La droga con cui si fa meglio l’amore secondo Vera Gemma | La giornalista: “Disgustoso”

Vera Gemma
Vera Gemma – Newscinema.it

Vera Gemma in questi giorni sta facendo molte interviste in seguito all’uscita del suo film documentario Vera al cinema. Ma la sua chiacchierata con La Zanzara ha attirato l’attenzione in particolare.

Vera Gemma, figlia del celebre attore Giuliano Gemma, è stata ospite al programma La Zanzara in onda su Radio 24 dove ha risposto ad alcune domande del conduttore Giuseppe Cruciani. In giro per promuovere il film Vera che è ora al cinema dopo l’anteprima a Venezia 79, Gemma ha parlato della sua vita, delle sue esperienze, senza risparmiare pensieri diretti e senza peli sulla lingua che hanno colpito i media e non solo.

“A Vera Gemma piace essere chiamata tr**a” ha scritto la giornalista e conduttrice Caterina Collovati per iniziare un post sul suo profilo Instagram che critica le recenti dichiarazioni della figlia d’arte che dovrebbe vergognarsi di quello che dice, secondo lei. “Dice che ha provato l’eroina, la coca, la marijuana che legalizzerebbe, e, fin qui passi, visto che questa è anche l’intenzione della nuova segretaria del PD fingiamo di adeguarci, ma sentire con quale di queste droghe si faccia meglio sesso proprio è disgustoso come messaggio” ha sottolineato Collovati in seguito.

Vera Gemma senza filtri

Come emerge anche dal film, Vera Gemma non ha paura del giudizio degli altri e di attirare l’attenzione con il suo look eccentrico e sopra le righe. Anzi, ama provocare come afferma lei stessa, e anche in questa occasione sembra aver raggiunto il suo obiettivo. Collovati spara a zero su di lei, ipotizzando la disapprovazione del celebre padre defunto che “si è rigirato nella tomba” dice.

“Ha detto che sogna uno stupro” sottolinea la giornalista, facendo presente che le parole hanno un peso specialmente nella società attuale che spesso combatte la violenza sulla donne in varie forme e gravità. “Le donne combattono ogni giorno una battaglia per difendere la dignità, per non rischiare di essere preda di maschi violenti, per essere prese sul serio da chi per troppo tempo le ha ridotte ad oggetti, a banali soprammobili e se proprio una donna si autoqualifica come troia possiamo credere che la battaglia venga presa seriamente?” ha concludo Collovati.