Greenland | Gerard Butler & family in fuga dalla cometa

John Garrity (Gerard Butler) è un costruttore attento e benvoluto, ma a casa sta affrontando una crisi con la moglie Allison (Morena Baccarin). I due hanno un figlio diabetico, Nathan (Roger Dale Floyd), che soffre della situazione e necessita del loro affetto. Nel momento in cui la cometa Clarke rischia di distruggere il mondo intero, la famiglia si unirà di nuovo per fronteggiare l’emergenza e trovare un modo di sopravvivere.

Greenland | Il disaster movie di Ric Roman Waugh

Arriva in sala l’8 ottobre il nuovo lavoro di Ric Roman Waugh (Snitch, Attacco al potere 3), che torna a lavorare con Butler e confeziona un disaster movie senza particolari attrattive ma capace di intrattenere in più di un’occasione. Merito di alcuni elementi imprescindibili ai fini della riuscita.

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Greenland è distribuito da Universal Pictures e Lucky Red, in associazione con 3 Marys Entertainment.

La pellicola ricorda da vicino altre del genere, quali per esempio Deep impact e The Day After Tomorrow, incentrata com’è sulla catastrofe imminente che incombe sull’umanità e lo sguardo dettagliato su un piccolo nucleo familiare.

I veri sentimenti emergono nel mezzo dell’apocalisse

I Garrity sono una coppia come tante, un tempo innamorati e affiatati, oggi costretti ad affrontare qualcosa di inaspettato. Nel mezzo dei loro problemi privati, l’arrivo della cometa rischia di radere al suolo ogni forma di vita. Ed è proprio in quel momento che ritroveranno la sintonia che in principio li ha legati, imparando di nuovo a contare l’uno sull’altro e unendo le forze per dare una speranza al figlio.

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La locandina di Greenland

Greenland esibisce una serie di sequenze in classico stile apocalittico, dal supermercato sventrato da una popolazione disperata e nel panico ai cambiamenti climatici indizio di ciò che sta per accadere. La costruzione di questo clima di attesa, di angoscia crescente, di pericolo, rende godibile la visione, così come l’utilizzo degli effetti speciali, che arricchiscono notevolamente il progetto.

Dove finisce il senso dell’umanità?

Uno dei punti di interesse della pellicola è però da rintracciarsi nella domanda che viene posta non appena scoppia il caos. Quanto è difficile lasciare indietro le persone amate? Cosa si è disposti a sacrificare per il bene degli altri? Dov’è il confine tra egoismo e istinto di sopravvivenza?

L’idea di caratterizzare il piccolo Nathan con una malattia come il diabete dà quindi modo di porre la questione sotto la lente di ingrandimento: nei casi di emergenza, quando è necessario attuare una selezione a priori, si tende a perdere di vista quel senso di umanità che dovrebbe caratterizzare ciascuno di noi. Ma sono tanti i fattori di cui bisogna tener conto e talvolta non ci è lasciata la possibilità di agire come si vorrebbe.

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Resta il fatto che Greenland è e vuol essere un prodotto di intrattenimento. La sua unica pecca sta nell’eccessiva durata (circa 119 minuti), per cui la parte centrale – durante la quale John e Allison non fanno che rincorrersi – risulta forse un po’ troppo dilungata e si tralascia la reale potenza della storia.

Un ultimo accenno all’ottimo contributo musicale (a cura di David Buckley), capace di smuovere qui e lì gli animi, e alle istantanee finali delle città del mondo distrutte, suggestive e drammatiche.

Greenland
3 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora