Dopo Lone Survivor Peter Berg torna a lavorare con Mark Wahlberg per Deepwater – Inferno sull’Oceano, al cinema dal 6 Ottobre con Medusa. L’eroe action che non perde occasione per mostrare il suo fisico atletico, questa volta è protagonista di una tragedia che prende spunto dalla realtà. Il 20 aprile 2010 sulla Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, si è verificato uno dei più gravi disastri mondiali causati dall’uomo, quando a bordo della piattaforma petrolifera è esploso un incendio in seguito ad un blowout.
Un disastro causato da un errore umano
Questo film racconta una storia di uomini e donne che hanno dovuto combattere per la propria vita, in seguito ad una tragedia causata da un errore umano. Dipendenti altamente specializzati che in un attimo si sono trovati catapultati nel giorno più brutto della loro vita, spinti a trovare il coraggio per combattere contro un inarrestabile inferno di fuoco nel bel mezzo dell’oceano e, quando tutto sembrava perduto, cercare di salvarsi l’un l’altro. Lasciando da parte film come Transformers, Shooter o Pain & Gain, Mark Wahlberg lo abbiamo visto anche in ruoli più impegnativi e autoriali come in The Fighter al fianco di Christian Bale. Tuttavia resta difficile per lui scrollarsi di dosso il personaggio dell’eroe action sulle orme di Bruce Willis e Jason Statham, perchè il pubblico quando legge il suo nome sulla locandina si aspetta una dose di azione e adrenalina in misura più o meno ridotta. Possiamo tranquillizzare i fan di quest’ultima versione di Wahlberg perchè Deepwater – Inferno sull’Oceano, se nella prima parte procede lentamente concentrandosi soprattutto sui dialoghi tra i personaggi e la spiegazione verbale del lavoro a bordo di una piattaforma petrolifera, dopo la prima mezz’ora ingrana la quinta e segue un ritmo crescente fino alla fine.
Un action riflessivo
Berg non se la sentiva di mettere in secondo piano un cast stellare con Kurt Russell, John Malkovich e Kate Hudson, caricando troppo il film di effetti speciali, esplosioni e una corsa alla sopravvivenza, senza dare il giusto risalto alla sceneggiatura. Pertanto ha deciso di dividere il film in due parti con la costruzione graduale della tensione che, tuttavia, rende parte del film debole e lento per lo spettatore. Sicuramente l’originalità non è il punto di forza di Deepwater – Inferno sull’Oceano che, pur ispirandosi ad una storia realmente accaduta, risulta un film come tanti altri, senza un particolare stile registico o una sperimentazione nella forma e nell’identità creativa della messa in scena. Sembra di vedere un capitolo di Die Hard contaminato da Erin Brokovich o Promise Land con Matt Damon, con una parte intenta a denunciare il comportamento indifferente e irresponsabile della classe dirigente a discapito delle vittime che non sono altro che onesti lavoratori, per poi iniziare un’esplosiva avventura stile disaster movie.
Tuttavia Peter Berg riesce a mantenere un certo equilibrio tra spettacolarità e sentimento, rendendo questo film un action riflessivo che, tra il fuoco che divampa e le imprese eroiche di Wahlberg, riesce a far conoscere una realtà dolorosa per evitare simili errori in futuro.
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