Festival
Il Giffoni organizza il primo Youth Media World Alliance dal 29 Aprile al 5 Maggio
A 44 anni dalla sua nascita Giffoni è un’idea sempre giovane e innovativa. Un esempio di festival – esperienziale capace di creare energia attraverso l’aggregazione dei giovani. Numerose le iniziative che nell’ultima decade Giffoni Experience ha promosso e prodotto in ogni angolo del mondo, da Los Angeles a Tirana, da Sydney a Skopje. Giffoni oggi vuole fare ancora di più: mettere in rete il proprio know-how e le competenze singole di altri festival, enti e istituzioni culturali internazionali, attraverso la creazione di un network.
Per dare vita a questo nuovo progetto, per delinearne le linee guida e progetti futuri, Giffoni Experience ha organizzato il primo summit internazionale Youth Media World Alliance che si terrà a Tirana dal 29 aprile al 2 maggio 2014. All’evento prenderanno parte tutti i partner storici e alcuni nuovi che in questo ultimo periodo si sono avvicinati alle attività del Giffoni Experience: Albania, Macedonia, Georgia, Ungheria, Spagna, Portogallo, Tunisia, Croazia, Serbia, Kosovo, Montenegro, Romania e Italia. Tutti insieme si discuterà di promozione e valorizzazione delle produzioni cinematografiche, televisive e dei new media per ragazzi, della formazione di quadri attraverso percorsi di know-how exchange, di progetti di cooperazione culturale e la produzione specifica di eventi.
“È indubbiamente un progetto molto ambizioso che guarda al futuro e che sarà implementato giorno dopo giorno con il lavoro di tutti i partners” – dichiara Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Experience. “Abbiamo deciso di mettere in rete la nostra storia e il nostro know how – continua Gubitosi – per offrire nuove opportunità ai nostri ragazzi in giro per il mondo. Tante le nazioni che hanno confermato la loro presenza a Tirana per questo primo appuntamento per poi aprire la rete a quanti ne faranno richiesta”. Alla plenaria di Tirana interverranno l’Assessore alla Cultura della Regione Campania, Caterina Miraglia, Maria Giuseppina Troccoli, Direttore Servizio II – Produzione, Distribuzione, Esercizio e Industrie Tecniche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che apriranno i lavori del summit con il Presidente del Giffoni Experience, Piero Rinaldi. Sono previsti gli interventi del Ministro della Cultura dell’Albania, Mirela Kumbaro e del Sindaco di Tirana, Lulzim Basha.
Il Summit è prodotto da Giffoni Experience e finanziato con il Fondo Pac Campania 2013-2014.
Festival
Festa del Cinema 2023 | Paola Cortellesi dà voce alle donne di ieri e di oggi “considerate nullità”

C’è ancora Domani al RomaFF18 – Newscinema.it
C’è Ancora Domani di Paola Cortellesi ha aperto la 18° edizione della Festa del Cinema di Roma portandoci indietro all’Italia degli anni ’40. Abbiamo seguito la conferenza stampa ed ecco cosa ci hanno raccontato i protagonisti.
Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda e dalla stessa Paola Cortellesi, C’è ancora Domani è il film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2023 che racconta una storia ambientata nella seconda metà degli anni ’40 a Roma puntando l’attenzione sulla condizione delle donne dell’epoca.
Girato in bianco e nero questo film alterna commedia e dramma per “raccontare la vita di quelle donne che nessuno ha mai celebrato” come ha detto Cortellesi in conferenza stampa, aggiungendo: “Avevo in testa l’immagine di uno schiaffone sulla faccia con cui questa donna che interpreto si sveglia e vive come una Cenerentola che fa le cose senza rendersene conto”.
Delia è una donna che ricorda molte donne di quegli anni, quelle “nonne che mi hanno raccontato alcune storie che si consumavano nel cortile, donne che hanno creato il tessuto sociale del nostro paese, considerate sempre nullità. Donne che nessuno celebra, tra loro c’era una certa inconsapevolezza e non ci si rendeva conto della discriminazione e violenza che subivano. Non si ponevano domande perchè gli era stato insegnato che loro non contavano niente“.
Paola Cortellesi: “L’insegnamento di mia nonna”
“Mia nonna era una donna eccezionale, non erudita, ma mi dava molti consigli chiudendo sempre dicendo: “però che ne capisco io?”. “Attingendo dai racconti personali, abbiamo scritto C’è Ancora Domani e ovviamente anche grazie alla consulenza di Teresa Bertinotti per definire bene il contesto storico preciso della storia” ha sottolineato Paola Cortellesi che in questa occasione troviamo dietro e davanti la macchina da presa.
“Paola ci ha dato questa immagine dello schiaffone di mattina come il buongiorno di quest’uomo e da lì siamo partiti per raccontare quelle donne” ha detto Furio Andreotti, ricordando che in fondo questo film pur parlando del passato risulta estremamente attuale. “Guardando al passato si parla anche delle donne di oggi, del presente. Il tono comico e divertente da commedia per noi è necessario soprattutto per raccontare un tema importante a cui teniamo per portare il pubblico dove vogliamo”.

Paola Cortellesi in C’è ancora domani – Newscinema.it (Foto: Claudio Iannone)
“Come se niente fosse”
“Nonostante il film fosse molto realistico non volevo troppo realismo nella violenza, non mi piaceva perchè in un momento delicato e violento volevo scavalcare una sorta di voyeurismo e raccontarlo come un rituale che Delia si racconta in questo modo. La realtà c’è, ma nella sua testa va anche via perchè lei se lo lascia alle spalle e inizia la sua giornata come niente fosse, il che, secondo me, è la cosa più violenta e più grave…il ‘come se niente fosse’” ha fatto notare Cortellesi che, soffermandosi sul fulcro della sceneggiatura, ovvero la violenza sulle donne, ha condiviso un suo pensiero tra ieri e oggi.
“La dinamica è sempre la stessa: svilire una persona, isolarla etc…succede oggi e abitualmente in quelle case dell’epoca. La dinamica resiste anche se sono state fatte leggi, ma nella realtà il divario c’è ancora. Abbiamo voluto parlare di quanto queste cose che sembrano così lontane hanno fortissime radici nella vita contemporanee di molte, anche nella percezione che hanno queste donne di se stesse”. E, parlando della sua esperienza personale ha rivelato: “Una volta ho sentito un commento su un mio contratto del tipo ‘beh non male per essere una donna’, e non l’ho mai più voluto sentire ma è un dato di fatto. Ho avuto grandi opportunità nel mio mestiere e tutti dovrebbero avere lo stesso trattamento economico“.

C’è Ancora Domani – Newscinema.it (Foto: Claudio Iannone)
“Gli uomini non sono cambiati, ma le donne sì”
In conferenza stampa Valerio Mastandrea chiamato in causa ha detto la sua sulla questione: “Da questo film si possono tirare fuori molte opinioni e convinzioni. Credo che l’unica differenza da ieri a oggi le donne oggi hanno più coraggio di ribellarsi, ma non è cambiato quello che trovano fuori. Le leggi non bastano, ci vuole un lavoro culturale, ci vorranno tanti anni, ma la donna è diversa. Negli anni 20-30 c’erano già donne ribelli che uscivano dagli schemi, anche a seconda delle varie regioni d’Italia, ma nell’uomo non c’è differenza tra ieri e oggi. Le generazioni che Paola ha raccontato le ha raccontate per capire di quanti alibi ha bisogno un uomo. Bisogna raccontare un uomo anche più debole, ma non perdente, così non si mette una maschera per fare quello che fa”.
Vinicio Marchioni che interpreta nel film un uomo buono e amante delle donne ha detto: “Paola mi ha spiegato subito la funzione del mio personaggio e sono stato molto contento di fare questo Nino innamoratissimo di lei. L’ho affrontato con leggerezza perchè penso che lui sia uno di quegli uomini che amano le donne di cui non si parla mai. Lui dona tenerezza e grazia in quel periodo storico a una donna come quella di Paola e per me il ruolo è stato bellissimo. Una specie di McGuffin meraviglioso”.
Emanuela Fanelli nei panni della migliore amica di Delia e spalla della Cortellesi nel film ha concluso: “Il ruolo di Marisa è l’amica del cuore di Delia, i momenti con lei sono di leggerezza con una persona che la guarda con amore che non è frequente per lei. La resistenza risaliva solo tre anni prima e le donne allora si sono viste altro dalle madri e mogli. Tutto era giovane e stava iniziando, ci si guardava in modo diverso. Il personaggio di mio marito appartiene a un ceto sociale basso, ma è un uomo splendido. Mia nonna era molto simile a Marisa, quindi ho preso ispirazione da lei”.
Festival
Festa del Cinema di Roma 2023: i film che ci faranno sicuramente piangere

Una scena dal film Past Lives (Fonte: IMDB) – Newscinema.it
La Festa del Cinema di Roma 2023, quest’anno dedicata a Giuliano Montaldo, compie 18 anni. Tanti i film che saranno presentati in anteprima nazionale. Scopriamo quelli da cui siamo certi che usciremo in lacrime.
Anche la Festa del Cinema di Roma, quest’anno, deve fare i conti con lo sciopero degli attori americani. L’assenza di grandi nomi sul red carpet, però, sarà compensata da un ricco programma di anteprima. Ecco quali sono i cinque film che, secondo noi, ci faranno commuovere e ci strazieranno il cuore.
The Boy and the Heron
Il primo del maestro Miyazaki dai tempi di Si alza il vento – che uscì nel 2013, dieci anni fa – è ambientato in Giappone durante la Seconda guerra mondiale e per alcuni aspetti è forse il suo film più autobiografico. Protagonista è un ragazzo di nome Mahito, orfano della madre dopo un devastante incendio.
Il padre di Mahito si risposa con la sorella della moglie, Natsuko, e si trasferisce con la famiglia in una casa in campagna. Lì Mahito scopre una torre misteriosa e incontra un airone parlante secondo cui sua madre sarebbe viva e prigioniera nella torre. Quando Natsuko entra nella torre senza più uscirne, il ragazzo decide di seguirla per salvarla e si ritrova in un mondo fantastico.

Una scena di The Boy and the Heron (Fonte: Lucky Red) – Newscinema.it
Past Lives
Chi lo ha visto in anteprima a Berlino, lo definisce come uno dei film più commoventi e toccanti di questo 2023. Due amici di infanzia si perdono e si ritrovano. Seguiamo l’evolversi della loro relazione in tre archi temporali, in cui i due si sfiorano continuamente senza mai aver modo di esprimere pienamente quel sentimento che li ha tenuti insieme, nonostante la distanza e le separazioni, in tutti questi anni. Ispirandosi al fatalismo amoroso dello “in-yuan”, proprio della tradizione coreana legata alla reincarnazione, quello di Celine Song è un film di grande potenza che dice molto dell’amore inespresso e incompiuto.
Je’vida
Je’vida promette di essere un affascinante e toccante viaggio nel passato, un film in bianco e nero e in formato 4:3 che trascina lo spettatore in un mondo di memorie dolorose e identità perdute. Storia di resilienza e di indissolubili legami ancestrale che è quella di Iida (Sanna-Kaisa Palo: una donna che ha abbandonato la sua comunità e la sua famiglia. La regista Katja Gauriloff (di origine finnico-Skolt) esplora la distruzione delle civiltà indigene a causa di un’assimilazione forzata alle culture e politiche dominanti.

Alba Rohrwacher e Filippo Timi in Mi fanno male i capelli (fonte: IMDB)
Mi fanno male i capelli
Il film diretto da Roberta Torre racconta la storia di una donna di nome Monica (Alba Rohrwacher), che perde la memoria e che ritrova un senso nella sua vita solamente identificandosi nei personaggi interpretati da Monica Vitti. Accanto a lei c’è Edoardo (Filippo Timi), l’uomo che l’ama così immensamente da prestarsi a questo “gioco” nella speranza che questa sua immedesimazione la possa effettivamente salvare. Il titolo del film è una citazione della famosa frase pronunciata da Vitti in Deserto Rosso (1964) di Michelangelo Antonioni.
Mur
L’esordio alla regia di Kasia Smutniak è un documentario girato nel suo Paese natale: la Polonia. Un diario intimo ma anche un atto di accusa, un viaggio difficile che inevitabilmente finisce per infrangersi contro muri vecchi e nuovi: da quello del ghetto ebraico, di fronte al quale Smutniak è cresciuta, a quello costruito dal governo polacco sul confine con la Bielorussia per non permettere ai migranti provenienti dalla Siria di raggiungere il Paese.
Festival
Festa del Cinema di Roma 2023 | I film che speriamo ci facciano uscire dalla sala dicendo: “Wow”!

Nicolas Cage in Dream Scenario (fonte: IMDB) – Newscinema.it
La Festa del Cinema di Roma 2023, quest’anno dedicata a Giuliano Montaldo, compie 18 anni. Tanti i film che saranno presentati in anteprima nazionale. Scopriamo quelli più curiosi e dai quali ci aspettiamo di rimanere sorpresi.
Anche la Festa del Cinema di Roma, quest’anno, deve fare i conti con lo sciopero degli attori americani. L’assenza di grandi nomi sul red carpet, però, sarà compensata da un ricco programma di anteprime nazionali ed europee. Ecco quali sono le cinque proiezioni da cui speriamo di uscire dicendo: “Wow”!
Dream Scenario
La vita di un mite biologo dell’evoluzione e professore universitario viene stravolta quando comincia ad apparire in sogno a milioni di persone. Si intitola Dream Scenario, ma potrebbe tranquillamente chiamarsi anche: Essere Nicolas Cage. L’istrionico attore è infatti il protagonista di un film che pare essere una nuova versione, speculare, meno intellettuale, di Being John Malkovich, titolo cult di Spike Jonze del 1999.
Scritto e diretto dal cineasta norvegese Kristoffer Borgli, al suo secondo lungometraggio dopo il satirico Sick of Myself (in sala in Italia proprio in questi giorni) con cui si è fatto notare in diversi festival cinematografici, tra cui Cannes.

Una scena del film Fingernails (fonte: IMDB)
Fingernails
Il film diretto da Christos Nikou si svolge in un futuro prossimo in cui il vero amore viene calcolato da una tecnologia che ti permette di trovare il tuo partner ideale. Anna (Jessie Buckley) sta con Ryan (Jeremy Allen White) ormai da molti anni e secondo i calcoli il loro è un grande amore, ma la donna inizia a nutrire dubbi e incertezze riguardo questa metodologia, perché i suoi sentimenti per Ryan sembrano vacillare. Anche in questo caso, l’influenza di Spike Jonze sembra essere stata notevole. Nuovo cult indie all’orizzonte?
Saltburn
Barry Keoghan, Jacob Elordi e Rosamund Pike sono protagonisti del nuovo film di Emerald Fennell dopo l’acclamato Una donna promettente (che le ha fatto vincere un meritato Oscar per la sceneggiatura). Un racconto di privilegio e desiderio con protagonista uno studente di Oxford, attirato nel mondo dell’affascinante aristocratico Felix Catton, che lo invita a Salburn, l’estesa proprietà della sua eccentrica famiglia, per un’estate folle e inquietante che non dimenticherà mai.
Diabolik chi sei?
I primi due capitoli sul re del terrore diretti dai Manetti Bros. hanno diviso pubblico e critica: raffinata operazione di archeologia cinematografica o stanchi film d’azione? Le aspettative per questa conclusione di trilogia non possono che essere alte e la speranza è che anche i più scettici e i detrattori possano trovare qualche motivo per amare almeno questo terzo e conclusivo capitolo.
Ovviamente, in Diabolik chi sei? tornerà Giacomo Gianniotti dietro la maschera del ladro più famoso del fumetto italiano (dopo l’abbandono di Luca Marinelli), Miriam Leone nei panni dell’affascinante Eva Kant, Valerio Mastandrea nel ruolo dell’instancabile ispettore Ginko e Monica Bellucci in quello della carismatica e anticonvenzionale Altea.

Una scena del film Diabolik chi sei? (fonte: IMDB) – Newscinema.it
Eileen
Nella gelida Boston degli anni ’60, Eileen (Thomasin McKenzie) si trascina tra la casa squallida di suo padre e la prigione dove lavora insieme ai colleghi che l’hanno ostracizzata. Quando una donna (Anne Hathaway) si unisce al personale della prigione, Eileen viene rapita. Proprio quando la possibilità di un’amicizia salvifica prende piede, la nuova confidente di Eileen la coinvolge in un crimine scioccante che cambia tutto. Il film, diretto da William Oldroyd, sarà distribuito in America da NEON, uno degli studios più “cool” degli ultimi anni insieme ad A24.
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