Quattordici anni dopo il primo grande successo Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco, la famiglia Portokalos torna sul grande schermo con un sequel divertente e sorprendentemente riuscito. Quando si realizza un sequel a distanza di molti anni la critica e il pubblico non hanno molte aspettative, temendo il fenomeno “minestra riscaldata” o la facile ripetitività che rende inutile l’impresa. Nel 2002 Nia Vardalos, attrice canadese di origini greca, aveva indovinato la ricetta giusta per una commedia frizzante e nuova, raccontando con ironia e sentimento la cultura del suo Paese e della sua famiglia. Nel primo film la Grecia e l’America si confrontano per la storia d’amore di Toula Portokalos e l’ affascinante americano Ian, sorridendo delle diversità tra le due culture e rendendo omaggio ad un paese con una storia antica ed interessante.
Scritto da Nia Vardalos e diretto da Kirk Jones, Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 2 riprende la storia di Toula e Ian ormai felicemente sposati che faticano a trovare il tempo uno per l’altro, e a gestire la figlia adolescente Paris. Come se non bastasse, un segreto della famiglia Portokalos viene rivelato e porta gli amati personaggi di nuovo insieme per un matrimonio ancora più grande e più greco. La sceneggiatura è ancora una volta la scelta vincente e il cuore del film, con dialoghi brillanti e uno spazio perfettamente distribuito tra i vari personaggi, vecchi e nuovi. Si citano alcuni indimenticabili momenti del primo film, che tuttavia non risultano banali e ripetitivi, ma sono utili omaggi che completano una storia nuova divertente e spassosa, che arricchisce la struttura iniziale di nuovi e curiosi particolari. Alla ricerca di una nuova risata collettiva, Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 2 si rivela uno di quei pochi sequel capace di re-inventarsi, unendo la nostalgia del primo successo con una nuova vena creativa. Non si avverte il peso degli anni che dividono la prima e seconda avventura sul grande schermo, dovuti alle difficoltà della Vardalos di avere un bambino con il marito Ian Gomez. Al centro sempre la famiglia tradizionale greca, molto simile a quella italiana da Roma al meridione. Un film per tutti, una boccata di aria fresca scanzonata e terapeutica, che dimostra che si può ridere e divertirsi anche senza scadere nel demenziale e nella scarsità di idee.
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