Festa del Cinema di Roma 2017: Hostiles, un western introspettivo

Una citazione di David Herbert Lawrence apre Hostiles, il western di Scott Cooper che ha inaugurato la dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Interpretato da Christian Bale, Rosamund Pike, Peter Mullan, Ben Foster e Timothée Chalamet, Hostiles racconta la storia di Joseph J. Blocker (Christian Bale), un capitano dell’esercito che accetta di scortare fino alle praterie del Montana il capo Cheyenne (Wes Studi) che ha giustiziato i suoi commilitoni.

Accompagnato da un gruppo di fedeli soldati e da una vedova (Rosamund Pike) la cui famiglia è stata brutalmente assassinata, Blocker unirà le forze al suo ex nemico per sconfiggere delle ostili tribù Comanche.

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Christian Bale è Joseph Blocker, il capitano dell’esercito costretto ad accompagnare il capo Cheyenne

Un cast di star

Statico, freddo e a tratti brutale, Hostiles punta sulle performance di un cast straordinario per coinvolgere il pubblico. Il premio Oscar Christian Bale, abbandonando l’eccessivo trasformismo de L’uomo senza sonno e The Fighter, catalizza l’attenzione dello spettatore con un personaggio divorato dagli orrori della guerra. Un capitano che, noto come “colui che ha preso più scalpi di Toro Seduto”, ha annientato la sua umanità per lasciare spazio a una freddezza che non gli appartiene.

Rosamund Pike è Rosalie Quaid, una donna che ha assistito alla morte di tutta la sua famiglia per mano di una tribù Comanche. Divorata dall’odio, Rosalie riflette l’algida perfezione di un’attrice che, dopo L’amore bugiardo, è tra le possibili candidate ai prossimi Academy Awards.

Completano il cast in ruoli che non rispecchiano il loro talento il grande Ben Foster, l’eccezionale Stephen Lang e l’impeccabile Timothée Chalamet.

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Wes Studi è un Capo Cheyenne in fin di vita in Hostiles, il feroce western di Scott Cooper

Un western per intenditori

Pochi autori sanno restituire l’autenticità di uno dei generi più complessi della settima arte: il western. Dopo Crazy Heart, Out of the Furnace e Black Mass, Scott Cooper costruisce un’elegante pellicola ambientata nell’America del 1892. Un western che, guardando al cinema di John Ford, trasmette la violenza di una guerra dove nessuno può essere salvato.

Che si tratti di scalpi, impiccagioni o colpi alla nuca, ogni soldato o apache è responsabile di terribili omicidi. Una brutalità trascesa in una pellicola dove l’assenza di emozioni è l’unica arma di sopravvivenza in un contesto feroce e spietato.

Tra i silenzi lancinanti della natura, Hostiles è un western introspettivo che vuole trasmettere il senso di colpa di alcuni dei suoi antieroi. Soldati che, prigionieri di un passato insostenibile, sopravvivono ripetendo gli stessi errori.

Dominato da una messa in scena pittorica che immerge lo spettatore nei panorami incontaminati di un’America selvaggia, Hostiles affronta uno dei temi più scottanti della storia americana (il rapporto tra nativi e americani) attraverso il difficile rapporto tra il capitano Joseph J. Blocker e il Capo Cheyenne che tiene in ostaggio.

Dopo il successo di Moonlight, la Festa del Cinema di Roma consacra Hostiles il possibile candidato agli Academy Awards 2018. Un western che restituisce l’intramontabile sapore dei classici del genere.

Trailer – Hostiles