“Il mio nome è Jem, sono una cantante bella e stravagante, ballo il rock’n’roll
” Le generazioni cresciute negli anni ’80 hanno canticchiato migliaia di volte la mitica sigla della serie animata Jem e Le Holograms, sulle note di una colonna sonora pop rock irresistibile. Il 23 Giugno Jon M. Chu (Now You See Me 2 – I Maghi del Crimine) porta sul grande schermo l’adattamento cinematografico del fenomeno Hasbro, rivisitando in chiave moderna e virtuale le avventure di quella band musicale al femminile che ha fatto sognare i trentenni di oggi. Aubrey Peeples interpreta una ragazza di provincia che diventa una superstar in seguito ad un video postato su Youtube che fa il giro del mondo ed ottiene migliaia di visualizzazioni. La casa discografica Starlight così la scrittura per diventare una vera e propria rockstar insieme a sua sorella Kimber e due care amiche cresciute con loro fin da piccole. Il successo la metterà a dura prova, mentre il piccolo robot Sinergy, eredità del padre defunto, la guida in una sorta di caccia al tesoro che potrebbe rivelargli una fondamentale verità.
Sigla cartone animato Jem e le Holograms
Dopo una intro nostalgica che presenta le origini di questa famiglia alternativa di quattro ragazze coetanee affidate ad una zia single e affettuosa, il film recupera la struttura narrativa del cartone animato presentando i vari personaggi, e raccontando una storia di sacrificio e determinazione per inseguire il sogno di una vita. La Jem come la ricorda la generazione degli anni ’80 però, si è trasformata in una youtuber con crisi di identità che mantiene fortunatamente lo stesso accattivante look con i capelli rosa e un make up eccentrico e colorato in cui non manca mai la stella, simbolo che tiene vivo il contatto tra la ragazza e il padre scomparso anni prima. Sulla scia di successi come Pitch Perfect questo musical fresco e giovane intrattiene e coinvolge grazie ad una colonna sonora commerciale e orecchiabile, ma Jem si riduce ad un punto di riferimento per teenagers come la versione di Violetta a stelle e strisce, e il risultato è un prodotto low budget un po’ troppo scontato. Performance musicali degne di Lady Gaga e momenti sci-fi mantengono dinamico il ritmo del film, ma spesso la sceneggiatura viene inghiottita da un’eccessiva dose di zucchero che rende i dialoghi ripetitivi e sdolcinati.
La dualità della protagonista che nella versione animata era utilizzata per rendere la sceneggiatura più intrigante e curiosa, con quella dose di mistero che donava ritmo alle relazioni interpersonali e rendeva Jem un’icona di stile e carisma di cui tutti andavano pazzi, nel film si riferisce più che altro al travestimento come stratagemma per trovare il coraggio di esibirsi e far conoscere il proprio talento, sottolineando più volte la differenza tra la celebrità reale e quella virtuale. Juliette Lewis è perfetta nei panni della principale antagonista della band, e anche le attrici più giovani sembrano a logo agio in questa versione 2.0 di Jem e le Holograms. “Una star del web è quello che si avvicina di più all’essere una star reale!” afferma Kimber in una scena del film, centrando l’obiettivo di John M. Chu, che non si allontana dal Justin Bieber’s Believe che ha diretto nel 2013, mantenendo lo stesso stile che se poteva convincere in quella occasione, qui impoverisce un prodotto con una sua mitologia che forse era meglio lasciare nel cassetto dei ricordi. Quindi se non si paragona al cartone animato precedente, Jem e le Holograms funziona come una commedia musicale di buoni sentimenti in salsa glamour per un pubblico teenagers.