Terminator Genisys, la recensione dell’action con Arnold Schwarzenegger

Il prossimo 9 luglio la Universal Pictures distribuirà in tutti i cinema italiani l’atteso quinto capitolo della saga iniziata da James Cameron nel 1984: Terminator Genisys. Scritto da Laeta Kalogridis e Patrick Lussier, diretto da Alan Taylor ed interpretato da Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke, Jason Clarke, Matt Smith, Jai Courtney e J.K. Simmons Terminator Genisys racconta la storia del luogotenente Kyle Reese (Jai Courtney), inviato da John Connor (Jason Clarke) nel passato per impedire alla crudele Skynet di compiere i suoi crudeli piani di distruzione del mondo. Ma, giunto nel 1984, Reese si accorge che la storia originale è cambiata: in questa nuova versione del passato infatti un Terminator (Arnold Schwarzenegger) è stato inviato indietro nel tempo per proteggere Sarah Connor (Emilia Clarke) da Skynet ed addestrarla così ad affrontare il suo difficile destino. Kyle, Sarah ed il Terminator alleato si troveranno così a combattere il T-800, il T-1000 ed un nuovo terribile nemico: lo stesso John Connor, trasformato da Skynet nel T-3000, un ibrido umano-cyborg nanotecnologico che renderà difficile impedire il Giorno del Giudizio.

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Sono passati più di trent’ anni dal debutto di Terminator nelle sale cinematografiche. Era il 1984 e prima di diventare il Re del Mondo con film del calibro di Aliens – Scontro finale, The Abyss ed ovviamente Titanic ed Avatar, James Cameron riuscì nella difficile impresa di creare uno dei franchise di genere action più belli della storia del cinema e di lanciare al contempo Arnold Schwarzenegger tra gli attori più amati del cinema anni ’80 e ’90. Nel 1991 poi Cameron sviluppò Terminator 2 – Il giorno del giudizio, un’opera talmente innovativa dal punto di vista visivo da divenire un vero e proprio cult del cinema di genere. Dimenticati i successivi e poco entusiasmanti Terminator 3 di Jonathan Mostow e Terminator Salvation di McG arriviamo così a Terminator Genisys, un film che vuole essere allo stesso tempo un remake, un reboot ma anche un continuo della saga originale. Vediamo i punti di forza e di debolezza di questo quinto capitolo firmato da Alan Taylor. Quando Terminator Genisys inizia lo spettatore non può fare altro che emozionarsi di fronte ad un film talmente fedele ai primi due storici capitoli da catalizzare la sua attenzione per oltre sessanta minuti di proiezione. Lo humour, il ritorno del T-800 con le sembianze digitali del giovane Schwarzenegger e del T-1000 con quelle non più di Robert Patrick ma di Byung-hun Lee, le straordinarie scene di azione ricche di spettacolari effetti speciali e le sempre incredibili musiche di Hans Zimmer sono tutti elementi che rendono Terminator Genisys un capolavoro del cinema action entusiasmante ed allo stesso tempo imperdibile. Ma non tutto oro è quel che luccica…

I secondi sessanta minuti sono infatti ricchi di molti aspetti poco riusciti: partendo da un intreccio narrativo che lega passato, presente e futuro in modo poco lineare ed a tratti confusionario e continuando con una sceneggiatura ed un villain talmente deboli da suscitare più di una volta sbadigli in sala, Terminator Genisys perde gran parte del fascino iniziale, risultando un capitolo riuscito solo a metà. Riusciranno prima o poi ad Hollywood a realizzare un Terminator perfetto come i due storici cult con Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton? Probabilmente no. Ma resta sempre un piacere rivedere il vecchio ma mai obsoleto Schwarzy impugnare il fucile a pompa e far saltare in aria il T-1000. Ragion per cui ci sentiamo di consigliarvi di correre al cinema e di vedere Terminator Genisys, un film che, pur se con qualche debolezza, regala due ore di grande intrattenimento.

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