Sette classici della letteratura che potrebbero funzionare al cinema diretti da Baz Luhrmann

Sia che si ami o si odi lo spettacolo cinematografico del regista Baz Luhrmann, non si può sostenere che le storie e gli argomenti che tratta di solito non trovino mai un pubblico numeroso. Da Romeo + Giulietta a Moulin Rouge!, Luhrmann ha conquistato sempre un pubblico più giovane interessato a quello che Hollywood considera un genere “ammuffito” come un adattamento di Shakespeare o i musical con la sua estetica visiva e la sua firma con la musica contemporanea e un mash-up di storie.

Il regista australiano è di nuovo al cinema con il suo adattamento scintillante del romanzo di F. Scott Fitzgerald, omaggio ai ruggenti anni ’20 e al loro eccesso, Il grande Gatsby. Tra i protagonisti Leonardo DiCaprio nei panni del ricco Jay Gatsby e Carey Mulligan come la sua proibita e romantica musa Daisy Buchanan. Gatsby di Luhrmann tenta di trasformare la lettura obbligatoria del romanzo che si faceva al liceo, in un racconto ammonitore e pulsante che trasporta il pubblico di oggi nella gloria e nel fascino di quell’epoca. Che il film vi piaccia o no, c’è un forte argomento a favore di ciò che Luhrmann ha sempre tentato di fare attraverso il suo lavoro: colmare il divario generazionale tra i mezzi artistici e i periodi storici, in modo che il pubblico contemporaneo possa vedere le opere più grandi sotto una nuova luce. Questa è una buona cosa, giusto? Il grande Gatsby ci fa pensare ad un paio di altri classici della letteratura che potrebbero ricordare un po’ la ‘baldoria’ di Luhrmann e forse potrebbero ispirarlo per fare i suoi prossimi film…

1984

1984

Il look classico distopico di George Orwell in una società futura che porta via i nostri diritti umani fondamentali e la nostra privacy attraverso il Grande Fratello è più attuale che mai circa 60 anni dopo la sua pubblicazione originale. Mentre il libro può essere una lettura asciutta, a volte, ci sono tante cose che possono essere adattate in modo dinamico attraverso le immagini. Immaginate la vecchia pubblicità Apple “1984″  e poi pensate a quanto sconosciuto, inquietante e avvincente potrebbe essere, in forma più lunga, nel cervello di Luhrmann.

LA VALLE DELL’EDEN

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Caino e Abele di John Steinbeck raccontano di due destini intrecciati nella famiglia di Salinas Valley, con una storia piena zeppa dei tipi di temi che Luhrmann ama: la disfunzione familiare, i segreti, la tragedia grandiosa, il sesso e l’ amore. Cinquantotto anni dopo, James Dean è ancora sinonimo della versione in celluloide nei panni del torturato Cal Trask, e grande come era lui, pensiamo che questa storia potrebbe essere utilizzata come uno shakeout contemporaneo. Luhrmann sa portare tutto il dramma fuori anche nelle piccole storie (un ragazzo incontra una ragazza, soprattutto) e La Valle dell’ Eden vanta alcuni colpi di scena sorprendenti e formidabili che avrebbero con lui tutto il loro valore.

MACBETH

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Luhrmann ha sicuramente bisogno di tornare a Shakespeare e, perché no, con la sua opera scozzese? Sì, non è la più romantica della serie, ma tratta l’ambizione, il sesso, la manipolazione e l’omicidio, tutto il necessario per un grande e corposo effetto visivo. Noi immaginiamo un tocco lirico sulla storia con grandi numeri musicali pop (Queen,. divertimento, ecc …), non diversamente da quanto Baz ha fatto già con Romeo + Giulietta e Moulin Rouge! incorniciando il percorso di Macbeth verso la follia.

L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY

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Dimenticate 50 Sfumature di Grigio e tornate al maestro D.H. Lawrence  e il suo scandaloso romanzo del 1928 su una donna sposata dell’alta borghesia che si impegna in una relazione esplicita con un guardacaccia della classe operaia. Se c’è qualcosa che Luhrmann sa tradurre sullo schermo è la passione. Francamente tutti i suoi film sono grondanti di passione, e L’amante di Lady Chatterley gioca proprio sul suo punto debole.

GUERRA E PACE

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Menzionare il lungo capolavoro russo epico di Lev Tolstoj fa sì che la maggior parte delle persone rotolino i loro occhi al cielo e ammettino che non hanno mai finito di leggere il libro. Ma Baz considera l’ adattamento cinematografico del romanzo sovietico del 1968 come uno dei suoi film preferiti di tutti i tempi. La storia racconta la vita dei Rostòv e dei Bolkonskys durante l’invasione francese della Russia con grandi guerre, grandi costumi, grandi amori e grandi inganni. Quale migliore autore potrebbe rielaborare una storia del genere percepita come troppo lunga e noiosa in qualcosa di cinematografico, grandioso e chiassoso?

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

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Conosciamo il recente adattamento di Tim Burton del libro di Lewis Carroll, ma non si è rivelato un grande successo. Alice in Wonderland ha bisogno non solo di arresti visivi ma anche di un pastiche di caos che Luhrmann sa fare bene. Dalle sue angolazioni strane con la sua passione per le prestazioni BIG, Wonderland con Baz sarebbe potuta essere un sogno che si avvera. Quando Alice vaga per la follia attraverso lo specchio, il regista avrebbe potuto sentire l’assalto sconcertante di tutto quello che sa, visivamente e soprattutto musicalmente.

PYGMALIONE

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Il racconto di George Bernard Shaw che parla di una donna di strada trasformata in un beniamino della società è stato fatto nel periodo di sfarzo in My Fair Lady e nel più recente Pretty Woman con una prostituta contemporanea dal cuore d’oro. Pensiamo che Luhrmann potrebbe colmare il divario tra le due versioni molto diverse, mantenendo lo sfarzo, ma con una messa in scena con la musica contemporanea per rendere la storia attuale.

Fonte: Movies