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E vissero tristi e in fiumi di lacrime…I migliori film romantici che non hanno un lieto fine

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Una scena di Titanic – Fonte Foto: Ansa

Come ben si immagina, i migliori film romantici sono quelli che ci presentano un lieto fine coi fiocchi. Il classico “e vissero per sempre felici e contenti” è una formula irrinunciabile del genere. Eppure, esistono molti esempi di grandissime storie d’amore finite “male”: andiamo a scoprire quali sono.

I film romantici possono avere diverse funzioni: suscitare gioia, speranza e gratificazioni. Ma ne esistono anche alcuni descritti come “strappalacrime“, con i finali che somigliano più a una tortura che a una delizia. Inoltre ci sono quelli nel mezzo, capaci di far provare malinconia e benessere al tempo stesso.

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Claire Danes e Leonardo DiCaprio in una scena di Romeo+Giulietta

Quando scegliamo un romance da guardare, è molto importante valutare in quale stato d’animo ci troviamo, oppure che vorremmo raggiungere. Con l’elenco di titoli a seguire, ne proponiamo un’ampia gamma, andando a toccare gli estremi.

Se alcuni mostrano un finale decisamente triste, dove nessuno ne esce felice (o nemmeno vivo), altri ritraggono un romanticismo che conduce a cambiamenti positivi, nonostante l’esito della relazione sentimentale.

Ciò che rende questi film romantici tra i migliori del genere, è sicuramente l’idea di amore come evento trasformativo e l’insistenza sulla necessità di trarre sempre il massimo da ogni esperienza.

I migliori film romantici senza happy end: In the Mood for Love (2000)

Il capolavoro di Wong Kar-wai è uno dei film romantici più belli mai realizzati. Innanzittuto visivamente, con quello stile che lascia a bocca aperta, grazie al suggestivo utilizzo dei colori.

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Una scena di In the Mood for Love

Chow Mo-wan (Tony Leung) è un giornalista da poco trasferitosi a Hong Kong con la moglie, che è spesso via per lavoro. Quando Chow conosce la sua vicina, Su Li-zhen (Maggie Cheung), anche lei spesso sola, dal momento che il marito ha affari che lo tengono lontano da casa, tra i due inizia un bel rapporto. Rapporto che li condurrà a qualcosa di più di una semplice amicizia. Ma solo dopo aver scoperto della relazione segreta tra i loro rispettivi coniugi.

La storia d’amore tra Chow e Su è discreta; la forza del sentimento è reso soprattutto dalle luci rosse che caratterizzano le loro scene insieme. Mentre il verde e il blu colorano i momenti in cui sono a lavoro. Purtroppo, le circostanze non gli permetteranno di continuare la relazione. Chow non riuscirà mai a superare i suoi sentimenti per Su: nel sequel, 2046, Wong Kar-wai esplorerà l’esistenza dell’uomo col cuore a pezzi.

Breve incontro (1945)

Se siete fan del film di Todd Haynes Carol, non potete non guardare Breve incontro. Il film in questione è basato sulla piece di Noël Coward e diretto da David Lean.

Laura Jesson (Celia Johnson) è una casalinga che viaggia in treno ogni settimana. Mentre si trova alla stazione, si imbatte in Alec Harvey (Trevor Howard), un dottore in città per affari. Dalla casualità del loro incontro nasce qualcosa di più profondo, e immediatamente si rendono conto di quanto sia pericoloso il sentimento che provano.

Come in Carol, anche qui si parte e si finisce con la stessa scena: Laura e Alec sono in procinto di salutarsi, quando vengono interrotti da un amico di lei. Incapaci di esprimere ciò che realmente provano, i due si lasciano così, come se niente fosse. Dalla voce di Laura capiremo quanto breve sia stata la loro relazione, ma anche quanto importante.

Titanic (1997) alla guida dei più grandi film romantici

Ovviamente non poteva mancare, nella nostra lista, uno dei film romantici per eccellenza, a cui l’happy end mancato dona ancora più rilevanza, quale Titanic. La storia d’amore tra Jack e Rose è al centro del capolavoro firmato da James Cameron, sebbene tanti siano i generi attraversati dalla pellicola.

All’inizio della traversata, Rose (Kate Winslet) è una giovane benestante, promessa a un uomo meschino e arrivista, di nome Cal (Billy Zane). Sentendosi in trappola e senza speranza, decide di farla finita, gettandosi tra le gelide onde dell’Oceano Atlantico. L’arrivo di Jack (Leonardo DiCaprio), passeggero di terza classe e artista sensibile, cambierà per sempre le esistenze di entrambi.

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Kate Winslet e Leonardo DiCaprio in una scena di Titanic – Fonte Foto: Ansa

Tutti, senza distinzione, conoscono la fine di Titanic, e sanno che non è tra le più allegre. Il transatlantico colpisce un iceberg e affonda, mentre Jack si premura di mettere in salvo, ancora una volta, la sua amata Rose. Una volta anziana, la donna ricorda l’incontro con Jack e la passione vissuta a bordo, ma non è triste perché sa che sta per ricongiungersi a lui.

“Mi ha salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.” 

Ritratto della giovane in fiamme (2020)

Sebbene Titanic e Ritratto della giovane in fiamme non sembrino avere molto in comune, la regista del secondo, Céline Sciamma ha un’altra opinione. Sono entrambi film romantici senza un happy end e trattano temi simili. Spiegando perché Titanic era nei suoi pensieri, quando stava girando Ritratto della giovane in fiamme, Sciamma sottolinea l’importanza dell’emancipazione in entrambi i titoli.

Noémie Merlant interpreta Marianne, una pittrice di 18 anni che viene spedita su un’isola remota per fare il ritratto a Héloïse (Adèle Haenel), una giovane donna promessa a un uomo che non ha mai visto. Nel corso del suo lavoro, tra le due nasce un sentimento inaspettato e potente.

Come in Titanic, anche qui è centrale il ricordo della storia d’amore, raccontate dalla voce della protagonista.

Cuori nel deserto (1985)

La pellicola diretta da Donna Deitch è spesso considerata la prima a tematica lesbo con happy end della storia. Solo per questo varrebbe la pena darle un’occhiata. Divenendo uno dei titoli LGBTQ+ più influenti di sempre, Cuori nel deserto è una sbalorditiva storia d’amore con un finale agrodolce ma pieno di speranza.

Helen Shaver interpreta Vivian, una professoressa che viaggia da New York a Reno, in Nevada, per chiedere il divorzio. Siamo nel 1959. Mentre si trova nel ranch guidato da Frances (Audra Lindley), la donna conosce Cay (Patricia Charbonneau), una giovane artista che la sconvolge. Dall’incontro, entrambe impareranno ad affrontare la vita in maniera più libera e selvaggia.

Caratterizzato dal calore, sia letteralmente che figurativamente, il film vanta il nome di Robert Elswit come direttore della fotografia: a lui si devono le inquadrature dei bellissimi paesaggi e delle donne che li popolano – come fossero dei dipinti. Ovviamente non sarà facile, per Vivian e Cay, portare avanti la loro relazione, nell’America di metà secolo, ma alla fine ne usciranno più forti e consapevoli.

Il prototipo dei film romantici: Casablanca (1942)

Considerato uno dei più grandi film romantici di tutti i tempi, Casablanca non invecchia mai. E come tante indimenticabili storie d’amore, anche questa si fonda sul ricordo.

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Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in una scena di Casablanca

Humphrey Bogart è Rick Blaine, un espatriato americano che vive nella città marocchina e possiede un nightclub lì, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ilsa (Ingrid Bergman) è la sua fiamma storica, che finisce proprio a Casablanca, in compagnia del marito Victor Laszlo (Paul Henreid). Quest ultimo è il leader della Resistenza ceca ed è un fuggitivo.

Rick ce l’ha con Ilsa per averlo lasciato a Parigi, ma quando scopre il reale motivo che si cela dietro le azioni della donna cambia atteggiamento. Lei vorrebbe rimanere con lui a Casblanca, mentre Laszlo si dà alla fuga, ma Rick la convince a partire. “Avremo sempre Parigi.”

Weekend (2011)

Andrew Haigh confeziona una storia d’amore che ha tutti i presupposti per resistere. Peccato che alla fine duri solo due giorni. Russell (Tom Cullen) e Glen (Chris New) si conoscono in un club di venerdì sera. Ciò che sarebbe destinato a essere una notte e via, si rivela un intero weekend da trascorrere insieme.

Sebbene diversi da tanti punti di vista, i due uomini trovano un terreno comune su cui basare la loro relazione. Attraverso di essa, imparano qualcosa in più su loro stessi, su ciò che vogliono e che hanno passato. C’è chiaramente una data di scadenza alla loro storia, sin dal principio – Glen sta, infatti, per lasciare l’America – ma ciò non fa che renderla più intima e importante.

Romeo + Juliet (1996)

Ok, poco da aggiungere su due figure come Romeo e Giulietta, protagonisti della più grande tragedia d’amore di William Shakespeare. Non si contano su una mano gli adattamenti dell’opera letteraria, ma qui affrontiamo quello a cura di Baz Luhrmann, che vede protagonisti i giovani (all’apoca) Leonardo DiCaprio e Claire Danes.

La pellicola è una riproposizione alquanto barocca in technicolor, ambientata nella fittizia ma geniale Verona Beach degli anni Novanta. Il corto circuito tra i dialoghi del bardo e la modernità del film rende il progetto ancor più accattivante.

West Side Story (2021)

Anche per questo titolo, scegliamo un adattamento più recente, come la versione diretta da Steven Spielberg. Remake dell’originale degli anni Sessanta, West Side Story racconta le vicende di Tony (Ansel Elgort) e Maria (Rachel Zegler), due giovani nati “rivali” ma destinati a vivere una storia d’amore senza confini.

In una New York divisa tra Jets, la gang bianca che lotta per tenere lontani gli stranieri, a cui appartiene Tony, e la gang Portoricana, guidata da Bernando (David Alvarez), fratello di Maria. Nella versione di Spielberg, il focus è tanto sul tema della gentrificazione, quanto sul razzismo e sugli scontri di classe, come se entrambe le gang combattessero per mantenere il loro spazio in una città che sta rapidamente cambiando.

Dentro la notizia (1987)

Dentro la notizia è l’unico film della lista appartenente al genere della commedia romantica. Holly Hunter è Jane, una news-producer di Washington D.C. Aaron (Albert Brooks) è il suo migliore amico, oltre che un reporter di talento, che non ama stare davanti alla telecamera. L’arrivo di un nuovo anchorman, di nome Tom (William Hurt), getta scompiglio nella redazione.

Nonostante Tom rappresenti tutto ciò che Jane odia nei media, finisce per invaghirsene. Ovviamente ciò crea problemi tra lei e Aaron, che in segreto prova sentimenti per l’amica. Non volendo spoilerare troppo, diciamo che potete tirare a indovinare con chi finirà Jane… L’epilogo si rivela, così, cinico o ottimistico a seconda della vostra prospettiva.

And Then We Danced (2019)

Il film di Levin Akin somiglia, per certi versi, a Black Swan, ma senza tutta la parte horror. And Then We Danced racconta di Merab (Levan Gelbakhiani), impegnato ad allenarsi per diventare un ballerino georgiano all’accdemia nazionale. La sua concentrazione, però, viene disturbata dall’arrivo di Irakli (Bachi Valishvili), chiamato come sostituzione dalla compagnia.

Quest ultimo non gode di particolare popolarità, soprattutto a causa della sua arroganza, ma il suo talento lo porta a sostituire Merab in uno dei balletti. Inizialmente visto come acerrimo rivale, Irakli comincia a legare sempre più con Merab, sino a diventare il suo amante.

La scoperta del licenziamento di un ballerino, perché trovato ad amoreggiare con un uomo, spaventa il protagonista e lo spinge a fare un passo indietro. Al di là del discorso sentimentale, la pellicola mette ben in scena il percorso di crescita e di maturazione di un giovane uomo.

Film romantici d’altri tempi: Les Parapluies de Cherbourg (1964)

Se siete fan di La La Land, dovete dare uno sguardo all’opera di Jacque Demy, che senza dubbio deve aver influenzato Chazelle. Anche qui, infatti, troviamo un musical romantico in uno stupefacente technicolor. E, ovviamente due protagonisti che non finiscono insieme.

La città del titotlo, Cherbourg, fa da sfondo alle vicende di Geneviève (Catherine Deneuve), giovane commessa in un negozio di ombrelli insieme alla madre (Anne Vernon), e di Guy (Nino Castelnuovo), un meccanico di cui si innamora e che viene chiamato a combattere nella guerra algerina. Mentre l’uomo è via, Geneviève scopre di essere incinta e finisce per sposare il gioielliere benestante Roland (Marc Michel), sotto insistenza della genitrice.

Il tempismo non gioca evidentemente a favore della coppia di protagonisti. La loro storia procede attraverso la musica e le canzoni. Splendido da guardare e godibile da ascoltare, Les Parapluies de Cherbourg è un capolavoro del romance malinconico.

Prima dell’alba (1995)

Con Prima dell’alba Richard Linklater dà inizio a una trilogia dal fascino intramontabile, ancora oggi considerata un vero e proprio cult. Il primo capitolo presenta una storia d’amore tagliata ben prima che sia davvero sbocciata.

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Julie Delpy ed Ethan Hawke in Prima dell’alba

Ispirato alla reale esperienza del regista, il film segue il giovane Jesse (Ethan Hawke), che incontra, sul treno, la studentessa francese di nome Céline (Julie Delpy). Dopo averla convinta a scendere con lui a Vienna, inizia la loro giornata insieme. Un giorno e una notte a parlare, conoscersi e confidarsi… E, ovviamente, innamorarsi.

Girato in uno stile di “cinema verità”, il film sfrutta al massimo la chimica tra Hawke e la Delpy: le loro conversazioni sembrano così naturali e spontanee da bucare lo schermo. Nonostante il tempo trascorso insieme, i due decidono di non scambiarsi nessun tipo di informazione di contatto e accettano di ritrovarsi, a distanza di sei mesi, alla stessa stazione.

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Gran Turismo: tutto quello che sappiamo del film sul famoso videogioco

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Gran Turismo – Newscinema.it

Gran Turismo è uno dei videogame più famosi su motori e auto da corsa. Già da diverso tempo, si sa che verrà trasformato in un film: ecco tutte le informazioni che abbiamo raccolto.

Già diversi mesi fa Sony Pictures e PlayStation Studios avevano annunciato che avrebbero prodotto un adattamento cinematografico di Gran Turismo, uno dei videogame più famosi e amati dai fan sul mondo delle gare e delle auto sportive. Ma quando uscirà esattamente, di cosa parlerà e da chi è composto il cast? Ecco tutto ciò che sappiamo.

Gran Turismo arriverà al cinema l’11 agosto 2023 e la casa di produzione ha già annunciato che uscirà solo al cinema. La data scelta è molto competitiva, dal momento che per in quelle settimane ci saranno altri film dalla tematica sportiva, come Challengers e The Last Voyage of the Demeter.

Jann Mardenborough newscinema

Jann Mardenborough – Newscinema.it

La trama di Gran Turismo

Ma come adattare in un film un videogame che si concentra su gare automobilistiche? Gran Turismo racconterà una storia vera, quella di Jann Mardenborough, un pilota professionista che si è avvicinato a questo ambiente proprio grazie all’omonimo videogame. La pellicola si concentrerà sulla sua adolescenza e sul suo rapporto con questo sport e il suo gioco preferito, ma ci sarà anche una storia d’amore.

Jann Mardenborough ha partecipato alla gara organizzata da Gran Turismo Academy dove ha battuto oltre novemila partecipanti, diventando il vincitore più giovane di sempre. Da qui, la sua carriera si è evoluta sempre di più e nel 2014 ha rappresentato Nissan alla Dubai 24 Hour Race.

Il trailer di Gran Turismo

Gran Turismo sarà diretto da Neil Blomkamp e scritto e sceneggiato da Jason Hall e Zach Baylin. Il trailer ufficiale è stato rilasciato a gennaio. Eccolo.

 

Il cast di Gran Turismo

Il cast di Gran Turismo è molto variegato e racchiude attori già famosi e altri meno. Archie Madewke interpreterà il protagonista: può vantare già diversi progetti importanti nel suo curriculum, come Midsommar – Il villaggio dei dannati e Voyagers. Ha lavorato anche in diverse serie tv, e dal 2019 al 2022 è stato Kofu in See.

Ci sarà anche David Harbour, ex stella di Stranger Things, che interpreterà l’allenatore del giovane pilota, Jack Salter. Infine, completano il cast Orlando Bloom, Geri Halliwell, Daniel Puig e Djimon Hounsou, che ha lavorato a tantissimi progetti dai generi diversi. Possiamo ricordare pellicole con supereroi come Guardiani della galassia, Shazam! e Aquaman e altri film completamente differenti, come Fast and Furious 7, A Quiet Place 2 e The King’s Man.

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Gli attori che hanno danneggiato il loro corpo per un ruolo

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Tom Hanks in ‘Castaway’- newscinema.it

Ecco i film che hanno danneggiato in modo permanente il corpo degli attori: assolutamente da recuperare!

Rimarreste stupiti nel sapere quante volte gli attori sacrifichino il loro corpo per un ruolo, spesso anche a costo di riportare danni ingenti e irreparabili a loro stessi.

Gli attori che interpretano i personaggi in un film, spesso possono attraversare conseguenze e avvenimenti piuttosto intensi, sorprattutto cambiamenti che in sala sembrano naturali ma nel backstage invece c’è un percorso dell’attore abbastanza difficile come il dover cambiare da un momento all’altro stile di vita per soli 6 mesi, regime alimentare per un anno, oppure come è capitato a Mila Kunis nel Cigno Nero, dover fumare più di 2 pacchetti di sigaretta al giorno e abbassare di ben 600 calorie il suo fabisogno giornaliero per avere la silouette di una ballerina.

Molti sono gli attori che camaleonticamente sono entrati così intensamente nel loro personaggio da rimanere però seriamente danneggiati tanto che il loro corpo ne ha pagato le conseguenze. Ecco quali.

Jared Leto – Chapter 27

Jared Leto- Chapter 27- newscinema.it

Jared Leto in ‘Chapter 27’- newscinema.it

Jared Leto per esempio, nel film in pochissimo tempo, tra un film all’altro ha dovuto perdere peso vertiginosamente, poi ingrassare il doppio del suo peso forma e poi di nuovo arrivare a numeri da capogiro che resentavano l’essere sottopeso.

Ovviamente cambiamenti repentini del genere il suo corpo non ha potuto reggerli e poiché per  Chapter 27, il film indie in cui l’attore interpretava il killer del cantante John Lennon, ha dovuto mettere su peso velocemente, l’attore si è preso la gotta, la malattia dei reali: “Verso la fine delle riprese, uno dei problemi evidenti era il dolore che avevo ai piedi. Avevo una sedia a rotelle perché era così doloroso. Il mio corpo era sotto shock per la quantità di peso che avevo messo su. Ci è voluto circa un anno per tornare in uno stato che sembrava semi-normale. Non so se tornerò mai nello stato in cui ero fisicamente”.

Michelle Yeoh – La tigre e il dragone

Michelle Yeoh- la tigre e il dragone-newscinema.it

Michelle Yeoh in ‘La tigre e il dragone’- newscinema.it

Non sorprende che Michelle Yeoh si sia ferita durante il film La tigre e il dragone. Con tutta l’incredibile coreografia acrobatica coinvolta, doveva esserci un passo falso e, a un certo punto delle riprese, Yeoh è atterrata male e il suo ginocchio ha ceduto.

Ha raccontato dell’esperienza, ricordando: “La prima sequenza d’azione è stata molto intensa. Stavo facendo un calcio in salto in avanti che ho fatto migliaia di volte ma ho avuto un incidente di atterraggio … Ho pensato, ‘Sto bene, posso andare avanti.’ Devi dare il massimo perché la celluloide è per sempre. Ma ho capito che era brutto quando ho girato a sinistra e la mia gamba continuava a oscillare a destra“. Si era purtroppo rotta totalmente il crociato anteriore nel ginocchio.

Tom Hanks – Castaway e Philadelphia

Tom Hanks non è necessariamente uno di quegli attori che si perde nei ruoli, ma ha raggiunto alcuni estremi. Sia in Philadelphia del 1993, in cui interpreta un avvocato affetto da AIDS, sia in Cast Away del 2000, in cui il suo personaggio è bloccato su un’isola deserta per quattro anni: per questi due ruoli Hanks ha perso molto peso.

L’attore nella fattispecie pensa che la perdita e il recupero del peso, insieme alla possibilità di essere “geneticamente inclini”, possano aver contribuito alla sua diagnosi di diabete di tipo 2. “L’aumento e la perdita di peso potrebbero aver avuto qualcosa a che fare con questo perché mangi così tanto cibo cattivo e non fai alcun esercizio quando sei pesante“, ha detto,”Ho parlato con un certo numero di attori che hanno guadagnato peso per i ruoli e solo per il puro carico fisico sulle ginocchia e sulle spalle, nessuno vuole farlo di nuovo. Penso che sia più o meno un gioco da giovani“.

Angelina Jolie – Salt

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Angelina Jolie in ‘Salt’- newscine.it

In Salt, Angelina Jolie interpreta un ufficiale della CIA accusato di essere una spia russa che deve dimostrare la sua innocenza mentre è in fuga. Per prepararsi alle scene di combattimento, l’attrice ha dovuto imparare mosse miste di Muay Thai e Krav Maga, e alcune delle sue acrobazie includevano camminare su una stretta sporgenza in cima a un edificio di 12 piani e saltare da un sottopassaggio dell’autostrada su un camion in movimento. Ma è stata una scena “ridicolmente” facile, ha detto, che le ha fatto cicatrizzare permanentemente il viso.

L’attrice infatti ha rivelato che è successo durante una scena che la vedeva rotolare sul pavimento. Il suo allenatore di stuntman Simon Crane ha detto: “Durante il suo combattimento finale con Liev ha dovuto tuffarsi attraverso una porta che si apriva sparando con una pistola mentre continuava la sequenza, si è precipitata in un pezzo d’angolo di un set e ha sbattuto la testa“.

Jessica Chastain – Gli occhi di Tammy Faye

Jessica Chastain- gli occhi di tammy faye- newscinema.it

Jessica Chastain in ‘Gli occhi di Tammy Faye’- newscinema.it

Concludiamo infine con l’attrice premio Oscar, Jessica Chastain che nel film, per il quale poi l’Academy ha provveduto subito a darle tra le mani la statuetta d’oro, ha dovuto indossare sulla sua faccia, moltissima pittura per viso e tantissima colla per tutte le ore delle riprese: a suo dire, la prostatica che le ha permesso di somigliare in modo realistico alla protagonista del film biopic, le veniva fatta indossare all’alba e poi le veniva tolta a tarda sera.

Le ha stressato così tanto la pelle a causa del peso e della colla che ora la sua pelle non può più rimanere troppo tempo al sole altrimenti potrebbe seriamente danneggiarsi.

 

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Chi era il vero strangolatore di Boston? | La storia vera

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Keira Knightley in una scena de Lo Strangolatore di Boston – Newscinema.it

Lo Strangolatore di Boston è il nuovo film prodotto da Hulu. Si ispira da una storia vera: chi si celava davvero dietro questo assassino?

Il 17 Marzo la piattaforma Disney+ ha rilasciato un nuovo film, Lo Strangolatore di Boston. Si tratta di un movie crime che porta sullo schermo la storia di un serial killer spietato che tra il 1962 e il 1964 uccise in totale tredici donne. Queste donne erano tutte diverse tra loro – l’età variava dai 19 agli 85 anni – ma avevano tutte un elemento in comune: erano state strangolate.

La vicenda colpì profondamente gli Stati Uniti, ma ancora oggi non è del tutto chiara. Alla fine fu catturato Albert Henry DeSalvo nel 1964, che confessò dopo poco tempo. Nonostante la confessione, tuttavia, l’uomo non fu condannato per gli omicidi, ma per una serie di stupri che aveva commesso in precedenza.

Questo misterioso fatto è rimasto oggetto di dispute anche negli anni a seguire – Albert DeSalvo è morto nel 1973, ucciso mentre si trovava in carcere – tanto che ancora oggi se ne parla. Il nuovo film con Keira Knightley si conclude con un finale aperto perché ancora oggi non tutti sono d’accordo sulla colpevolezza dell’uomo. Chi si celava davvero dietro allo Strangolatore di Boston?

Lo Strangolatore di Boston, c’era più di un assassino?

Lo Strangolatore di Boston accetta la versione che vede Albert DeSalvo come il non unico colpevole dei tredici omicidi che sconvolsero la città statunitense negli anni ’60. Il film termina con un finale dolce-amaro, che fa intendere che la verità non è stata del tutto scoperta. Albert DeSalvo, infatti, soffriva di evidenti problemi psichiatrici e potrebbe non aver ucciso tutte le donne di cui è stato accusato.

Nel 2013 venne riesaminato un campione di DNA di una delle vittime, Mary Anne Sullivan, che accerta che venne violentata proprio dall’uomo. Questo chiuse ufficialmente il caso, ma i dubbi non sono spariti.

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Albert DeSalvo negli anni ’60 – Newscinema.it

Ci sono ancora delle cose che ancora sembrano non tornare. Non tutte le donne vennero uccise con esattamente lo stesso modus operandi e avevano età molto diverse tra di loro: le prime vittime avevano 55 e 85 anni, mentre le ultime due 23 e 19.

Per questo, anche il film diretto da Matt Ruskin accetta la teoria che ci fossero più assassini, non solo DeSalvo, almeno due. Un uomo misterioso avrebbe ucciso le donne più anziane, mentre DeSalvo si sarebbe concentrato sulle più giovani. Un altro colpevole potrebbe essere Daniel Marsh, amico di quest’ultimo. Probabilmente, la verità non si saprà mai.

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