, ma ugualmente la sua presenza, se pur fugace, comunica in pochi minuti allo spettatore tutte le ragioni per cui il personaggio di Lionel è così affezionato a lui.
Butch Coolidge in Pulp Fiction
L’incontro fatidico tra Quentin Tarantino e Bruce Willis avvenne a casa di Harvey Keitel, come rivelato dallo stesso regista: “Non lo avevo mai incontrato prima e quando scoprì che aveva amato il mio precedente film, Le Iene, rimasi davvero contento della cosa.
Dopo l’incontro, seppi che Bruce chiamò immediatamente il suo agente intimandolo di fargli leggere quel dannato copione di Pulp Fiction”. Oggi quello di Butch Coolidge, ex pugile nelle mani del boss Marsellus Wallace, è uno dei personaggi più iconici e amati del film.
John Hartigan in Sin City
Sin City è una città nera, dove la notte non tramonta mai, abitata da una schiera di personaggi più cupi della notte stessa. Tutti cattivi, ognuno a modo suo. Ispirato al Batman de Il ritorno del cavaliere oscuro, sempre scritto da Frank Miller, il detective di John Hartigan è un personaggio integerrimo e ligio al dovere, esempio di inflessibilità in un mondo di corruzione e criminalità dilagante. Anche in questo caso, però, quella di Willis non fu la prima scelta. Il ruolo di Hartigan, infatti, venne inizialmente proposto a Michael Douglas, che però rifiutò.
John Smith in Last Man Standing
Scritto e diretto da Walter Hill, Last Man Standing è il remake autorizzato di La sfida del samurai (1961) di Akira Kurosawa, di cui è una versione gangster ambientata negli anni del proibizionismo. Il film segue le vicende del vagabondo John Smith (interpretato appunto da Bruce Willis), un abile pistolero che si trova per caso in mezzo a una guerra tra due bande criminali nel 1932 a Jericho, città di frontiera tra il Texas e il Messico.
Lì la mafia italiana guidata da Fredo Strozzi (Ned Eisenberg) e quella irlandese capitanata da Doyle (David Patrick Kelly) competono per il controllo del mercato di contrabbando.

Una scena da The Last Boy Scout (fonte: IMDB)
Joseph Hallenbeck in The Last Boy Scout
Scritto dallo Shane Black di Arma letale con la voglia di decostruire il genere – quello del buddy movie – che lui stesso aveva contribuito a consacrare, e diretto da Tony Scott, The Last Boy Scout presenta il Bruce Willis più stropicciato e perdente della sua intera filmografia, ma anche il più ironico e dissacrante.
Speciali
Ad Aprile 2023 su Netflix: serie tv e film imperdibili

Tutte le prossime uscite ad aprile su Netflix | Fonte: Instagram
Se stai cercando di sapere quali saranno i titoli disponibili su Netflix nel mese di aprile 2023, qui troverai l’elenco completo delle nuove uscite, che comprendono serie TV, film, anime e documentari.
Per rimanere sempre aggiornato sulle novità in arrivo nei prossimi mesi, ti consigliamo di leggere il nostro articolo: abbiamo raccolto tutte le prossime uscite, divise in serie tv e film! Dopo un marzo pieno di titoli molto attesi dal pubblico, tra cui Una semplice domanda, il docu-show con Alessandro Cattelan, e la seconda stagione di Bridgerton e di You, il mese di aprile si preannuncia altrettanto interessante. Tra le uscite più attese del mese troviamo sicuramente la commedia originale Nella Bolla e la seconda stagione di Russian Doll.
Le serie tv imperdibili in uscita ad aprile
1 aprile
Trivia Quest
L’Ultimo Bus del Mondo
The Home Edit: l’arte di organizzare la casa S2
6 aprile
Michela Giraud, la verità, lo giuro!
L’Ultimatum: o mi sposi o te ne vai
7 aprile
Senso: omicidio di una star del calcio
8 aprile
Élite S5
TIGER & BUNNY S2
12 aprile
Hard Cell
13 aprile
I parchi nazionali più belli del mondo
Felice o quasi S2
14 aprile
Ultraman S2
15 aprile
Anatomy of a Scandal
Young Sheldon S1 – S4
19 aprile
Better Call Saul – S6 (prima parte)
Pacific Rim: The Black – S2
20 aprile
Russian Doll S2
Yakamoz S-245
22 aprile
Heartstopper
Selling Sunset
29 aprile
Ozark 4 – seconda parte
Grace and Frankie – S7
30 aprile
The Vampire Diaries
Tutte i film da non perdere su Netflix
1 aprile
Nella Bolla
Sempre più bello
Il Sole a Mezzanotte
Apollo 10 e mezzo
Celeb Five: dietro le quinte
Battle: Freestyle
Lara Croft: Tomb Raider
7 aprile
Ritorno allo spazio
8 aprile
The In Between – Non ti Perderò
Metal Lords
Yaksha
Danzando sul cristallo
14 aprile
Ovosodo
15 aprile
Choose or Die
16 aprile
Venom: La Furia di Carnage
18 aprile
Zack Snyder’s Justice League
19 aprile
White Hot: L’ascesa e la caduta di Abercrombie & Fitch
20 aprile
La svolta
22 aprile
Taxi Driver
27 aprile
L’assedio di Silverton
I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti
365 giorni: Adesso
28 aprile
Bubble
Speciali
Il mondo di John Wick spiegato per filo e per segno

John Wick – Newscinema.it
John Wick 4 è uscito al cinema il 23 marzo e già sta facendo parlare molto di sé. Ma vi siete mai soffermati ad analizzare il mondo in cui è ambientata la saga?
Quella di John Wick è una delle serie cinematografiche d’azione più popolari, che ha sempre attirato consensi e critiche. Dal 2014 Keanu Reeves interpreta questo sicario dal passato tragico, dotato di skill fisiche e mentali fuori dal comune. I vari film – compreso il quarto, uscito solo poche ore fa – sono ambientati in un universo particolare, dove i killer professionisti devono seguire delle rigide regole se non vogliono essere eliminati.
Ecco quattro elementi che lo caratterizzano.
L’High Table
Il mondo della criminalità in John Wick segue degli schemi altamente gerarchizzati, non facili da risalire. Se all’inizio si pensa che personaggi come Viggo Tarasov e suo fratello Abram ricoprano posizioni importanti, nel secondo film si scopre che sono solo tra gli ultimi anelli della catena. Al primissimo livello c’è l’Hight Table, un concilio riservatissimo formato da dodici pericolosissimi leader che governano sul mondo criminale.
L’Elder
Se all’inizio si pensa che sopra all’Hight Table non ci sia niente e nessuno, alla fine si scopre che esiste un’entità ancora più potente, in grado di infrangere e modificare le leggi e le sentenze emesse dal riservatissimo gruppo dei dodici criminali. Sopra di loro, infatti, spicca l’Elder, questa figura quasi sacra che impera sulla società criminale. Addirittura, è così potente che riesce a eliminare l’ordine di uccisione di John Wick che era stato dato dal concilio e di reintegrare la sua posizione.

L’Elder – Newscinema.it
Il Continental
Il Continental all’inizio viene presentato con un enorme hotel di lusso dove risiedono le personalità più ricche e importanti del mondo di John Wick. Presto, si scopre che è molto di più di questo. Si tratta di un luogo oscuro, dove i criminali più pericolosi stringono patti e conoscenze.
Vige solo una regola: niente uccisioni all’interno del Continental, ma… non tutti la rispettano. Il Continental, inoltre, può anche essere visto come una sorta di società alternativa e indipendente all’High Table, dove ogni specifico personaggio governa su un territorio. Si pensi Winston a New York, o Julius a Roma.
L’Amministrazione
Per gestire al meglio un universo come questo, è ovvio che serva anche una buona Amministrazione. Questa si occupa di tenere traccia burocraticamente di tutti gli affari in atto e passati e di conservare tutti i file sui vari criminali che lavorano per le diverse organizzazioni. L’Amministrazione, inoltre, si occupa di inserire taglie e ricompense sulle teste dei personaggi e agisce per conto dell’High Table.
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