L’Alba del Pianeta delle Scimmie, la recensione


Will Rodman
(James Franco) è uno scienziato che lavora in una grande società farmaceutica, la Gen-Sys, dove svolge ricerche sulla genetica per sviluppare un virus benigno in grado di ricostituire il tessuto cerebrale danneggiato. L’uomo vuole individuare una cura per l’Alzheimer, malattia da cui è affetto il padre Charles (John Lithgow). La tenacia e la dedizione di Will gli hanno precluso qualunque relazione personale, ma il legame tra le sue ricerche e la malattia del padre avvicina i due, per quanto in circostanze difficili e dolorose. “Will è un uomo freddo e solitario”, dichiara James Franco, recentemente candidato all’Oscar come miglior attore per il film “127 ore” (127 Hours) e reduce dal Lido della 63esima Mostra del Cinema di Venezia dove ha presentato in anteprima il suo primo film da regista, “Sal“.

Poco prima che la Gen-Sys dia inizio alla sperimentazione umana di un nuovo farmaco promettente e potenzialmente molto redditizio, l’ALZ-112, le scimmie sulle quali Will sta effettuando i test mostrano all’improvviso un comportamento insolitamente aggressivo. Viene così decretato l’esito negativo della ricerca e Will deve interrompere il programma ed abbattere tutti gli animali usati per i test. Solo uno ne rimarrà in vita, uno scimpanzé neonato di nome Caesar, che Will diciderà di allevare in segreto, come se fosse suo, a casa, mentre si occupa del padre malato. Sarà proprio Caesar a condurre Will da Caroline (Freida Pinto), una primatologa che diventa la veterinaria del giovane scimpanzè ed un personaggio centrale nella vita di entrambi, anche se nel film rimane una figura marginale. La ricerca prosegue ma, come il giovane scienziato capisce rapidamente, i traguardi raggiunti sono destinati a far precipitare lui e l’intera razza umana verso il disastro.


Analogamente al suo predecessore, l’originale “Il pianeta delle scimmie” (Planet of theApes), il film utilizza il genere di fantascienza per esplorare mondi e idee più ampi. L’Alba del Pianeta delle Scimmie, parla della nostra civiltà che raggiunge un punto di non ritorno, segue gli eventi attraverso gli occhi di Caesar, che all’inizio vede l’uomo nelle fattezze di Will, se ne affeziona e lo ammira per le opere che compie ma comincia ben presto a vederne il lato oscuro, quello meno visibile, meno giustificabile. Si vede oppresso, non compreso ed allontanato dal mondo in cui è cresciuto e non ne capisce il motivo. Tema chiave del film è proprio l’arroganza dell’umanità, non solo nei confronti del diverso e per certi aspetti inferiore, come può essere Caesar, ma intesa anche come presunzione di poter pensare che si possa modificare, spingere fino al limite, ingannare o aggirare le leggi della natura senza subirne le conseguenze. La realizzazione del film è stata impossibile finché la tecnologia inventata per Avatar, e ora progredita a una nuova dimensione, non è stata in grado di catturare l’idea alla base del film che è stata integrata allo straordinario lavoro di Andy Serkis, il maggiore attore a livello mondiale nel campo del performance capture, la tecnica che consente di catturare le espressioni facciali di attori reali per applicarle ad un personaggio virtuale, del tutto simile alla motion capture, ma con una tecnologia più sofisticata, che ha arricchito di sfumature il personaggio di Caesar, conferendogli un’anima raziocinante e un cuore. E se per il protagonista, gli effetti speciali hanno reso una veridicità oltre le aspettative, quasi ai livelli di Avatar, lo stesso non si può dire per gli effetti speciali paesaggistici, in quanto nel film di Cameron la sfida era più semplice, inventare un mondo ex-novo, mentre in questo film si è tentato di ricreare un mondo reale, credibile, col risultato a tratti troppo evidentemente digitalizzato.

Effetti speciali a parte, L’Alba del Pianeta delle Scimmie non delude le alte aspettative sostenendo il non facile compito di essere prequel di un film cult come “Il pianeta delle scimmie” ed eccetto qualche scena scontata, facilmente evitabile, mantiene un buon livello per un film del genere. Originariamente previsto per giugno, il film è uscito invece nelle sale degli Stati Uniti il 5 agosto. In Italia uscirà venerdì prossimo, 23 settembre.

Di seguito, il trailer e la gallery:

 

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