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Nel venticinquesimo anniversario del massacro di Srebrenica, dove più di ottomila bosniaci (principalmente musulmani) furono uccisi dalle truppe serbe guidate dal criminale di guerra Mladić, la bosniaca Jasmila Žbanić torna su quegli avvenimenti con il suo nuovo film Quo Vadis, Aida?. Protagonista è una traduttrice che lavora per le Nazioni Unite, che si ritrova improvvisamente incapace di proteggere la sua famiglia da un destino che appare fin da subito chiaro ed inevitabile. 

Quo Vadis, Aida? | l’Olocausto di Srebrenica

Per diversi anni il mondo degli intellettuali si è diviso nel rispondere ad una domanda ben precisa: può il massacro di Srebrenica essere paragonato all’Olocausto? Su questo dilemma solo apparentemente linguistico si espresse, con una posizione che fece scalpore, anche Noam Chomsky, scrivendo che quello di Srebrenica fu “un crimine grave”, una “storia di orrore”, ma che utilizzare il termine “genocidio” per riferirsi a quanto avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina avrebbe sminuito il reale significato di quel termine (“sistematica distruzione di una popolazione, una stirpe, una razza o una comunità religiosa”, caratterizzato quindi da un imprescindibile elemento di pianificazione e progettazione).

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In concorso alla 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Jasmila Zbanic, già Orso d’Oro a Berlino nel 2006 con Il segreto di Esma, anch’esso su di una donna alle prese con i traumi della guerra in Bosnia-Erzegovina, risponde a quel quesito semantico utilizzando prima di tutto il linguaggio cinematografico. Jasmila Zbanic paragona quindi ciò che è avvenuto a Srebrenica con l’orrore dei campi di concentramento nazisti aderendo al modello cinematografico da sempre utilizzato per descrivere quelle vicende. Anche traslando di contesto le immagini che tipicamente lo spettatore (televisivo e cinematografico) associa alla Shoah, il film di Zbanic raggiunge immediatamente il suo obiettivo grazie alla precisione della sua messa in scena: convincere chi guarda di trovarsi davanti ad un racconto di un altro Olocausto, profondamente e sostanzialmente simile a quello perpetrato in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Un problema di lingua

Non è forse un caso che a rispondere in maniera così netta al quesito sulla “definibilità” di ciò che è avvenuto a Srebrenica ci sia un film che ha come protagonista una traduttrice che traduce ciò che già tutti sanno. Quasi nessuna delle persone a cui vengono rivolti i discorsi aspetta la traduzione della donna (e chi lo fa, lo fa solo per rispetto), perché tutti in qualche modo sanno già cosa verrà detto loro, anche se non comprendono le parole con le quali queste cose vengono dette. Così anche le azioni di Aida non sono dettate dalla volontà di prevenire qualcosa che potrebbe accadere, ma di scongiurare ciò che è sicuro accadrà. Come già avveniva ne Il sentiero, anche Quo Vadis, Aida?  si pone l’arduo obiettivo di rappresentare la complessità e contraddittorietà della personalità umana di fronte alle difficoltà. Così Aida non è mai davvero integerrima (ma disposta ad umiliarsi e ad implorare) e mai davvero solidale (perché mette il destino dei propri cari prima di quello di tutto il resto della popolazione, che si trova nelle loro medesime condizioni). 

Il ruolo delle Nazioni Unite

La missione dei caschi blu nei Balcani iniziò con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 727 dell’8 gennaio 1992 e con la successiva Risoluzione 743 del 21 febbraio 1992, che istituiva la United Nations Protection Force con il compito di sorvegliare sul rispetto dei termini del cessate il fuoco siglato a Ginevra nel 1991 tra Serbia e Croazia, al termine della prima fase del conflitto balcanico. Il mandato fu poi esteso alla Bosnia, in un’area in cui non era in atto un accordo di cessate il fuoco e in cui era inefficace procedere con un’operazione di peacekeeping tradizionale. Compiti che venivano assegnati senza provvedere in modo commisurato ai mezzi necessari per svolgerli in maniera efficace. La comunità internazionale, priva di un obiettivo politico, si dimostrava titubante sulle scelte strategiche. Solo dopo la caduta di Srebrenica venne, troppo tardi, assegnata ai militari la responsabilità di autorizzare l’attacco e l’uso della forza. Tutto questo il film di Jasmila Zbanic non lo dice mai, non lo fa vedere esplicitamente, ma lo fa capire attraverso il modo in cui guarda con compassione i caschi blu, impotenti, abbandonati ed immensamente piccoli rispetto a ciò che devono affrontare. 

Venezia 77 | Quo Vadis, Aida? | il film di Jasmila Zbanic racconta “l’Olocausto” di Srebrenica
3.8 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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La Sirenetta: Halle Bailey rivela le difficili condizioni di lavoro sul set | “13 ore in acqua”

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Halle Bailey – Newscinema.it

Con l’uscita della Sirenetta alle porte, l’attrice Halle Bailey ha raccontato com’è stato lavorare in questo film. Non è stato semplice come potreste immaginare.

La Sirenetta arriverà finalmente al cinema il 24 maggio 2023. Fin dal suo primissimo annuncio, il film ha ricevuto tantissime critiche, soprattutto per la scelta di una protagonista che non rispettasse l’aspetto del personaggio originale Disney. Halle Bailey ha risposto che si aspettava l’arrivo di commenti razzisti e fuori luogo, ma questo ovviamente non li giustifica.

La lavorazione di questo live action è stata molto lunga e difficoltosa e ha richiesto diversi anni di tempo. Si pensi che i provini per la scelta del cast sono cominciati nel 2018, ma poi, soprattutto a causa del covid e delle sue conseguenze, i tempi si sono notevolmente allungati. In più, anche la realizzazione a livello tecnico non è stata così semplice e immediata, dal momento che i Walt Disney Studios hanno dovuto girare per la prima volta un film che per una buona parte è ambientato sott’acqua.

Finalmente, le riprese si sono concluse, tutto è pronto e bisogna solo aspettare il 24 maggio. Di recente, Halle Bailey ha svelato com’è stato collaborare alla Sirenetta e ha rivelato le difficili condizioni di lavoro sul set.

La Sirenetta, Halle Bailey rivela i segreti del set

Halle Bailey ha rilasciato di recente un’intervista per Edition, dove ha raccontato la sua esperienza sul set della Sirenetta. Interpretare questo ruolo non è stato semplice e, in particolare, è stato faticoso a livello fisico. Ha spiegato, infatti, che rimaneva in acqua per diverse ore al giorno, anche più di dieci. “Rimanevo in acqua anche per tredici ore, oppure su un’imbracatura per ore e ore. Ho spinto i miei limiti fino a dove non avevo mai fatto prima“.

halle bailey newscinema

Halle Bailey – Newscinema.it

Infine, recitare in un film così lungo da realizzare l’ha anche accompagnata nella sua crescita. “Mi sento come se fossi cresciuta con lei. Avevo 18 anni quando ho fatto il provino, 19 quando ho ottenuto la parte e ne faccio 23 quest’anno. Quindi credo, onestamente, che Ariel mi abbia aiutata a crescere“.

Infine, ha spiegato di essere fiera di come ha sfruttato il suo personaggio e di aver portato sugli schermi una Ariel mai vista prima, che non abbandona l’oceano semplicemente per inseguire un ragazzo, ma proprio per una scelta di vita. In seguito, l’attrice ha corretto le sue parole, spiegando che queste caratteristiche esistevano già nella giovane sirenetta, ma che lei e tutta la troupe si sono impegnati per renderle ancora più evidenti rispetto alle versioni precedenti.

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Dune 2: tutto quello che sappiamo del film

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Dune 2: in arrivo a novembre | Fonte: YOUTUBE

Dune 2: in arrivo a novembre | Fonte: YOUTUBE

Dune 2 è in arrivo a novembre 2023, distribuito a Warner Bros. Tante conferme nel cast e altrettante novità. Guarda il trailer! 

Il romanzo fantascientifico di Frank Herbert è diventata una solida realtà nel 2021. Il regista Denis Villeneuve ha creato uno dei maggiori successi del cinema di questo secolo con Dune. Interpretazione dei protagonisti eccellente, scenografia unica.

Una delle scelte più intelligenti fatte da Villeneuve nella trasposizione del libro è stata quella di dividerlo in due film, in modo da avere il tempo necessario per approfondire i personaggi e la storia complessa. Dune 2 arriverà in Italia a novembre: la storia del primo film continuerà ma non sarà l’unico.

Le location di Dune 2

Le riprese del film Dune 2 sono iniziate, ma la sua uscita in sala è prevista solo per novembre dell’anno prossimo. Le location per il sequel del film di Denis Villeneuve, sono magiche: sono state scelte Budapest, Abu Dhabi, Giordania e Italia.

In particolare, il regista ha deciso di girare in Veneto, dove la troupe ha già registrato alcune scene presso il cimitero di San Vito, frazione di Altivole in provincia di Treviso, dove si trova la Tomba Brion, un esempio di architettura moderna che si presta perfettamente al mood del film di Villeneuve.

Il cast di Dune 2

La trama è stata recentemente svelata attraverso la pubblicazione della sinossi ufficiale e per il cast non sembrano esserci più dubbi, con la conferma di tutto il cast principale che il pubblico ha già conosciuto nel primo capitolo della saga. Il prossimo film di Dune rappresenterà una delle sfide più stimolanti della carriera del regista Denis Villeneuve. A Variety ha detto:

“Stiamo lavorando con la stessa troupe, tutti sanno cosa fare e sappiamo dove stiamo andando. Il film sarà più impegnativo, ma la sceneggiatura è stata scritta, quindi mi sento fiducioso. L’unica grande incognita in questo momento è la pandemia. […] Questo film è un follow-up che percorrerà il mitico viaggio di Paul Atreides quando si unisce a Chani e ai Fremen, mentre è in corso la faida di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia”.

Il trailer di Dune 2

La narrazione sarà composta da un intreccio complesso, denso di eventi sorprendenti e di azione, in linea con quanto già mostrato nel primo episodio. Il film sarà arricchito da effetti speciali e avrà una forte componente di suspense. Per quanto riguarda il cast, le conferme di Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides e di Zendaya come Chani ce lo aspettavamo tutti. Sono arrivate anche le conferme di Rebecca Ferguson (Lady Jessica), Dave Bautista (Glossu Rabban), Stellan Skarsgård (Barone Harkonnen), Javier Bardem (Stilgar) e Josh Brolin (Gurney Halleck).

Un cast di conferme ma anche di novità. La produzione ha deciso di aggiungere nuovi volti di alto livello per interpretare personaggi assenti nel primo capitolo della saga, che arricchiranno ulteriormente la trama ed esploreranno aspetti finora sconosciuti. Entreranno a far parte del cast Christopher Walken (Pulp Fiction, Batman- Il ritorno), che interpreterà l’Imperatore Shaddam IV, Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), nel ruolo di sua figlia, la Principessa Irulan, e Austin Butler (Elivis, C’era una volta a Hollywood, Alieni in soffitta), nel ruolo di Feyd-Rautha.

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Air – La storia del grande salto: trama, trailer e cast del film

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AIR - La storia del grande salto trama trailer e cast

Ben Affleck regista Newscinema.it

Con Ben Affleck alla regia per la quinta volta della sua carriera, ecco tutto quello che c’è da sapere, dalla trama al trailer al cast, del nuovo film drammatico, Air – La storia del grande salto. Questa è la prima volta che Affleck “dirige” il suo amico, Matt Damon.

A prescindere dalle problematiche riscontrare nella sua vita privata, che non andremo ad affrontare in quanto non è questo il focus dell’articolo, Ben Affleck si è sempre rivelato un bravo attore e anche un bravo regista. A breve al cinema troveremo il suo nuovo film, il quale ha diretto e interpretato, stiamo parlando di Air – La storia del grande salto. Di seguito parleremo della trama, del cast e vedremo il trailer di questa straordinaria storia vera.

Air – La storia del grande salto: ecco la trama

Air – La storia del grande salto è un film drammatico diretto da Ben Affleck il quale approderà al cinema il 6 aprile 2023. Il film si basa sulla storia vera di Sonny Vaccaro, l’uomo che alla fine del 1984 creò la linea ufficiale delle scarpe della Nike per il grande giocatore di basket Michael Jordan, durante la sua permanenza nei Chicago Bulls.

Come ha dichiarato lo stesso Affleck, il grande giocatore americano non sarà presente nella pellicola, se non con qualche estratto preso dagli archivi storici: “Ho pensato che nel momento in cui avessi puntato la telecamera su qualcuno chiedendo al pubblico di credere che quella persona fosse Michael Jordan, l’intero film sarebbe crollato”.

Ecco la trama ufficiale di Air – La storia del grande salto:

“…il film diretto da Ben Affleck, racconta l’incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport, quanto la cultura contemporanea, con il lancio del marchio “Air Jordan”.

L’emozionante storia racconta l’impresa di una squadra non convenzionale che, con in gioco il proprio futuro, compie una scommessa decisiva, la visione senza compromessi di una madre che conosce il valore dell’immenso talento di suo figlio e il “fenomeno” del basket, diventato poi il più grande di tutti i tempi”.

Air - La storia del grande salto tutto quello che c'è da sapere, trama, trailer e cast

Locandina Air – La storia del grande salto Newscinema.it

Air – La storia del grande salto: cast e trailer

Il film diretto da Ben Affleck, Air – La storia del grande salto, vede un cast d’eccezione, oltre allo stesso Affleck troveremo anche Matt Damon, Jason Bateman, Viola Davis, Chris Messina, Gustaf Skarsgård, Marlon Wayans, Chris Tucker, Jessica Green, Matthew Maher, Julius Tennon, Barbara Sukowa, Joel Gretsch, Dan Bucatinsky, Tom Papa, LeChristopher Williams, Haylee Baldwin, Gabrielle Bourne, Andy Hirsch, Tami Jordan.

Già solo dopo aver visto il trailer, questo film sprona molto i fan ad andare a vederlo al cinema il 6 aprile 2023, ma se questo non bastasse, dopo aver letto i commenti della critica, la voglia di vederlo è ancora più forte. Ecco cosa hanno dichiarato alcuni critici dopo aver visto Air – La storia del grande salto:

“Nel suo quinto lungometraggio, il talento di Affleck supera le aspettative”. E ancora: “È cresciuto come attore e regista, ma raggiunge le vette più alte quando fa entrambe le cose contemporaneamente. Non ho idea di come riesca a farlo così bene, l’organizzazione e la pazienza necessarie per bilanciare tutti questi elementi devono essere stressanti, ma il pubblico non se ne accorge visto che non suda mai”.

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