FuoriScena on the road con Paura e Delirio a Las Vegas

La rubrica FuoriScena questa settimana fa un viaggio on the road, in occasione dell’uscita del libro “Il Mito del Viaggio nel Cinema Americano Contemporaneo” di Letizia Rogolino, in cui si analizzano le origini e l’evoluzione del road movie, ricordando alcuni dei film dell’ultimo decennio cinematografico americano, appartenenti a tale genere. Giovanni Manna e Laura Manaresi rendono omaggio al tema del viaggio, che da anni invade il grande schermo, abbracciando diversi generi di film, dal thriller alla commedia, dal film drammatico all’horror, poichè ‘l’uomo ha sempre avvertito una voglia incontenibile di sapere e conoscere il mondo e, in particolare, il cinema ha raccontato e racconta, ancora oggi, viaggi avvincenti che si svolgono sulle strade perse nell’immensità del territorio americano, fatto di infinite highway che fanno da sfondo ad incontri, confronti ed emozioni‘, come afferma l’autrice.

Questa nuova straordinaria illustrazione di Manna parla da sola. Per i cinefili e non solo, è difficile dimenticare la mitica scena di Paura e Delirio a Las Vegas, film del 1999 diretto da Terry Gilliam, in cui pipistrelli immaginari assaltano il personaggio di Johnny Depp a bordo della sua automobile, in preda all’effetto allucinatorio di un pesante cocktail di sostanze stupefacenti. Tratto dal romanzo Paura e Disgusto a Las Vegas di Hunter S. Thompson, questo film  denuncia la distruzione del sogno americano e i due protagonisti sono degli outsiders, ovvero degli emarginati dalla società, che cercano qualcosa in cui credere, ma vengono risucchiati in un delirio psichedelico, sullo sfondo di un America degli anni ’70 imbottita di droga e allucinogeni, al punto di perdere la concezione di spazio e tempo. La china acquerellata dell’artista dona una nuova visione ad una scena amata e contestata da molti, mostrando l’inedito assalto delle piccole creature nere e minacciose, alla vettura rossa fiammante con a bordo l’eccentrico giornalista Roul Duke e lo stravagante avvocato Dr. Gonzo. Stupisce la cura dei dettagli e il suggestivo effetto delle sequenze ben coordinate tra loro, che trasmettono l’incredibile effetto del susseguirsi dell’azione. Lo spettatore percepisce il movimento, anche se le immagini sono in realtà catturate dalla carta da disegno.

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