La sesta giornata del Bari International Film Festival si è tinta di rosso grazie alla presenza del maestro del brivido italiano, Dario Argento, giunto nella città pugliese per una lezione di cinema in cui ha ripercorso la sua decennale carriera e si è aperto sui progetti attualmente in cantiere. Per questa occasione è stata mostrata al pubblico del Teatro Petruzzelli la versione recentemente restaurata di uno dei suoi massimi capolavori, Suspiria, gioiello di invenzione visiva che ha largamente influenzato i registi di genere di tutto il mondo, non ultimo Nicolas Winding Refn, che con The Neon Demon ha firmato un vero e proprio atto di amore verso il regista romano. “Suspiria è stata una esperienza importante per me”, ha dichiarato Argento.
“Il film ha avuto una grande risonanza in tutto il mondo ed è il mio lavoro più famoso all’estero, anche se qua in Italia il più conosciuto resta Profondo Rosso. Forse perché quest’ultimo è legato a certi vizi italiani, mentre Suspiria è follia ed invenzione. In Giappone ebbe così tanto successo che Profondo Rosso venne proiettato qualche anno in ritardo con il titolo Suspiria II”. Ancora oggi si tratta di uno dei film più amati di Argento, ed è per questo che si è pensato di affidare la produzione di un remake nelle mani del regista Luca Guadagnino, grande appassionato del cinema argentiano. La posizione del papà di Suspiria, però, rimane abbastanza fredda sul rifacimento in uscita entro fine anno, in quanto “si tratta di un film completamente diverso da quello originale”, tanto da potersi permettere un titolo diverso.
La carriera di Argento è cominciata da giovanissimo come giornalista e critico cinematografico, per sostituire un collega della redazione che si era ammalato. Ma i continui bisticci con il direttore, che considerava i suoi giudizi sempre sbagliati, lo hanno portato dopo qualche anno ad affacciarsi sul mondo delle sceneggiature per il grande schermo (lavoro che lo ha portato anche a collaborare per C’era una volta il West con Sergio Leone). A circa 30anni il debutto da regista proprio grazie ad una sceneggiatura da lui firmata: L’uccello dalle piume di cristallo. Il regista ha simpaticamente raccontato i litigi sul set del suo primo lungometraggio con il protagonista Tony Musante.
“Dalla prima inquadratura cominciammo a litigare”, ha spiegato il regista. “Lui sapeva che io ero solo un debuttante e quindi voleva fare lui il film al posto mio. Arrivò persino il momento in cui stava per menarmi. Trovò il mio indirizzo di casa e cominciò a tirare calci alla porta di ingresso. Io feci finta di non essere in casa. Dopo una mezz’oretta se ne andò”.
Tanti i maestri che lo hanno accompagnato durante la sua carriera, non solo del cinema ma anche della psicologia (Freud su tutti) e della letteratura. “Mi appassionava il cinema espressionista tedesco e Fritz Lang era un mio mito. Poi la grande scoperta è stata Ingmar Bergman, così come la nouvelle vague. Ma come dimenticare il grande Alfred Hitchcock. Non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo ma per me è stato come un padre”. Ma cosa guarda Dario Argento oggi ? “Vedo un po’ quello che vedono tutti, anche le serie TV. Ma distrattamente. Non sono uno di quelli che si vedono ogni episodio, The Walking Dead è interessante, altre cose decisamente meno”.
Rispondendo alle numerose domande dal pubblico, il maestro si è poi sbilanciato sui progetti attualmente in cantiere, a partire dalla serie ispirata a Suspiria attualmente in produzione con Cattleya. Sarà composta da dodici episodi per una lunghezza di una sessantina di minuti ciascuno. Argento dirigerà con ogni probabilità un paio di puntate, mentre le restanti saranno affidate a registi americani e canadesi. Attualmente manca ancora il protagonista, quindi sarà difficile vedere la serie prima del prossimo anno. Ancora in alto mare invece il progetto cinematografico con Iggy Pop, The Sandman, per cui era stata lanciata una campagna di crowdfunding qualche anno fa. “I produttori continuano a litigare e non si mettono d’accordo su dove e come girare. Sono stati loro che hanno fatto partire la raccolta fondi. Di tanto in tanto sia io che Iggy chiamiamo e ci arrabbiamo. Ma non so propria cosa dire al riguardo”.