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Margot Robbie, 10 cose che (forse) non sapete sulla star di Suicide Squad

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Biondissima, occhi azzurri da cerbiatto, fisico da urlo e una carriera che sta prendendo il volo. Nonostante abbia l’aspetto di una Barbie, il suo temperamento è davvero gagliardo e teoricamente, non consono ad una ragazza vista (da qualcuno) come una bambolina.

La bravissima attrice Margot Robbie, giunta al successo per aver interpretato la seconda moglie di Jordan Belfort interpretato da Leonardo Di Caprio nel film The Wolf of Wall Street, Naomi Belfort, è la nuova scommessa del mondo di Hollywood. A dire il vero sembra essere una scommessa già vinta in partenza, visto il breve tempo in cui è riuscita a farsi strada tra le tante dive del cinema americano.

In relazione al fatto che tra qualche settimana approderà nei cinema di tutto il mondo l’attesissimo Suicide Squad, nel quale interpreta una ragazza completamente disturbata ma innamorata persa di The Jocker, interpretato dal camaleontico Jared Leto. Per celebrare questa nuova stella del firmamento hollywoodiano non ci siamo fermati solo all’apparenza, ma abbiamo deciso di scoprire qualcosa di più di questa ragazza piena di sorprese.

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Dall’Australia con furore

La bella Margot nata e cresciuta in Australia nella fattoria dei nonni insieme agli animali che accudiva con amore, è riuscita ad entrare nel luccicante mondo di Hollywood da giovanissima, dopo aver preso parte ad una soap opera australiana dal titolo Neighbours. Questa soap le ha spalancato nel vero senso della parola, le porte dell’Olimpo del cinema americano, riuscendo a farsi conoscere dagli addetti ai lavori.

Entrare con stile al proprio party: fatto!

Come tutte le persone del mondo, anche Margot Robbie ha deciso di festeggiare il diciottesimo compleanno con amici e parenti, ma l’unica cosa che forse ha distinto il suo party da quello di tante altre persone, è stato il suo arrivo. Infatti la giovanissima Margot si è buttata da un elicottero e si è paracadutata sulla costa australiana, arrivando come un angelo alla sua festa sotto gli occhi increduli degli invitati.

L’adrenalina le scorre nel sangue

Dietro quel volto angelico c’è un’ accanita tifosa di uno sport non proprio per signorine. Sto parlando dell’hockey sul ghiaccio, dove uomini atletici e muscolosi, vestiti con divise e protezioni se le danno di santa ragione, schiantandosi contro i vetri degli spalti, per far in modo che un dischetto nero “minuscolo” entri nella rete dell’avversario a colpi di mazza. Ebbene la bella Margot è un fan sfegatata dei New York Rangers, e come se non bastasse, nonostante sia uno sport davvero tosto, gioca in una squadra amatoriale.

Una su mille, ce la fa

Iniziare la carriera ad Hollywood sotto la direzione di un grande regista come Martin Scorsese è un sogno che poche persone hanno potuto toccare con mano. Lei è una di queste. Margot Robbie, con la sua valigetta dall’Australia e tanto pessimismo, si è presentata ai provini per il ruolo di Naomi LaPaglia, in Belfort. Nonostante i vari blocchi da parte dell’attrice per una cosa in particolare, che tratteremo tra poco, è riuscita ad avere la meglio su alcune colleghe già note del mondo di Hollywood, quali Kirsten Stewart e Jessica Biel.

Margot, Leonardo e un hotel

Dopo aver ricevuto la telefonata da parte degli assistenti di Scorsese, per comunicarle che il provino era andato a buon fine, con suo immenso stupore, ha dovuto immediatamente buttarsi nel mondo “perverso” del film The Wolf of Wall Street. Alla ventiduenne Margot il regista ha chiesto di recarsi in una stanza di hotel all’interno della quale avrebbe trovato Leonardo Di Caprio ad aspettarla per iniziare a fare delle prove e per testare se la coppia fosse adatta alla situazione.

Margot Robbie in The Wolf of Wall Street

Margot Robbie in The Wolf of Wall Street

Nuda? No, grazie!

Il problema accennato poco fa,riguardo il personaggio di Naomi Belfort era rappresentato dalle varie scene di nudo presenti nella sceneggiatura del film. La consapevolezza che il personaggio che di lì a poco avrebbe dovuto interpretare al fianco di Leonardo Di Caprio, e mostrato sul grande schermo in giro per il mondo, non avrebbe avuto più segreti, davvero per nessuno, era una preoccupazione che la teneva sveglia la notte. La timida Margot dal fisico statuario, prima di mandare giù il fatto di dover fare delle scene di nudo ha dovuto auto-convincersi fino al momento del “ciak” della scena incriminata con Di Caprio. Ulteriore preoccupazione per la giovanissima Robbie era il giudizio dei membri della sua famiglia, di fronte a scene di quel tipo. Per questo motivo ha iniziato ad inventare delle bugie per non far allarmare i genitori, dicendo inizialmente che non avrebbe mai fatto scene di nudo. Successivamente ha detto loro che le scene che la ritraevano nuda nella pellicola erano frutto di un accurato fotomontaggio, nel quale la sua testa veniva posta sul corpo di un’altra ragazza. Ma infine il suo castello di carte è caduto e ha dovuto ammettere con un po’ di vergogna di essere proprio lei la ragazza nuda, cercando di dissuadere i propri famigliari dal vedere il film ed optare per la lettura del libro.

Il rapporto di Margot con Martin Scorsese

Il regista Martin Scorsese sembra aver trovato una nuova musa da aggiungere alla sua lista, dopo essere stata battezzata con una sua opera a ventidue anni, che le ha fatto vincere uno tra i riconoscimenti più speciali per chi si affaccia al mondo del cinema internazionale, con il premio Miglior Talento Emergente ai Bafta, nel 2012. Inoltre, per sua stessa ammissione, il rapporto tra lei e Scorsese è stato davvero prezioso durante le riprese del film, tanto da far in modo che le scene di nudo non fossero troppo esplicite, per non metterla troppo in difficoltà.

Tre shot di tequila e passa la paura

Ogni attore ha un proprio rito per affrontare delle scene dolorose, difficili, toccanti o che lo fanno un po’ vergognare. Margot Robbie giunta al fatidico giorno della scena completamente nuda, dove è impegnata con Leonardo Di Caprio su un letto, per esorcizzare il momento ed arrivare (mezza stordita) sul set, ha optato per tre shot di tequila alle 9 del mattino.

“Non ha mica la corona”

Ormai è lampante a tutti che la bionda Margot Robbie è davvero un vulcano di sorprese, ma dovete sapere che è anche una fonte inesauribile di figure non brillanti, diciamo così. Durante l’inaugurazione della casa di un’attrice, per esempio, la Robbie vedendo un ragazzo portare degli oggetti in casa con difficoltà, ha deciso di aiutarlo e scambiarci quattro chiacchiere. La cosa comica di questa situazione è che il ragazzo in questione, altri non era che il Principe Harry d’Inghilterra! Ma la cosa ancora più divertente è stata la giustificazione di Margot, nel momento in cui gli altri invitati le hanno fatto notare di chi si trattasse. La Robbie, cercando di mantenere la calma, ha semplicemente risposto di non averlo riconosciuto perchè non aveva la corona in testa. Geniale!

I’m a single Lady!

Il gossip è sempre alla ricerca di nuove storie da proporre e servire al pubblico, senza tener conto delle possibili conseguenze nella vita delle persone coinvolte. Questo “privilegio” è toccato anche a Margot Robbie, quando durante le riprese del film Focus – Niente è come sembra con Will Smith, furono ritrovate delle fototessere in una cabina che li ritraevano semplicemente insieme. Ovviamente la smentita via Twitter fu immediata, ma per una persona come Margot Robbie, famosa solo per la carriera artistica (almeno al momento), è stato un brutto rospo da mandare giù.

Margot robbie suicide squad

Margot Robbie in Suicide Squad

Sicuramente molte di queste curiosità, saranno state delle vere sorprese per chi magari si è sempre domandato cosa nascondessero quegli occhioni e quel fisico da far invidia al pubblico femminile. Di certo, non sembra essere una ragazza che si è montata la testa, nonostante il successo immediato, giunto anche con il film The Legend of Tarzan diretto da David Yates, nel ruolo di Jane accanto ad Alexander Skarsgård nei panni di Tarzan.

Nella mente di molti fan è cresciuta la curiosità di vedere la bella Margot nei panni di Harley Quinn, con un look davvero stravagante, un trucco marcato e sbavato su una carnagione bianco pallido, un completino rotto completo di calze con i buchi e una mazza da baseball che non promette niente di buono. Perciò, riposti gli abiti da brava ragazza, per vederla in azione dovrete aspettare ancora un pochino. Per chi abitasse o si troverà a Roma in questi giorni, vi ricordo che il 3 Agosto ci sarà un evento speciale per l’anteprima di Suicide Squad. Da non perdere!

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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Alien: Romulus guarda al passato | Ecco perché

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Alien Romulus film

Alien Romulus film

Alien Romulus (Foto: ufficio stampa 20th Century Studios Italia – NewsCinema.it)

Oggi arriva nelle sale italiane Alien Romulus, scopriamo il motivo per cui potrebbe essere decisamente migliore rispetto agli altri capitoli della longeva saga fantascientifica.

Ci sono voluti 5 film, 45 anni e 2 crossover con Predator per arrivare a questo Alien Romulus dopo il pioniere del 1979, ma forse ce l’abbiamo fatta. C’è chi ama Aliens di Cameron, chi il terzo di Fincher ma nel cinema spesso e volentieri, e qui di gran lunga, il primo amore non si scorda mai. Cunicoli bui, sudiciume, atmosfere claustrofobiche e un’unica inquietante creatura aliena mostrata pochissimo, ecco la ricetta del capolavoro di Ridley Scott che ancora oggi non ha rivali.

Alien: il miglior film sugli alieni

Reputato giustamente, uno dei migliori film di fantascienza mai realizzati, nonché capostipite di un filone che ancora oggi cerca di essere ripetutamente nutrito, Alien di Scott ha fatto e fa ancora scuola. Com’è accaduto molte volte nel passato, il motore che tesse l’intera ragnatela narrativa è semplice, ma l’ingegno registico nel realizzare il contenuto finale, unico.

Le vicende ruotano attorno a una specie aliena costituita da feroci predatori dotati anche di una spiccata intelligenza, che si riproducono come parassiti annidandosi nei corpi di altri esseri viventi provocandone di conseguenza la morte.

Da qui, lo sceneggiatore Dan O’Bannon in scrittura e Scott sul set, misero a disposizione dell’allora incognito successo, ogni loro geniale intuizione al fine di realizzare qualcosa di mai visto prima. Dagli animatronics al make-up prostetico fino agli effetti speciali tangibili, si cercò di creare un ambiente ostile ideale attingendo a un basso budget ma tanta arguzia.

Alien Romulus scena del film

Scena di Alien Romulus (Foto: ufficio stampa 20th Century Studios Italia – NewsCinema.it)

Dove si posiziona Alien Romulus

Il settimo capitolo del franchise di Alien ci viene presentato come un midquel, ossia un film ambientato cronologicamente tra il primo Alien (1979) e Aliens – Scontro finale (1986). In questa nuova oscura avventura troveremo, oltre a mandrie di facehugger, un equipaggio pronto a soccombere (ovviamente) sotto la spietata violenza della famosa specie aliena xenomorfa.

Alien Romulus è stato inoltre definito uno “stand alone”, ossia un titolo autonomo senza l’ambizione di guidare il franchise verso una nuova saga, più o meno parallela. Il suo unico obiettivo è quello di continuare a far pulsare il famoso marchio fantascientifico, provando a ravvivare la narrazione con un cast giovane, un po’ come era stato fatto con Prey in ottica Predator.

Alien Romulus film

Alien Romulus Poster (Foto: ufficio stampa 20th Century Studios Italia – NewsCinema.it)

Un film potenzialmente migliore dei precedenti

Basandoci al momento su ciò che è stato condiviso dalle fonti ufficiali e dagli otto minuti in anteprima condivisi con la stampa in quel di Riccione, durante l’annuale presentazione dei listini distributivi al Ciné, pare che questo Romulus possa toccare lidi che la saga non riusciva a captare da tempo.

Si torna a quelle tinte cromatiche, a quel clima opprimente, alla reale sensazione che negli angusti corridoi di quella scatola metallica spaziale, niente e nessuno potrà salvarci. I molteplici rimandi minuziosi poi, fin dalla creazione del titolo in apertura, sembrano facilitare ulteriormente l’immersione in zone che solo il primo Alien riuscì a visitare.

La regia è inoltre un altro punto a favore, affidata al Fede Álvarez dell’ansiogeno Man in the Dark o della meravigliosa serie di AppleTv+ Calls (sia regista che ideatore). Questi prodotti, curatissimi e d’impatto, accrescono l’attesa e le aspettative nei confronti del suo apparentemente calibrassimo approccio col genere tensivo. Ridley Scott dal canto suo, non lascia navigare la barca in solitaria, posizionandosi al contrario in cima alla catena e quindi come produttore.

Non abbiamo al momento la sfera di cristallo per affermare che la nostra ipotesi diventi a tutti gli effetti realtà, ma di certo le intenzioni e le basi su cui fare affidamento ci sono tutte. Invitandovi dunque a correre al cinema da oggi 14 agosto, per tuffarvi nuovamente in quelle atmosfere che ogni amante della fantascienza brama, vi auguriamo una buona (e inquietante) visione.

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I film di Deadpool: scene riprese dal altri cinecomics

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Deadpool - fonte_web - newscinema.it

Deadpool - fonte_web - newscinema.it

Deadpool – fonte_web – newscinema.it

Indiscrezioni su quello che è uno dei film più attesi in assoluto. Ecco le scene di Deadpool prese da altri cinecomic.

Con l’arrivo della stagione autunnale non solo i palinsesti TV sono attesi, ma anche i film che verranno messi in scena in questo lungo anno tutto da godere. Tra i più attesi ci sono i film Marvel destinati ai veri appassionati del cinema. Gli amanti del genere non vedono l’ora di fare una scorpacciata di quelli che sono i loro personaggi preferiti in assoluto.

Tra i personaggi più amati, oltre a quelli che tutti conosciamo ce n’è uno che si è conquistato la gloria dei riflettori, tutto grazie agli attori che lo hanno portato sul grande schermo. Stiamo parlando dei film di Deadpool. Il personaggio è stato in grado di guadagnarsi gli apprezzamenti del pubblico grazie a quelle che sono le sue buffonate. Siamo certi che molti di voi lo amano.

In queste settimane si torna a parlare proprio di lui, l’antieroe per eccellenza che però è talmente vicino a noi umani, che finisce per piacere veramente tanto al pubblico. I suoi film sono veramente esilaranti, il primo in cui ha avuto il ruolo da protagonista è stato nel 2016. Alcune delle scene sono ancora oggi veramente memorabili.

Nei film di Deadpool sicuramente non sono pochi i richiami al fumetto originale o ad altri film in cui era solo un personaggio marginale. Scopriamo allora quali sono le scene più fedeli a quelle storiche.

Le scene di Deadpool prese da altri cinecomic

Deadpool ha debuttato per la prima volta sul grande schermo in X-Men Origins: Wolverine, dove però non fece un gran figurone perchè troppo lontano da quello che era il personaggio di partenza.

Poi però si è rifatto, conquistando gli apprezzamenti del pubblico. Il film che lo ha visto letteralmente fiorire è stato, appunto, quello del 2016, in cui era il protagonista.

Da buon antieroe per una volta voleva la scena tutta per se. Ovviamente con il passare del tempo, quella linea su cui il personaggio solista è nato è stata mantenuta, creandone il vero successo.

Deadpool - fonte_web - newscinema.it

Deadpool – fonte_web – newscinema.it

Le scene che hanno fatto la storia del personaggio

Direttamente dai fumetti è presa la storia di come il personaggio sia nato, ovvero curando con una serie di sperimentazioni il suo cancro, che però lo ha lasciato per sempre deturpato.

La scena della pizza all’ananas è anch’essa ripresa dalla storia originale di questo personaggio. Se la scena della pizza all’ananas ha fatto storia, figurarsi quella della disastrosa missione a capo degli X-force.

Potremmo poi citare il periodo di prova con gli X-Men presente di Deadpool 2, ma anche lo scontro e incontro tra Colosso e Juggernaut. Insomma, un film che merita di entrare letteralmente nella storia cinematografica del genere.

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5 disaster movie da vedere se ti è tornata la voglia dopo Twisters

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Twisters film

Twisters film

Scena del film Twisters (Foto: ufficio stampa Warner Bros. – NewsCinema.it)

Chi più riuscito chi meno memorabile, i film appartenenti alla categoria del “disaster movie” hanno sempre avuto un unico obiettivo principale: spettacolarizzare la catastrofe.

Molto spesso prodotti con alti budget e appoggiati sulla star di turno a tirare le redini dell’avventura, sono sviluppati essenzialmente per regalare intrattenimento da pop-corn e Coca Cola. Negli anni, molti di essi hanno anche subito una sorta di contraccolpo da esubero, ossia quella dinamica che s’innesca quando la voglia di guadagno supera la creazione di idee. Il fascino istantaneo dunque si è sommato alla mancanza di vere motivazioni, portando all’esaurimento immediato della sua intensità. Questo a differenza invece di cult nati decenni fa e rimasti ancora oggi punti saldi del genere.

I disaster movie possono essere essenzialmente di tre tipologie: quelli che cercano di prevenire la catastrofe (qualunque essa sia), quelli che ci entrano dentro e quelli che ne elaborano le conseguenze. Oggi proviamo a toccare tutti i sottoinsiemi, tracciando un elenco di cinque visioni da recuperare prima o dopo aver goduto del nuovo Twisters, arrivato da pochi giorni nelle sale.

La società della neve film

La società della neve (Foto: Netflix – NewsCinema.it)

Armageddon (1998)

Divenuto in brevissimo un titolo iconico per una generazione intera e non solo, vede Michael Bay al timone di un film spettacolare seppur narrativamente poco solido. Come abbiamo detto però, non è di certo il fulcro principale l’essere logici in questo sottogenere, ciò che più importa è sbalordire e Armageddon lo fa. In secondo luogo poi la medaglia da attribuirgli è la semplice ma funzionante capacità di esondare empatia. Grazie anche al brano I Don’t Want to Miss a Thing degli Aerosmith, la storia romantica tra Grace e A.J. (alias Liv Tyler e Ben Affleck), a cui gravitano attorno giganteschi asteroidi e un agguerrito Bruce Willis che tenta di contenerli per salvare il pianeta, ha fatto senza dubbio emozionare milioni di persone.

Deepwater (2016)

Siamo ancora una volta in lotta per la sopravvivenza (come sempre d’altronde nei disaster movie), ma questa volta ci troviamo in mare aperto e la star di turno è Mark Wahlberg. La trama, basata su articoli di cronaca, prevede l’esplosione di una piattaforma petrolifera nel mezzo dell’oceano con la conseguente e irreparabile devastazione ambientale. Alla regia abbiamo Peter Berg che sceglie di mostrarci il quadro completo, in primis crea il contesto pre-disastro poi affida una buona parte all’evento e tutta la sua violenza, e infine cerca di tirare le somme. Non un cult, non uno dei migliori film catastrofici mai fatti, ma di piacevole fruizione, pertanto da citare, proprio perché non lo fa mai nessuno.

Twisters film

Twisters (Foto: ufficio stampa Warner Bros. – NewsCinema.it)

Con Air (1997)

Simon West

, su sceneggiatura di Scott Rosenberg, dirige Nicolas Cage in una delle sue più pompose e muscolari performance. A metà tra l’action e il thriller naviga questo Con Air, un film dove la necessità primaria è contrastare un’enorme sovversione di potere per evitare la catastrofe. Siamo in aria, su un aereo pieno di detenuti e una conseguenza inevitabile: il dirottamento. Meno male però che all’interno del velivolo si trova anche questo condannato buono, ovviamente Cage, che ha l’unico obiettivo di tornare a casa da sua moglie e sua figlia.

La società della neve (2023)

Sorprendente e davvero intenso il film di chiusura dell’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, riesce a coinvolgere dal primo all’ultimo minuto. Impreziosito dalle musiche di Michael Giacchino e inquadrato dall’ormai sapiente mano di Juan Antonio Bayona, fonda le sue origini sull’omonimo libro di Pablo Vierci adattato però su sceneggiatura da Bayona stesso, in collaborazione con altre tre menti. Il film racconta il disastro aereo delle Ande del 1972, o meglio elabora le conseguenze. Ciò che più colpisce è lo scarto a cui si aggrappa per regalare allo spettatore importanti riflessioni umane. Tutto ondeggia sui conflitti interiori e i traumi di questi 16 sopravvissuti allo schianto. La pellicola è stata anche selezionata per rappresentare la Spagna ai premi Oscar 2024, nella sezione Miglior film internazionale.

La società della neve film

Scena film La società della neve (Foto: Netflix – NewsCinema.it)

Twister (1996)

E per finire, non potevamo non citare ovviamente il cult grazie al quale è nato il reboot presente ora nelle sale. Twister è in primis un’avventura cosparsa di vorticosi tornado, che ha di certo segnato gli anni 90 cinematografici. Diretta da Jan de Bont e basata su un’idea di Michael Crichton e Anne Marie-Martin, si affidò ad una messa in scena caratterizzata dall’ampio utilizzo di effetti speciali (anche molto avanzati per l’epoca). Allo stesso tempo però si mostra anche come un perfetto cocktail di azione tensiva e sottotrama romantica, elementi che hanno contribuito a sigillare in 113 minuti un progetto d’intrattenimento funzionante per un vasto pubblico. Nel 1996 il critico statunitense Roger Ebert descrisse il film con parole che possono perfettamente identificare il genere “disaster” tutto. “Vuoi vedere un film spettacolare, catastrofico e sciocco? Twister fa per te. Vuoi ragionarci sopra? Pensaci due volte prima di vederlo.”

Eccoci qua dunque a tirare le somme di un articolo che ci auguriamo sia riuscito a condensare in cinque titoli, lo spettro globale del sottogenere in questione. Disastri in aria, acqua, terra, neve e spazio, alcuni dedicati a trovare una soluzione conseguente, altri che provano ad evitare il peggio, ma ognuno meritevole di essere recuperato.

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