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Stasera i Bafta in diretta da Londra

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BaftaI premi BAFTA Film  Award sono in corso. Circa 10 minuti prima che le luci si accendessero nella Royal Opera House questa sera, gli ospiti hanno assistito ad un montaggio di 100 anni di cinema inglese. Fuori, la pioggia battente si è trasformata in neve e il traffico è esploso in tutto il centro di Londra. E’ in parte dovuto agli arrivi dei premi, ma anche perché c’è stata una celebrazione del Capodanno cinese in corso nella vicina Trafalgar Square. Almeno la massiccia tempesta che ha colpito New York durante il fine settimana alla fine non ha avuto un impatto sugli arrivi delle celebrità previsti (ma abbiamo appena sentito che Meryl Streep, che doveva presentare il premio di Miglior Attore è stata sostituita da Sarah Jessica Parker). Harvey Weinstein (con Django Unchained e in diverse categorie) è arrivato ​​qui prima del fine settimana come hanno fatto molte delle sue stelle. Sabato scorso c’è stato un cocktail di ricevimento per i candidati che si è tenuto da Fox in onore di Life of Pi (9 nomination) e Lincoln (10 nomination) con Daniel Day-Lewis, Sally Field, Suraj Sharma, Ang Lee e il presidente della Fox Jim Gianopulos presenti .

Al ricevimento di sabato c’erano anche George Clooney, Ben Affleck, Tom Cruise, Jeremy Renner, Amy Adams, Joaquin Phoenix, Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Samuel L. Jackson, Barbara Broccoli, Chris Tucker, Mark Strong e il capo della Warner Bros UK Josh Berger, tra gli altri. Per quanto riguarda Les Misérables, nominato nove volte qui anche per Miglior Film e Miglior Film Britannico, le stelle Hugh Jackman, Anne Hathaway, Eddie Redmayne e il regista Tom Hooper hanno rinunciato alla candidatura a Londra per accompagnare il film per una proiezione speciale al Berlino Film Festival. Stephen Fry ospita stasera i BAFTA.

NOMINATION

OUTSTANDING BRITISH FILM
ANNA KARENINA Joe Wright, Tim Bevan, Eric Fellner, Paul Webster, Tom Stoppard
THE BEST EXOTIC MARIGOLD HOTEL John Madden, Graham Broadbent, Pete Czernin, Ol Parker
LES MISÉRABLES Tom Hooper, Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward, Cameron Mackintosh, William Nicholson, Alain Boublil, Claude-Michel Schönberg, Herbert Kretzmer
SEVEN PSYCHOPATHS Martin McDonagh, Graham Broadbent, Pete Czernin
SKYFALL Sam Mendes, Michael G. Wilson, Barbara Broccoli, Neal Purvis, Robert Wade, John Logan

SHORT ANIMATION
HERE TO FALL, Kris Kelly, Evelyn McGrath
I’M FINE THANKS, Eamonn O’Neill
THE MAKING OF LONGBIRD, Will Anderson, Ainslie Henderson

SHORT FILM
THE CURSE, Fyzal Boulifa, Gavin Humphries
GOOD NIGHT, Muriel d’Ansembourg, Eva Sigurdardottir
SWIMMER, Lynne Ramsay, Peter Carlton, Diarmid Scrimshaw
TUMULT, Johnny Barrington, Rhianna Andrews
THE VOORMAN PROBLEM, Mark Gill, Baldwin Li

COSTUME DESIGN
ANNA KARENINA Jacqueline Durran
GREAT EXPECTATIONS Beatrix Aruna Pasztor
LES MISÉRABLES Paco Delgado
LINCOLN Joanna Johnston
SNOW WHITE AND THE HUNTSMAN Colleen Atwood

MAKE UP & HAIR
ANNA KARENINA Ivana Primorac
HITCHCOCK Julie Hewett, Martin Samuel, Howard Berger
THE HOBBIT: AN UNEXPECTED JOURNEY Peter Swords King, Richard Taylor, Rick Findlater
LES MISÉRABLES Lisa Westcott
LINCOLN Lois Burwell, Kay Georgiou

ANIMATED FILM
BRAVE Mark Andrews, Brenda Chapman
FRANKENWEENIE Tim Burton
PARANORMAN Sam Fell, Chris Butler

SOUND
DJANGO UNCHAINED, Mark Ulano, Michael Minkler, Tony Lamberti, Wylie Stateman
THE HOBBIT: AN UNEXPECTED JOURNEY, Tony Johnson, Christopher Boyes, Michael Hedges, Michael Semanick, Brent Burge, Chris Ward
LES MISERABLES, Simon Hayes, Andy Nelson, Mark Paterson, Jonathan Allen, Lee Walpole, John Warhurst
LIFE OF PI, Drew Kunin, Eugene Gearty, Philip Stockton, Ron Bartlett, D.M. Hemphil
SKYFALL, Stuart Wilson, Scott Milan, Greg P. Russell, Per Hallberg, Karen Baker Landers

EDITING
ARGO William Goldenberg
DJANGO UNCHAINED Fred Raskin
LIFE OF PI Tim Squyres
SKYFALL Stuart Baird
ZERO DARK THIRTY Dylan Tichenor, William Goldenberg

CINEMATOGRAPHY
ANNA KARENINA Seamus McGarvey
LES MISÉRABLES Danny Cohen
LIFE OF PI Claudio Miranda
LINCOLN Janusz Kaminski
SKYFALL Roger Deakins

ORIGINAL MUSIC
ANNA KARENINA Dario Marianelli
ARGO Alexandre Desplat
LIFE OF PI Mychael Danna
LINCOLN John Williams
SKYFALL Thomas Newman

ORIGINAL SCREENPLAY
AMOUR Michael Haneke
DJANGO UNCHAINED Quentin Tarantino
THE MASTER Paul Thomas Anderson
MOONRISE KINGDOM Wes Anderson, Roman Coppola
ZERO DARK THIRTY Mark Boal

SUPPORTING ACTOR
ALAN ARKIN Argo
CHRISTOPH WALTZ Django Unchained
JAVIER BARDEM Skyfall
PHILIP SEYMOUR HOFFMAN The Master
TOMMY LEE JONES Lincoln

OUTSTANDING DEBUT BY A BRITISH WRITER, DIRECTOR OR PRODUCER
BART LAYTON (Director), DIMITRI DOGANIS (Producer) The Imposter
DAVID MORRIS (Director), JACQUI MORRIS (Director/Producer) McCullin
DEXTER FLETCHER (Director/Writer), DANNY KING (Writer) Wild Bill
JAMES BOBIN (Director) The Muppets
TINA GHARAVI (Director/Writer) I Am Nasrine

SPECIAL VISUAL EFFECTS

THE DARK KNIGHT RISES, Paul Franklin, Chris Corbould, Peter Bebb, Andrew Lockley
THE HOBBIT: AN UNEXPECTED JOURNEY, Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton, R. Christopher White
LIFE OF PI, Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer, Donald R. Elliott
THE AVENGERS, Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams, Dan Sudick
PROMETHEUS, Richard Stammers, Charley Henley, Trevor Wood, Paul Butterworth

SUPPORTING ACTRESS
AMY ADAMS The Master
ANNE HATHAWAY Les Misérables
HELEN HUNT The Sessions
JUDI DENCH Skyfall
SALLY FIELD Lincoln

ADAPTED SCREENPLAY
ARGO Chris Terrio
BEASTS OF THE SOUTHERN WILD Lucy Alibar, Benh Zeitlin
LIFE OF PI David Magee
LINCOLN Tony Kushner
SILVER LININGS PLAYBOOK David O. Russell

FILM NOT IN THE ENGLISH LANGUAGE
AMOUR Michael Haneke, Margaret Ménégoz
HEADHUNTERS Morten Tyldum, Marianne Gray, Asle Vatn
THE HUNT Thomas Vinterberg, Sisse Graum Jørgensen, Morten Kaufmann
RUST AND BONE Jacques Audiard, Pascal Caucheteux
UNTOUCHABLE Eric Toledano, Olivier Nakache, Nicolas Duval Adassovsky, Yann Zenou, Laurent Zeitoun

EE RISING STAR AWARD
ELIZABETH OLSEN
ANDREA RISEBOROUGH
SURAJ SHARMA
JUNO TEMPLE
ALICIA VIKANDER

DOCUMENTARY
THE IMPOSTER Bart Layton, Dimitri Doganis
MARLEY Kevin Macdonald, Steve Bing, Charles Steel
McCULLIN David Morris, Jacqui Morris
SEARCHING FOR SUGAR MAN Malik Bendjelloul, Simon Chinn
WEST OF MEMPHIS Amy Berg

PRODUCTION DESIGN
ANNA KARENINA Sarah Greenwood, Katie Spencer
LES MISÉRABLES Eve Stewart, Anna Lynch-Robinson
LIFE OF PI David Gropman, Anna Pinnock
LINCOLN Rick Carter, Jim Erickson
SKYFALL Dennis Gassner, Anna Pinnock

DIRECTOR
AMOUR Michael Haneke
ARGO Ben Affleck
DJANGO UNCHAINED Quentin Tarantino
LIFE OF PI Ang Lee
ZERO DARK THIRTY Kathryn Bigelow

LEADING ACTRESS
EMMANUELLE RIVA Amour
HELEN MIRREN Hitchcock
JENNIFER LAWRENCE Silver Linings Playbook
JESSICA CHASTAIN Zero Dark Thirty
MARION COTILLARD Rust and Bone

LEADING ACTOR
BEN AFFLECK Argo
BRADLEY COOPER Silver Linings Playbook
DANIEL DAY-LEWIS Lincoln
HUGH JACKMAN Les Misérables
JOAQUIN PHOENIX The Master

BEST FILM
ARGO Grant Heslov, Ben Affleck, George Clooney
LES MISÉRABLES Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward, Cameron Mackintosh
LIFE OF PI Gil Netter, Ang Lee, David Womark
LINCOLN Steven Spielberg, Kathleen Kennedy
ZERO DARK THIRTY Mark Boal, Kathryn Bigelow, Megan Ellison

 

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Berlinale 73: Inside, la recensione | Un incubo a occhi aperti tra quattro mura

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Inside film recensione

La recensione di Inside – Foto: Newscinema.it

Presentato al 73° Festival di Berlino, Inside conta 105’ di durata e fa parte della sezione Panorama.

Regia e soggetto sono a cura di Vasilis Katsoupis mentre la sceneggiatura di Inside è firmata da Ben Hopkins. Il protagonista assoluto di questo thriller dalle sfumature comedy-drama è Willem Dafoe e verrà distribuito nelle sale statunitensi il 10 marzo 2023, attendiamo la conferma italiana.

La trama di Inside

Il ladro d’arte Nemo rimane intrappolato in un attico a Times Square durante un furto che finisce male. Con il passare dei giorni il suo stato mentale comincia a peggiorare e dovendo combattere con la fame e la sete, dovrà escogitare un piano per trovare una via di fuga, per restare lucido e per adattarsi alle disagianti condizioni, ormai inevitabili.

Il one man show di Willem Dafoe

Ci sono film che abbracciano il proprio protagonista cucendogli addosso un ruolo perfetto e imbastendo intorno a lui un ambiente congeniale che punta al risultato sperato. Mai come in questo caso la definizione può essere più appropriata, questo film è Willem Dafoe.

Un uomo imprigionato senza via di fuga che dopo averle provate tutte inizia a testare i propri limiti, finendo per immaginare soluzioni e fantasticare tra folli visioni. Il ladro lo sappiamo, è una figura negativa che solitamente dovremmo identificare come antagonista ma che qui trova un risvolto opposto.

Nemo è un uomo che non avverti mai come ostile, ti trovi ad empatizzare totalmente con lui e quasi ti dimentichi che si meriti di essere imprigionato lì e magari anche scoperto, in quanto giunto in quella situazione per qualcosa che sostanzialmente non andava fatto.

Willem Dafoe Inside

Willem Dafoe in Inside – Foto: Berlinale 73

Un incubo a occhi aperti tra quattro mura

Freddo glaciale o caldo torrido, mancanza di una fonte d’acqua, istinto di sopravvivenza e di adattamento, di certo quello che a prima vista pare essere un attico pieno di comfort, diventa in un attimo un ambiente avverso dove la tecnologia, da cui ormai dipendiamo, da utile si fa nemica.

Questa interessantissima opera filmica è capace di diversificare la propria direzione, partendo da qualcosa di inizialmente molto concreto e arrivando a compiere un viaggio più concettuale. Già capace di affascinare al suo primo lungometraggio dunque, il regista greco pare avere le idee ben chiare sulla direzione verso cui portare il proprio cinema.

Un po’ come il connazionale Yorgos Lanthimos, percorre una strada che parte dal realismo e finisce nella criptica isola del sottotesto ermetico, quello in cui è necessario un lavoro mentale da parte dello spettatore per essere elaborato al meglio.

Inno all’arte

L’arte e la sua realizzazione, l’inventiva, la ricerca di soluzioni che stimolano la creatività sfociando in qualcosa di ricercato, di contemporaneo, di artisticamente riflessivo. Muffa, sudore, rabbia, rassegnazione, tanti sono gli elementi simbolici o le sensazioni percepite, che portano ad un unica domanda: fin dove si può spingere un uomo?

Un essere umano in trappola, messo a dura prova dalla situazione che involontariamente si trova a vivere, sopraffatto dal proprio istinto, troverà il modo di far pace con sé stesso e con l’ambiente circostante in un equilibrio quasi spirituale. Molto silenzioso Dafoe gioca con sé stesso, recita per sottrazione, talvolta interagendo soltanto con la mimica facciale, altre con gli oggetti presenti in scena o qua e là parlando un divertente italiano.

Inside film 2023

Inside film – Foto: Newscinema.it

Non mancano infatti passaggi simpatici, dalla Macarena agli easter egg brillanti disseminati in ogni dove, che grazie ad un ottimo lavoro di montaggio esaltano ancor di più il ritmo e il talento dell’attore, chiamato a reggere sulle proprie spalle l’intero lungometraggio.

In conclusione ci troviamo immersi in un mondo nascosto tra condizioni critiche poco rassicuranti e ostacoli decisamente ingombranti, che pulsa però quasi inconsapevolmente di innata genialità artistica e si fa metafora di quello che Nemo sta pian piano realizzando, come fosse un inception di strutture a matrioska. Un inno all’arte dunque, alle menti creative e al prepotente ma essenziale concetto “Non c’è creazione senza distruzione”.

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Berlinale 73 | Suzume, il nuovo sorprendente film animato dal regista di Your Name

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Berlinale 73 | Suzume, il nuovo sorprendente film animato dal regista di Your Name
3.6 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora
Una scena del film Suzume (fonte: IMDB)

Una scena del film Suzume (fonte: IMDB)

Suzume, il nuovo film d’animazione del regista di Your Name si rivela un’opera avvincente, intrigante e sorprendente, presentata in concorso alla 73esima edizione della Berlinale.

È stato presentato a Berlino il nuovo film d’animazione del regista giapponese Makoto Shinkai, che nel 2016, con Your Name, aveva commosso milioni di spettatori in tutto il mondo, fino a guadagnarsi la stima che si riserva ai nuovi maestri e, in alcuni casi, persino lusinghieri paragoni con Hayao Miyazaki.

Il suo nuovo Suzume è un’opera avvincente, intrigante, sconcertante: un film catastrofico sci-fi spettacolare che si fa saggio sulla natura e la politica, attraversato da elementi comici folli e stravaganti che in alcuni momenti ne deviano la narrazione e ne cambiano drasticamente il tono.

Una scena del film Suzume (fonte: IMDB)

Una scena del film Suzume (fonte: IMDB)

Già in Your Name, il regista aveva inventato un disastro – un enorme impatto meteorico – quasi sicuramente ispirato al terremoto del Tōhoku del 2011. Con Suzume, adesso, fa esplicito riferimento alle scosse e allo tsunami del 3/11 nel prologo del film, quando la protagonista si ritrova in quella che sembra ESSERE una dimensione parallela in cui regna una devastazione surreale, con case ridotte in macerie e barche spettrali incagliate dopo misteriosi naufragi.

Il resto del film si svolge circa un decennio dopo, a partire da Kyushu (purtroppo, isola che è stata colpita da un terremoto di magnitudo 5,6 appena sei settimane prima dell’uscita del film, dando ulteriore rilevanza e attualità al suo messaggio). Una mattina, in sella alla sua bicicletta, Suzume incrocia un bel giovane che cammina nella direzione opposta, e con uno stratagemma visivo preso in prestito dal cinema live action, il tempo rallenta e la regia cattura la scintilla che scatta romantica tra loro.

Lo straniero si chiama Souta Manakata e si presenta a Suzume come un “Closer”, ovvero qualcuno incaricato di chiudere una serie di portali mistici per evitare che gigantesche creatura fuggano attraverso essi e continuino a causare disastri in tutto il Paese (vermi in computer grafica che rivelano la loro pericolosità e la loro alterità anche come corpi estranei rispetto al gentile tratto bidimensionale del film). Souta, però, all’inizio del viaggio si trasforma in una sedia per bambini a tre gambe: un’idea stravagante per un compagno di viaggio che si rivela però sorprendentemente efficace.

Il film, infatti, riesce a rendere Souta molto più espressivo nella sua semplice forma geometrica di sedia rispetto a quando, da ragazzo in carne ed ossa, non può che essere il generico oggetto d’amore della protagonista. E anche in questo rifiuto di un sentimentalismo molto vecchio e abusato sta la modernità del film di Shinkai, che stavolta decide di dare un tocco contemporaneo e giovanile al suo film collaborando nuovamente con la rock band Radwimps, affiancata qui dalla strumentazione del compositore Kazuma Jinnouchi, e incorporando nella narrazione la tecnologia moderna e l’utilizzo dei social network. Lo stesso design del gatto Daijin quasi certamente ricorderà ai fan più giovani quello cattivo dello show Puella Magi Madoka Magica.

Una scena del film Suzume (fonte: IMDB)

Una scena del film Suzume (fonte: IMDB)

Strutturato come un road movie, Suzume invita il pubblico ad un tour del Giappone, sorvolando sui punti di riferimento familiari, come il Monte Fuji, e concentrandosi invece sui luoghi che rappresentano il patrimonio in via di estinzione del Paese del Sol Levante. Ma è la direzione dell’animazione di Kenichi Tsuchiya, che si impone con i suoi dettagli sbalorditivi, che rendono Suzume un oggetto di misteriosa bellezza nei suoi cieli notturni e negli skyline pittorici delle diverse città. La protagonista entra in connessione con il pubblico come un’adolescente in movimento e in subbuglio, comandando il percorso emotivo della narrazione.

“Il peso dei sentimenti delle persone è ciò che soffoca la Terra”, dice Souta nel film: ed è questo il manifesto di Shinkai su come la vita interiore e la topografia giapponese siano strettamente dipendenti l’una dall’altra. E proprio come nel film The Garden of Words, in cui aveva già spiegato la sua tesi emotiva attraverso la poesia Man’yōshū, Suzume è uno sforzo che cerca di restituire la complessità di un mondo interiore con umorismo e pathos, legandolo alle sorti della Terra, del mondo che sta fuori.

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Berlinale 73 | Infinity Pool, Mia Goth: “Non mi sottraggo mai davanti a questo tipo di film”

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Conferenza stampa di Infinity Pool alla Berlinale 73 (fonte: NewsCinema.it)

Conferenza stampa di Infinity Pool alla Berlinale 73 (fonte: NewsCinema.it)

Mia Goth e Alexander Skarsgard hanno rivelato di essersi divertiti molto a realizzare Infinity Pool, il thriller “provocatorio” e “viscerale” del regista canadese Brandon Cronenberg, presentato in anteprima europea alla 73esima Berlinale.

È stato presentato in anteprima europea alla 73esima edizione della Berlinale l’atteso Infinity Pool, nuovo controverso thriller diretto da Brandon Cronenberg. Il regista ne ha parlato insieme ai protagonisti Mia Goth e Alexander Skarsgard in una conferenza stampa con i giornalisti, approfondendo le tematiche del film e affrontando le controversie legate ad esso.

Conferenza stampa di Infinity Pool alla Berlinale 73 (fonte: NewsCinema.it)

Conferenza stampa di Infinity Pool alla Berlinale 73 (fonte: NewsCinema.it)

L’attrice britannica, oggi famosa specialmente per essere protagonista e co-creatrice della trilogia horror di Ti West cominciata con X – A Sexy Horror Story, ha detto di aver apprezzato molto l’aspetto “provocatorio” del suo personaggio. “Non mi sottraggo mai a questo tipo di materiale e a questo tipo di film”, ha detto ai giornalisti.

“Trovo che all’interno di questo tipo di storie ci siano personaggi davvero impegnativi che mi permettono di esplorare sfaccettature di me stessa che non mi sento molto a mio agio a rivelare al di fuori di un set. Gabi è un personaggio molto vario e dinamico. All’inizio è una donna piuttosto dolce e senza pretese e alla fine del film la vediamo invece completamente selvaggia e scardinata, solo primordiale”, ha spiegato Goth.

Il personaggio di Skarsgard, invece, è uno scrittore in difficoltà, burattino di un gioco perverso e pericoloso. “Si capisce già nel suo primo incontro con Gabi che non gli ci vuole molto per seguirla come un cane affamato”, ha affermato l’attore. “È stato abbastanza divertente giocarci con quanto fosse credulone e quanto fosse facile manipolarlo. Volevo uscire dalla mia testa… buttarmi lì dentro, in questo mondo, e vedere cosa sarebbe successo. È un film così viscerale, in cui succedono tante cose”.

I due personaggi, però, sono uno lo specchio dell’altro, come suggerito da Goth. “Penso che Gabi possa ritrovare molto di se stessa in James. Ed è anche per via di questo riconoscimento che le è così facile rivoltarlo come un calzino. Perché hanno lo stesso background culturale, lo stesso status sociale e, cosa più importante, hanno entrambi una vita di insuccessi e di fallimenti. Hanno modi diversi di affrontare questa condizione, ma da dentro penso siano molto più simili di quanto sembri”, ha spiegato l’attrice.

Berlinale 73 | Brandon Cronenberg:“Un prossimo film tratto da Ballard”

Il film è in parte ispirato, per ammissione dello stesso regista, al romanzo di Super-Cannes di J. G. Ballard, pur non trattandosi di una vera e propria trasposizione fedele o ufficiale. “Adoro Ballard e in passato ho pensato spesso di adattare il suo libro per il cinema, ancora prima di realizzare Infinity Pool.

Quindi sicuramente c’è un po’ di questa influenza nel film. Non è la stessa cosa, ma sicuramente il mood è quello. Siamo attualmente in fase di trattativa con chi detiene i diritti di Super-Cannes per riuscire a realizzare un adattamento cinematografico nel prossimo futuro. Mi piacerebbe molto farlo”, ha annunciato il regista.

Conferenza stampa di Infinity Pool alla Berlinale 73 (fonte: NewsCinema.it)

Conferenza stampa di Infinity Pool alla Berlinale 73 (fonte: NewsCinema.it)

Di Infinity Pool si è parlato, e si continuerà a parlare, specialmente per le sue scene più esplicite e disturbanti. “Non trovo particolarmente utile avere degli intimacy coordinators (figure che garantiscono il benessere di attori e attrici che partecipano a scene di sesso o ad altre scene intime in un film) sul set”, ha dichiarato Mia Goth.

“E probabilmente questo è dovuto al fatto che ho sempre lavorato con registi fantastici: sensibili, gentili e professionali. Come appunto Brandon Cronenberg. Spesso è meglio girare la scena senza perdere troppo tempo a discutere di cosa si può o non si può fare. È una situazione che crea più imbarazzo che altro. Se c’è fiducia tra gli attori e con il regista, basta quello”.

Cronenberg ha poi scherzato sulle notizie apparse sui giornali relative a degli spettatori, nelle diverse presentazioni del film in giro per il mondo, che hanno abbandonato la sala dopo essersi sentiti male davanti alle scene più disturbanti: “In realtà, poche persone hanno lasciato la sala durante queste proiezioni. Devo dire che siamo un po’ delusi. Forse non abbiamo fatto un buon lavoro. Quando abbiamo mostrato il film ai nostri amici, pochissimi hanno riso davanti all’umorismo molto perverso della storia. E pensavamo di essere spacciati. Invece il pubblico sembra averlo compreso”.

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