Intervista a Donatello Salamina, regista de “La Narratrice di Film”

Donatello Salamina, giovane attore e regista, vice presidente della Li.Fra, associazione culturale che realizza spettacoli teatrali accessibili ai non udenti, racconta a NewsCinema il suo nuovo spettacolo dal titolo La Narratrice di Film. Tratto dal romanzo La bambina che raccontava i film di H. Rivera Letelier, lo spettacolo diretto da Salamina è recitato in due lingue e sottotitolato per non udenti, costituendo un importante ponte di collegamento culturale fra i disabili e il teatro.

Donatello, parlami un po’ di te: come nasce la tua passione per la regia, i tuoi studi, le persone che hanno ispirato il tuo percorso artistico.

Il teatro mi è sempre gravitato intorno, alle elementari con i piccoli saggi e una maestra molto creativa, alle scuole medie con il corso prolungato in cui dovevamo studiare francese e inglese, ma ci dedicavamo al teatro, lì ho prodotto i miei primi spettacoli con i miei compagni di classe. Poi alle scuole superiori, -istituto tecnico- ho iniziato il mio primo laboratorio teatrale che ha dato il via alla mia ricerca… volevo creare, non sapevo cosa ma volevo creare… infine mi sono iscritto ad una scuola di recitazione a Roma come attore, mentre studiavo lavoravo in teatro come tecnico, al botteghino, come macchinista e scenografo, per fare il regista dovevo conoscere a fondo questo mondo e l’ho fatto. Ho incontrato sul mio percorso straordinari docenti e maestri tra i quali Anatoly Vasiliev, voluto dalla mia direttrice d’accademia Federica Tatulli, riferimento importante della mia formazione come attore e regista.

Come ti è venuta l’idea di trarre uno spettacolo teatrale ispirato a La bambina che raccontava i film di H. Rivera Letelier?

L’idea è nata per caso dopo che mia moglie, Lisa Grelli,  -produttrice dello spettacolo- lesse il libro, ne rimase affascinata e decise di produrlo. Mi disse: “Se lo leggi sicuramente ti sarà di ispirazione”, in effetti fu così. Essendo molto legato al teatro di narrazione volevo trovare una nuova strada e allargare gli orizzonti del racconto, La Narratrice di Film mi ha dato questa possibilità.

Con La narratrice di film, sei riuscito a mettere in scena uno spettacolo molto particolare: recitazione in due lingue, teatro, cinema e racconto orale che si fondono insieme. In che modo sei riuscito a gestire tutti questi elementi?

Mi sono fidato del testo, ho lasciato che Patricia (l’attrice protagonista, ndr.) mi raccontasse la storia come un racconto fatto a un bambino, e poi regolando le giuste distanze e limando piccoli particolari, un giorno mi si è presentata la Narratrice di Film, lei ci ha chiamato e lei si è materializzata, magicamente.

La scelta di Patricia Rivadeneira, che interpreta il ruolo principale, come è avvenuta?

Ero convinto che per raccontare questa storia devi avere dentro di te il Cile, dovevamo trovare un’attrice cilena, e cosi dopo una serie di peripezie siamo riusciti ad incontrarla e lei ha sposato a pieno il nostro progetto mettendo a disposizione la sua esperienza e il suo grande talento.

Se venissi a vedere il tuo ultimo spettacolo, su cosa mi suggeriresti di concentrare la mia attenzione?

Sulla magia del racconto, devi semplicemente vedere e ascoltare, al resto ci pensa la Narratrice. Ti accompagnerà in un viaggio estremamente personale diverso da quello del tuo vicino di poltrona e ogni volta differente. Ogni volta scopriresti nuovi particolari, che ho disseminato qua e la.

Parlami ora dell’impegno dell’associazione Li.Fra nella realizzazione del tuo spettacolo.

L’Associazione culturale Li.Fra ha come obiettivo quello dell’inclusione di tutti e di considerare la cultura in tutte le sue forme non un privilegio ma un diritto e una scelta, per questo porta avanti il concetto di accessibilità. Tutti possono assistere agli spettacoli prodotti dalla Li.Fra, soprattutto le persone con disabilità sensoriali. Io posso dire che è bello andare a teatro e scoprire a fine spettacolo che sono state usate delle tecniche che hanno permesso anche a tutti la fruizione dello stesso. Scoprirlo alla fine vuol dire che ho semplicemente visto uno spettacolo di teatro. Fantastico vero!

Donatello, vuoi aggiungere qualcos’altro che ritieni importante?

La regia di questo spettacolo  mi consente di affermare che l’arma vincente nel nostro campo (e non solo) non è quella del solista ma delle sinergie e dall’unione di artisti con esperienze diverse. Voglio lasciarti con un’ impressione di uno spettatore che mi ha colpito molto: Vedere la Narratrice di Film è come vedere le parole di una storia ben scritta materializzarsi…

Grazie a Donatello Salamina.