Padri e Figlie, la recensione del nuovo film di Gabriele Muccino

La produzione oltreoceano ha segnato alti e bassi nella carriera di Gabriele Muccino dietro la macchina da presa. Dopo il successo de La Ricerca della Felicità e Sette Anime, il 2012 ha portato sul grande schermo il poco riuscito Quello che so sull’Amore, un prodotto mediocre che lo stesso regista non ha del tutto riconosciuto. Tuttavia, con il suo ultimo film Padri e Figlie nelle sale italiane dal 1° Ottobre, Muccino sembra aver ritrovato il talento e la poetica dei suoi primi film, per raccontare un intenso rapporto tra padre e figlia segnato da una serie di esperienze drammatiche e dolorose.

Russell Crowe interpreta Jake Davis, uno scrittore di successo che sprofonda in una crisi creativa e personale in seguito ad un grave incidente d’auto che gli strappa via la moglie. L’uomo rimane da solo con la figlia di cinque anni, ma andare avanti si rivela più difficile del previsto. Infatti, oltre alle conseguenze emotive della tragedia, Jake sviluppa dei disturbi mentali che gli provocano delle improvvise convulsioni che lo rendono pericoloso per se stesso e per chi gli sta intorno. La piccola Katie risente di questa grande assenza nella sua vita, crescendo come una ragazza incapace di instaurare una relazione con un uomo e combatte ogni giorno contro i demoni di un’infanzia piena di amore, ma anche di dolore e delusione. Il film procede secondo due piani di racconto, uno contemporaneo e uno ambientato negli anni ’80, raccontando la storia di un padre e di una figlia che non hanno avuto la possibilità di essere felici insieme. La sceneggiatura di Brad Desch dà vita ad un film emozionante e commovente, in cui numerose sottotrame si legano in modo fluido e lineare per un risultato finale coinvolgente. Questo film stratificato richiede al regista un ampio controllo delle scene e dei personaggi, ma Gabriele Muccino si rivela all’altezza del compito, realizzando un film delicato ed emotivamente concreto sulla difficoltà di amare ed essere amati mentre la vita procede senza sosta come deve.

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Russell Crowe è affiancato dai giovani Aaron Paul e Amanda Seyfried che, come nei loro precedenti  lavori, regalano un’interpretazione ricca di espressività e carisma, anche se la vera sorpresa è la piccola Kylie Rogers sempre a suo agio nei panni della piccola Katie. Il resto del cast, tuttavia, brilla di nomi da Oscar come Jane Fonda, Octavia Spencer, Diane Kruger e Quvenzhanè Wallis che arricchiscono un film già pienamente convincente e riuscito. Nonostante qualche passo falso, in fondo, Muccino conosce bene la formula per ottenere qualche lacrima dal pubblico e, anche in questa occasione non mancano corse a perdifiato per recuperare una relazione in bilico o una situazione difficile, e confronti verbali accesi e travolgenti che toccano il cuore anche grazie alla suggestiva colonna sonora di Paolo Buonvino. L’elaborazione del lutto, la perdita, l’abbandono, la paura di vivere davvero, sono i temi che rendono Padri e Figlie un film tenero e romantico da vedere, senza inutili sdolcinatezze e scontati clichè.

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