I dispositivi antiabbandono tornano in auge dopo i fatti di cronaca degli ultimi giorni, ecco come funzionano.
Lo sappiamo tutti, la vita di oggi è troppo frenetica, ci costringe a dei ritmi sempre estremamente serrati. Viviamo con l’ansia di non fare mai in tempo, di fare tardi, di non riuscire a far fronte a tutti gli impegni che abbiamo in una singola giornata. Questo a volte si traduce in una stanchezza che ci divora, che non ci lascia spazio.
Purtroppo quando la stanchezza ci attanaglia, ecco che l‘errore può essere dietro l’angolo. Purtroppo i fatti di cronaca delle ultime settimane ci dicono che a pagare il prezzo più alto sono i bambini. Ogni genitore ha il compito (a volte faticoso ed ingrato), di prendersi riabbandono cura di loro.
Ma una vita sempre di corsa, quanto spazio lascia per un figlio, per un bambino, per tutta l’attenzione di cui si ha bisogno per prendersene cura? Una domanda a cui rispondere non è affatto semplice, anzi risulta estremamente difficile. Ai giornalisti il compito del racconto.
La stampa ci racconta di una bambina dimenticata in macchina. Il papà doveva andare in ufficio, ma prima lasciare la sua piccola di 14 mesi al nido. Invece il blackout completo, la piccola resta in macchina e il resto è cronaca nera.
Il dispositivo antiabbandono per ovviare a tutto questo
Era il 2019 quando i dispositivi antiabbandono sono diventati obbligatori per legge. Molti i modelli in vendita, tra cui è possibile scegliere. I prezzi, dipendendo dalla tipologia che si sceglie, ma vanno dai 30 ai 100 euro. Inoltre le fabbriche di seggiolini auto ne hanno pensati alcuni con il dispositivo integrato.
Un apparecchio che dovrebbe evitare che fatti di cronaca di questo genere accadano. Il dispositivo dovrebbe essere in grado di lanciare un allarme, in modo che il bambino non resti pericolosamente in auto. Purtroppo però, non sembra essere sufficiente.
Come funziona il dispositivo antiabbandono
I dispositivi antiabbandono sono dotati di sensori in grado di controllare che il bambino sia ancora seduto in auto. Essi attraverso app specifiche si collegano ai dispositivi cellulari dei genitori che guidano la vettura. Nel caso in cui l’automobilista si allontani dalla vettura viene lanciato un allarme.
In genere o si riceve un segnale sonoro, ovvero delle chiamate che sono in grado di indicare che il piccolo è rimasto in macchina. Un utilizzo molto semplice, adatto anche ai genitori poco tecnologici. La legge ci dice che per bambini al di sotto dei 4 anni, il dispositivo antiabbandono è obbligatorio. Purtroppo però, ancora oggi sono in molti a non utilizzarlo.