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Monica Bellucci sarà la rivoluzionaria femminista Tina Modotti
Monica Bellucci è stata scelta per interpretare la rivoluzionaria femminista Tina Modotti in una miniserie ambientata in Messico, a Los Angeles e in Italia e diretta dal premiato regista italiano Edoardo de Angelis (Indivisibili).
Il ruolo è quello che la Bellucci ha voluto fare per anni. Tina Modotti era una italiana che emigrò negli Stati Uniti nel 1913, recitò brevemente nei film muti di Hollywood, poi divenne nota negli anni ’30 in Europa e in Messico per le sue fotografie e il suo fervore rivoluzionario di sinistra. Si è unita a un gruppo di importanti artisti contemporanei in Messico ed è considerata una proto-femminista che ha sostenuto nuove libertà per le donne all’inizio del 20° secolo.
La serie è divisa in sei parti ed è in fase di sviluppo avanzato. Intitolata “Radical Eye: The Life and Times of Tina Modotti” la serie tv viene prodotta dalla coppia di marito e moglie, Paula Vaccaro e Aaron Brookner, che ha scritto la sceneggiatura. Produrranno tramite la loro società Pinball London. Sono presenti anche la produttrice spagnola Elena Manrique e gli AG Studios in Messico, fondati da Alex Garcia, che sarà produttore esecutivo.
Le principali lingue saranno inglese e spagnolo, con alcuni dialoghi italiani. Il progetto farà il suo debutto sul mercato a settembre presso l’Independent Forummaker Project di New York. Vaccaro ha detto che, anche se ci sono stati diversi tentativi in passato per realizzare un film sulla Modotti – tra cui un progetto con Madonna – nessuno ha avuto successo. Tina Modotti appare come personaggio in “Frida” di Julie Taymor. “Questo perché la sua vita è così intensa e così varia” ha detto Vaccaro, “che è il motivo per cui la serie tv è il formato narrativo congeniale” per raccontare la sua storia.
Vaccaro, che ha contribuito alla produzione di “On the Milky Road” di Emir Kusturica, in cui recita Bellucci, ha detto che la collaborazione su “Modotti” è nata dalla passione dell’attrice per il ruolo. “Quando abbiamo finito ‘Milky Road’, le ho detto: ‘Cosa ti piacerebbe davvero fare dopo?‘”. “Siamo stati a casa sua e lei è tornata con un libro di Tina Modotti. ‘Questo è il ruolo che mi piacerebbe davvero fare…È il ruolo del mio cuore“. “Monica è famosa in tutto il mondo, compresa la Cina e la Russia” ha detto Vaccaro. “Con Monica il gruppo di sceneggiatori che abbiamo, oltre a Edoardo, penso che abbiamo un progetto premium che può arrivare in lungo e in largo“.
Fonte: Variety
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Ant-Man 3: conosciamo meglio il villain Kang Il Conquistatore

Ant Man 3 Fonte Google
Il cattivo Kang è legato a svariate identità: non si sa quale apparirà in Ant-Man 3, ma la sua presenza è confermata nel trailer.
Il film Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha recentemente attirato l’attenzione dei fan con un nuovo indizio riguardo all’identità del villain principale del film, Kang Il Conquistatore.
Secondo un articolo di Screen Rant, il regista Peyton Reed ha lasciato un indizio sulle sue storie di Instagram che potrebbe suggerire che Kang potrebbe avere una variante diversa rispetto a quella che i fan conoscono.
Jonathan Majors è stato confermato nel terzo film e molti si sono chiesti contro quale identità di Kang combatterà. Il trailer di Quantumania è stato pubblicato qualche settimana fa, incrementando l’hype nei fan della Fase 5.
Il nuovo trailer lascia intendere l’identità di Kang
Nella nuova avventura Marvel, Kang il Conquistatore potrebbe vestire numerosi panni. Molti fan si sono interrogati su quale variante potrebbe comparire in Quantumania, ma il nuovo trailer potrebbe aver dare la conferma tanto attesa. Una la frase, presente nel trailer e nel poster, che dà un indizio importante.
Recita: “testimoniare l’inizio di una nuova dinastia”, il che indica che Scott Lang potrebbe essere in pericolo, in dinamiche molto più gravi di quanto possa credere.
Kang: un Conquistatore intergalattico
Kang the Conqueror è stato introdotto nei fumetti Marvel come un supercriminale viaggiatore del tempo e un conquistatore intergalattico che minaccia tutti gli Avengers, supereroi Marvel.
Il cattivo ha una arguta conoscenza della tecnologia e della scienza, guidato da una astuzia e determinazione. Nonostante sia stato sconfitto molte volte, Kang non si arrende mai e continua a cercare di cambiare il suo futuro e la storia del mondo.

Ant Man 3 Fonte: Google
Nel film Ant-Man and The Wasp: Quantumania, l’attore Jonathan Majors interpreterà Kang. Il regista Peyton Reed ha condiviso una storia di Instagram che mostra una figura mascherata e ha scritto: “Una variante di Kang? Probabile“.
Questa storia ha condotto i fan a credere che possa esistere una forma diversa di Kang rispetto a quella che gli appassionati conoscono dai fumetti MCU. Gli addicted sono molto elettrizzati riguardo a questo indizio, sostenendo varie ipotesi su come questa variante potrebbe influire sulla trama del film.
La presenza di una variante diversa di Kang potrebbe creare nuove opportunità per la narrazione e potrebbe fornire ai personaggi principali nuove sfide da affrontare per sè e per gli Avenger coinvolti nella trama.
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Reality: trama e cast del film

Sydney Sweeney nei panni di Reality Winner
In programma nella sezione Panorama della 73esima Berlinale e diretto da Tina Satter, Reality è basato sulla storia vera di un’ex specialista dell’Intelligence americana, Reality Winner. La pellicola segna il debutto per la regista.
Nata ad Alice, in Texas, il 4 dicembre 1991, Reality Winner venne accusata (nel giugno 2017) dall’amministrazione Trump e arrestata per la fuga di notizie di un rapporto di intelligence. Queste ultime riguardavano interferenze russe, nelle elezioni statunitensi del 2016.

L’attrice Sydney Sweeney a Cannes – Fonte Foto: Ansa
Condannata a cinque anni e tre mesi di carcere, a seguito di un patteggiamento, il suo caso ha fatto sollevare non poche polemiche. È stata anche creata una campagna, che ha visto la madre impegnata in prima linea. E addirittura Julian Assange ha chiesto pubblicamente di sostenere Reality.
Tina Satter sceglie, quindi, una storia molto sentita e appassionante per fare il suo debutto. Reality alterna la drammaticità della vicenda a momenti surreali e caratterizzati da dark humour. Se il progetto appare alquanto ambizioso, è anche perché la cineasta è stata inserita tra i 25 nuovi volti del cinema indipendente nel 2022, da Filmmaker Magazine.
Le aspettative che circondano Reality si alzano, e non resta altro da fare che attenderne la presentazione alla 73esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Il film verrà presentato nella sezione Panorama.
Reality | La trama
Reality Winner diventerà una vera e propria eroina, per quanto inizialmente sembri una giovane donna comune. 25 anni e un futuro roseo dinanzi. Tutto cambia un sabato pomeriggio: mentre fuori brilla l’estate – siamo nel mese di giugno – l’FBI bussa alla porta della casa di Reality, in Georgia.
Ha, infstti, inizio una conversazione, che definire criptica è poco, durante la quale emergono dettagli circa la situazione di Reality. Pian piano le cose cominciano a venire a galla. E si delinea il ritratto, piuttosto eclettico e illuminante, di una millennial, insegnante di yoga e veterana sotto assedio.
Basandosi sulla trascrizione degli interrogatori, la Satter delinea un quadro quanto più realistico e preciso possibile, dando modo al pubblico di addentrarsi e conoscere una storia importante, nell’ambito della società americana odierna (ma non solo).
Reality | Il cast
La nominata agli Emmy Awards, Sydney Sweeney – già apprezzata per i suoi ruoli nelle serie di successo Euphoria e The White Lotus – presta il volto e l’anima alla protagonista. L’ attrice originaria di Washington si trova così alla guida di un nutrito cast, composto da molti giovani attori.
A partire da John Way (A love song) e Marchánt Davis (Le parole che voglio dirti). Completano il cast, il “veterano” Josh Hamilton (The Walking Dead) e Benny Elledge (Chicago Fire).
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Titanic: James Cameron svela i veri motivi per cui torna al cinema

Still di Titanic (fonte: IMDB)
Titanic torna al cinema per il suo 25esimo anniversario (e in occasione di San Valentino), “potenziato” dalle tecnologie testate su Avatar. James Cameron, ancora una volta, dimostra uno strano rifiuto di abbandonare il film al passato.
A dieci anni di distanza da una prima riedizione in 3D, Titanic torna in una nuova versione rimasterizzata in 4K, HDR e soprattutto HFR, uniformandosi tecnologicamente alla saga di Avatar.

Still di Titanic (fonte: IMDB)
Questo continuo aggiornamento (che quasi sicuramente coinvolgerà anche i successivi capitoli della saga sci-fi ambientata su Pandora, destinata sempre a nuovi update come il firmware di un computer) rivela la straordinaria passione di James Cameron per quello che è forse il suo film più celebre e iconico, quello che meglio racchiude l’ebbrezza ingegneristica che da sempre è alla base del suo cinema.
Il Titanic stesso, gigantesco corpo meccanico e sottoposto a un’esperienza quasi trascendentale di rappresentazione e distruzione, è ancora oggi ciò che meglio sintetizza le aspirazioni prometeiche del suo autore-costruttore: quel regista che come Sisifo spinge l’enorme macigno del suo film dalle pendici alla sommità di un monte, per vederlo poi puntualmente ricadere giù una volta arrivato in cima. E ricominciare sempre da capo.
Il risultato dell’High Frame Rate sulle immagini (come evidente anche ne La Via dell’Acqua e e negli esprimenti di Ang Lee) è quello di un realismo (o iperrealismo) dell’immagine mai visto prima d’ora, che però allo stesso tempo determina anche un “effetto soap-opera” che appiattisce e che, in alcuni casi, potrebbe infastidire lo spettatore, abituato invece ad un’immagine più artefatta e, appunto, cinematografica.
Titanic si aggiorna ancora una volta e insegue Avatar
Affidarsi a questa tecnologica per rifiutarsi di abbandonare Titanic al suo (glorioso) passato è quasi paradossale e il risultato finale è necessariamente una riedizione molto malinconica, che nella sua precisione non fa che enfatizzare l’impossibilità di mantenere eternamente viva la divina giovinezza dei suoi attori e la purezza dei propri sentimenti.

Still di Titanic (fonte: IMDB)
Ma, secondo James Cameron, esiste un motivo più profondo per cui è necessario riproporre in sala ancora una volta il suo film del 1997. Ed è un motivo che, tematicamente, lo lega sempre di più ad Avatar.
«C’è un importante sottotesto in Titanic che riguarda la distinzione tra ricchi e poveri. Quasi tutte le persone in terza classe morirono. Al contrario, in prima classe morì solo la metà degli uomini. Ora stiamo affrontando una crisi chiamata cambiamento climatico. Una cosa che sappiamo da anni, ma che ora vediamo venire contro noi senza riuscire a cambiare rotta alla nave», riflette amaramente Cameron.
«E indovinate chi soffrirà di più?», domanda retoricamente il regista. «I poveri e non le nazioni ricche che hanno causato questo disastro. Furono i ricchi e la loro impazienza di arrivare a New York a causare il disastro del Titanic. Oggi è lo stesso con i cambiamenti climatici. Stiamo andando dritti verso quel maledetto iceberg e quando lo colpiremo, saranno le nazioni più povere a soffrire». Come non essere d’accordo?
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