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È morto Ettore Scola, il maestro del cinema italiano

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È un triste giorno per il mondo del cinema italiano ed internazionale. La settima arte ha perso un altro Maestro, Ettore Scola. Il grande regista era l’ultimo esponente della commedia all’italiana, quel genere che ha reso grande la nostra Italia. Grazie alle sue opere è riuscito a raccontare il nostro “bel Paese”, quello degli anni Quaranta-Cinquanta, rappresentando i vizi e le virtù degli italiani di quegli anni e rimanendo magnificamente attuale. Il Maestro è scomparso all’età di 84 anni nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma. La sua ultima apparizione è avvenuta durante l’ultima edizione della Festa del cinema di Roma, durante la quale ha presentato, con le figlie Paola e Silvia, il documentario introdotto da Pif  con cui ha dato il suo addio alle scene e al pubblico. Il titolo di questa intervista-documentario rappresenta in pieno l’essenza di Scola, Ridendo e Scherzando. Avellinese di nascita, in particolare di Trevico, Scola ha vissuto sempre a Roma. Ha iniziato a lavorare come scrittore e sceneggiatore per la rivista umoristica Marc’Aurelio al fianco di un giovane che si chiamava Federico Fellini. A partire dagli anni Quaranta, dopo un breve periodo trascorso nelle aule di Giurisprudenza, si è dedicato completamente al mondo dello spettacolo. Tra radio, cinema e televisione, la carriera di Ettore Scola è iniziata come sceneggiatore di film come Un Americano a Roma (1954), La Grande Guerra (1959) e Crimen (1960). Solo dopo 4 anni ha deciso di sedersi dietro la macchina da presa, dirigendo attori come Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni nel film Se permette parliamo di donne.

Scola è e sarà sempre una presenza indelebile del nostro cinema italiano. Tra i suoi successi più grandi, è impossibile non citare Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?  con Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier dove si criticava l’arroganza del turista italiano nei paesi del Terzo Mondo. Il connubio artistico con Alberto Sordi è continuato in altri film, per la precisione tre. Firmati dal suo estro registico, sono stati alcuni episodi de I Nuovi Mostri (1977), Romanzo di un giovane povero  (1995) e La più bella serata della mia vita (1972). A distanza di soli due anni da quest’ultimo film, ha diretto il film che lo ha consacrato agli occhi di tutti gli italiani: C’eravamo tanto amati (1974) con Vittorio Gassman, Nino ManfrediStefano Satta Flores e Stefania Sandrelli. Questo film racconta l’Italia e gli italiani nell’arco dei trent’anni che vanno dal 1945 al 1975. Ettore Scola è uno dei pochi italiani che può godere di ben Quattro nomination all’Oscar per la Miglior Pellicola Straniera e di un Golden Globe per il film Una giornata particolare (1977) con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Raccontare la vita del Maestro è impossibile in un solo articolo, meriterebbe una sezione a parte per lui e per i propri film, che hanno regalato lustro al nostro Paese, soprattutto agli occhi del cinema hollywoodiano. Aver lavorato con attori come Gassman, Manfredi, Mastroianni, Sordi e tanti altri è un sogno che in pochi hanno realizzato, così come per loro è stato essere diretti da un Maestro come lui, che riteneva che il cinema fosse un faro nella notte. Ettore Scola è stato il cinema e sempre lo sarà. Non resta che salutarlo come meglio merita, “rubando” un suo film: Grazie per averci regalato il Suo cinema Maestro, C’eravamo tanto amati.

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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5 film da vedere per vincere la paura del buio: spegnete la luce!

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The Boogeyman

The Boogeyman – Newscinema.it

Avete visto il nuovo The Boogeyman al cinema? In occasione dell’uscita abbiamo voluto realizzare un video con alcuni consigli di film che affrontano la paura del buio. Li avete visti tutti?

Con il termine “Acluofobia”, dal greco Aclus, si intende la forte paura del buio e degli ambienti oscuri che ha ispirato molti film e serie tv nel corso degli anni. Dall’1 Giugno al cinema c’è The Boogeyman, il nuovo film in cui una famiglia si ritrova ad affrontare una creatura inquietante e minacciosa dopo aver vissuto un grande dolore.

Diretto da Rob Savage, The Boogeyman è basato sul racconto breve di Stephen King e nel cast troviamo Sophie Thatcher, Chris Messina, Vivien Lyra Blair e David Dastmalchian. Questo film ci ha fatto venire in mente altri titoli che hanno affrontato la paura del buio, in un modo o nell’altro e in questo video qui sotto li condividiamo con voi così se volete recuperarli potete prendere appunti, Buona visione!

La paura del buio al cinema

Il buio nasconde sempre qualcosa di inquietante e pericoloso al cinema. Basti pensare al cult The Others o Al Calare delle Tenebre, piuttosto che al The Boogeyman del 2005 o Non avere paura del Buio scritto da Del Toro. Sono tanti i film sull’argomento ma ne abbiamo selezionati alcuni che potrebbero aiutarvi a superare questa paura o alimentarla magari.

Se vi va poi fateci sapere altri film che vi vengono in mente sull’argomento e se questi li avete già visti e vi sono piaciuti. Potete commentare direttamente il video sul canale YouTube MADROG CINEMA e se non siete iscritti fatelo, basta un click e sarete avvisati ogni volta che pubblichiamo qualcosa di nuovo, sempre a tema cinema, serie tv o viaggi. Tutto gratuito!

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I film sui loop temporali: quando la giornata si ripete | #MadVision

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I film sui loop temporali – Newscinema.it

Sono tanti i film e le serie tv che ruotano intorno al loop temporale, e non passano mai di moda. A voi piacciono?

Per la rubrica #MadVision questa volta riflettiamo sui film la cui sceneggiatura ruota intorno al loop temporale, giornate che si ripetono sempre uguali fino a quando succede qualcosa che cambia il corso degli eventi.

Questa struttura la conosciamo bene, esistono moltissimi titoli realizzati in questo modo che in un modo o nell’altro hanno conquistato pubblico e critica e sono rimasti anche nella storia del cinema come piccoli e grandi cult.

Il loop temporale al cinema

Ogni tanto esce un film fatto così e c’è chi li ama e chi li odia. Fin da piccolo ricordo che a me hanno sempre incuriosito, mi attirano istintivamente, quasi come se mi rapissero nel loro divertente vortice.

Ovviamente come per tutto, il prodotto deve essere brillante nella messa in scena, ancor di più oggi che la lista di sceneggiature simili si è ampliata parecchio. Di seguito il post che ho dedicato all’argomento sul mio profilo Instagram @Madraine8 (se ancora non mi seguite date un’occhiata e fatemi sapere che ne pensate).

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Lorenzo Usai (@madraine8)

Edge of Tomorrow, Ricomincio da Capo, Palm Springs e l’horror Auguri per la tua Morte sono solo quattro titoli che ho selezionato per poi chiedere a voi altre idee e confrontarci insieme su questo filone di storie che gioca con il tempo sovvertendo presente, passato e futuro.

Se vi va diteci i titoli che vi vengono in mente, film o serie tv, incastrati in un loop temporale nei commenti qui sotto o su Instagram e buon viaggio nel tempo!

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I 10 film da vedere almeno una volta nella vita

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Una scena de Lo Squalo (fonte: IMDB)

Una scena de Lo Squalo (fonte: IMDB) – Newscinema.it

I film da vedere almeno una volta nella vita sono quelli che, possibilmente, la vita te la cambiano, suggerendoti un nuovo modo di guardare il mondo attorno a te. Ecco quali sono, secondo noi, dieci titoli che bisogna assolutamente aver visto se si è appassionati di cinema. 

Sarebbe impossibile stilare una lista esaustiva dei film “imprescindibili”, quelli che bisogna aver visto almeno una volta nella propria vita. Inevitabilmente, i titoli scelti variano in base ai gusti e alle esperienze personali di ogni spettatore. In questo articolo, quindi, tentiamo in maniera assolutamente parziale di suggerirne dieci da poter inserire nella propria “bucket list”.

Metropolis

Il più grande film di fantascienza della sua era. Alla sua uscita, Metropolis sconcertò il pubblico, diventando poi un’opera  d’impatto inesauribile sull’intera storia del cinema. Fantasia distopica su un mondo verticalmente diviso, l’avveniristica città dell’intelletto e del potere e il sottosuolo della forza lavoro, Metropolis è un capolavoro che trascende il proprio mai risolto messaggio sociale: rivoluzione o conciliazione?

Una scena di Metropolis (fonte: IMDB)

Una scena di Metropolis (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Lo Squalo

Quello di Spielberg è stato il primo grande film girato in mare aperto e, di conseguenza, con una produzione travagliata e complicatissima, superando il budget e i tempi di lavorazione previsti anche a causa delle difficoltà tecniche che la storia prevedeva. Nonostante ciò, è stato il prototipo del blockbuster estivo, considerato uno spartiacque nella storia del cinema e come un momento di svolta per l’avvento della Nuova Hollywood.

L’estate di Kikujiro

Non c’è forse film migliore di quello di Takeshi Kitano per avvicinarsi con grazia a quell’umorismo a noi (occidentali) sconosciuto del cinema giapponese, alla sua peculiare visione del mondo e delle relazioni tra persone. Ne L’estate di Kikujiro emerge una forma di tenerezza impossibile da spiegare a parole e tutta contenuta nella rivelazione finale. Più che un film, un’epifania.

I 400 colpi

«Quello di Truffaut è il film più arrogante, più orgoglioso, più testardo, più ostinato, in due parole, il film più libero del mondo. Moralmente parlando. E anche esteticamente». Così scriveva Jean-Luc Godard, commentando I 400 Colpi. Un inno alla libertà, ai sogni, alle illusioni e anche all’innocenza rubata di una adolescenza che a stento fatica ad affacciarsi all’età adulta.

Scena del film Il Monello (fonte: IMDB)

Scena del film Il Monello (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Il Monello

Poco più di un secolo ci divide dal capolavoro eterno con cui Charlie Chaplin, per la prima volta, fece ridere e piangere gli spettatori di tutto il mondo, mescolando farsa e poesia, melodramma e comicità slapstick, e raccontando la condizione umana e i sentimenti più profondi attraverso la storia di un bambino abbandonato e di una famiglia reinventata.

Otto e Mezzo

Al suo ottavo film e mezzo, Federico Fellini realizza un potente autoritratto, privo di reticenze, specchiandosi in un regista sorpreso da un’improvvisa crisi creativa, in preda a visioni fantasmatiche del passato e in balia dei rimorsi derivanti dalla sua contraddittoria vita privata. Sarebbe diventata la pietra angolare di tutto quel cinema che vuole raccontare sé stesso e il modello di riferimento per tutti i grandi registi che hanno voluto, ad un certo punto della loro carriera, parlare di loro e del loro lavoro.

Akira

Katsuhiro Otomo scrive e dirige adattando il suo manga omonimo e realizza uno dei più importanti lungometraggi anime di sempre, acclamato manifesto dell’immaginario cyberpunk anni Ottanta, emblematico del binomio carne/metallo, della visionarietà fantascientifica del genere. Da solo trasformò il cinema animato giapponese in un prodotto buono per l’occidente, il primo del suo tipo ad essere distribuito in sala.

Una Separazione

Vincitore dell’Oscar 2012 per il miglior film straniero e dell’Orso d’Oro alla Berlinale, è il film più maturo di colui che viene indicato come il più rilevante cineasta iraniano contemporaneo: Asghar Farhadi. Un film che colpisce, prima di tutto, per una nuova grana stilistica, per complessità narrativa, per limpidezza formale e per il racconto senza sconti di un conflitto familiare che incrocia lo spirito del tempo di un intero Paese.

Sylvester Stallone in Rocky (fonte: IMDB)

Sylvester Stallone in Rocky (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Rocky

Cambiare la propria vita è possibile. Sempre. È l’ideale americano fondamentale che Rocky racconta meglio di tutti. Un pugile di quart’ordine si prepara ad un grande incontro attraverso una volontà di ferro e un’obiettivo per il quale sacrificare tutto il resto. Quella scritta da Sylvester Stallone sarà per i decenni a seguire il prototipo delle storie che vogliono raccontare la strada per il successo e il percorso da seguire per cambiare sé stessi e diventare migliori.

Persona

«Sento che con Persona – e più tardi con Sussurri e Grida – sono giunto al massimo a cui posso arrivare, e che in tutta libertà tocco segreti senza parole, che solo la cinematografia può mettere in risalto». Parola di Ingmar Bergman, uno dei più grandi artisti del Novecento, autore di una filmografia che è una gigantesca opera inesauribile: tornare ai suoi film, anche quelli che credevamo di conoscere meglio, vuol dire scoprire ogni volta qualcosa che non avevamo saputo vedere, che non avevamo saputo ascoltare.

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